Einstein Telescope (ET) è la grande infrastruttura di ricerca del futuro rivelatore di onde gravitazionali da realizzare in Europa, un progetto di impatto scientifico e tecnologico di livello mondiale, che l’Italia è candidata a ospitare in Sardegna nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos.
ET è ritenuto un progetto di punta a livello internazionale, tanto da essere incluso nella Roadmap di ESFRI 2021 (European Strategy Forum on Research Insfrastructures), l’organismo europeo che indica su quali infrastrutture scientifiche è decisivo investire in Europa, grazie a una proposta a guida italiana, supportata da Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Spagna.
II Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), il 9 febbraio 2023, ha istituito con decreto del Ministro Anna Maria Bernini, un Comitato Tecnico-Scientifico di alto profilo a sostegno della candidatura italiana presieduto dal Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi.
Per raggiungere la sua eccezionale sensibilità, l'Einstein Telescope deve essere collocato in un ambiente tettonicamente stabile e dove il rumore sismico terrestre e quello antropico sono minimi. La regione Sardegna, in particolare l’area della miniera dismessa di Sos Enattos nel Nuorese, è stata identificata come uno dei siti candidati più promettenti in Europa. Gli altri due siti che partecipano alla competizione si trovano nella regione Euregio Meuse-Rhine (tra Belgio, Paesi Bassi e Germania) e in Sassonia (Germania).
La caratterizzazione del sito di Sos Enattos è stata una delle attività scientifiche a cui l'INGV ha contribuito maggiormente. Le indagini hanno incluso campagne di misure gravimetriche e sismiche, che hanno permesso di fotografare la struttura del sottosuolo. I risultati hanno evidenziato una crosta molto omogenea costituita principalmente da rocce metamorfiche ad alta densità e intrusioni granitoidi.
Una delle caratteristiche più straordinarie del sito di Sos Enattos è il suo eccezionale "silenzio sismico" nella banda di frequenza in cui opererà ET. L'installazione di una rete sismica, ha permesso di misurare le vibrazioni del terreno che costituiscono il rumore di fondo. Questo studio multidisciplinare ha confermato che il sito di Sos Enattos rientra tra il 10% dei siti più "silenziosi" a livello globale. Le misurazioni hanno permesso inoltre di identificare le principali fonti di rumore sismico: al di sotto dei 3 Hz il rumore principale è causato dalle micro-onde marine, mentre il rumore di origine umana (antropica) è quasi impercettibile. Questo si spiega con la scarsa densità abitativa e industriale dell'area, una delle più basse d'Europa, che riduce al minimo le perturbazioni superficiali.
La candidatura dell'Italia a ospitare l'Einstein Telescope è il risultato di un vasto e coordinato impegno a livello nazionale, che coinvolge enti di ricerca, università, il Governo Italiano e la Regione Autonoma della Sardegna. Il progetto vede la collaborazione di tre istituti di ricerca nazionali: l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), oltre a numerosi atenei. Il Governo italiano ha formalizzato il suo impegno a sostenere la proposta italiana. Il Ministro dell'Università e della Ricerca ha definito il progetto una "scelta strategica" per il Paese, prevedendo un investimento complessivo di circa 950 milioni di euro per i nove anni di costruzione. Anche la Regione Autonoma della Sardegna ha destinato fondi significativi, grazie ai quali verrà realizzato SunLab, un moderno laboratorio multidisciplinare gestito congiuntamente da INFN, INAF e INGV che sorgerà nei pressi della miniera di Sos Enattos. SunLab consentirà lo sviluppo e il consolidamento di infrastrutture di ricerca permanenti in Sardegna come l'osservatorio geofisico sotterraneo FABER finanziato dal progetto PNRR MEET di cui INGV è capofila.
Il successo di un progetto interdisciplinare come l'Einstein Telescope dipende in gran parte dalla capacità di integrare competenze diverse. L'INGV ha svolto un ruolo attivo nel rafforzare la collaborazione tra i partner italiani, con l’intenzione strategica di creare sinergia tra i vari enti, riconoscendo che l'integrazione delle diverse discipline scientifiche (fisica, astrofisica e geofisica) è essenziale per potenziare la candidatura italiana.