Presentato a Wellington il progetto internazionale per lo studio degli effetti di sito che vede partner della ricerca l’Italia, con l’INGV e l’Università di Genova.
Si è tenuto a Wellington, dal 5 al 16 febbraio 2024, il primo meeting per il lancio internazionale del progetto CATALYST, finanziato dal governo neozelandese, che vede la collaborazione tra il GNS Science (Te Pū Ao) in Nuova Zelanda e, per l’Italia, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e l'Università di Genova.
Il progetto si focalizza sulla valutazione degli effetti di amplificazione sismica di sito sulle stazioni della rete sismica neozelandese ed è stato il primo a inserirsi nel Memorandum of Understanding (MuO) siglato recentemente tra l'INGV e il GNS Science.
“Durante un terremoto”, spiega Marta Pischiutta referente INGV del progetto, “le condizioni geologiche locali di sito possono amplificare le onde sismiche, con potenziali, gravi conseguenze per le infrastrutture, come evidenziato sia in Italia, che nei recenti terremoti neozelandesi di Canterbury. Il progetto CATALYST prevede lo studio degli effetti di sito su scala regionale, mediante l’analisi sistematica di terremoti e microtremori registrati dalla rete sismica neozelandese, grazie alle competenze acquisite dai partecipanti nell’ambito della realizzazione del database CRISP. Oltre all’analisi del dato statistico, il progetto pone l’obiettivo di correlare a ogni stazione il pattern di amplificazione osservato all’assetto geologico e morfologico del sito”.
Il progetto si focalizza sulla valutazione degli effetti di amplificazione sismica di sito sulle stazioni della rete sismica neozelandese ed è stato il primo a inserirsi nel Memorandum of Understanding (MuO) siglato recentemente tra l'INGV e il GNS Science.
“Durante un terremoto”, spiega Marta Pischiutta referente INGV del progetto, “le condizioni geologiche locali di sito possono amplificare le onde sismiche, con potenziali, gravi conseguenze per le infrastrutture, come evidenziato sia in Italia, che nei recenti terremoti neozelandesi di Canterbury. Il progetto CATALYST prevede lo studio degli effetti di sito su scala regionale, mediante l’analisi sistematica di terremoti e microtremori registrati dalla rete sismica neozelandese, grazie alle competenze acquisite dai partecipanti nell’ambito della realizzazione del database CRISP. Oltre all’analisi del dato statistico, il progetto pone l’obiettivo di correlare a ogni stazione il pattern di amplificazione osservato all’assetto geologico e morfologico del sito”.
Nel mondo", aggiunge Rodolfo Puglia, tecnologo dell’INGV, "diverse normative per la progettazione delle infrastrutture contengono disposizioni per la progettazione in relazione agli effetti di amplificazione sismica. Il progetto prevede una collaborazione che unisca le competenze di GNS Science, INGV e Università di Genova, nonché la nostra più ampia rete di collaboratori, per l’analisi dell’amplificazione sismica. Condurremo, quindi, uno studio pilota per analizzare sistematicamente e confrontare l'amplificazione alle stazioni delle reti sismiche in Nuova Zelanda e in Europa”.
CATALYST rientra nella promozione delle collaborazioni tra enti di ricerca e università internazionali con la Nuova Zelanda attraverso tre interpelli annuali in vari settori della ricerca scientifica; i progetti presentati sono sottoposti a una rigorosa fase di valutazione.
“La collaborazione scientifica tra INGV e GNS Science", dichiara il Presidente dell’INGV, prof. Carlo Doglioni "rappresenta un esempio di cooperazione internazionale nello studio della Terra tra due nazioni agli antipodi, nel solco del progetto Earth Telescope che l’INGV sta lanciando e finalizzato a scoprire i segreti dell’interno del nostro pianeta".
CATALYST rientra nella promozione delle collaborazioni tra enti di ricerca e università internazionali con la Nuova Zelanda attraverso tre interpelli annuali in vari settori della ricerca scientifica; i progetti presentati sono sottoposti a una rigorosa fase di valutazione.
“La collaborazione scientifica tra INGV e GNS Science", dichiara il Presidente dell’INGV, prof. Carlo Doglioni "rappresenta un esempio di cooperazione internazionale nello studio della Terra tra due nazioni agli antipodi, nel solco del progetto Earth Telescope che l’INGV sta lanciando e finalizzato a scoprire i segreti dell’interno del nostro pianeta".