L'INGV-Osservatorio Etneo, ha comunicato che nel corso della mattinata l'attività eruttiva al Cratere Voragine dell'Etna si è ulteriormente intensificata, passando da occasionali espulsioni di cenere ad attività stromboliana pressoché continua, che non produce significative emissioni di cenere. L'attività stromboliana è accompagnata da forti detonazioni avvertite in vari paesi della cintura etnea e zone limitrofe (Zafferana Etnea, Aci S. Antonio, Pedara, etc.).
Il flusso di SO2 misurato tramite rete FLAME Etna alle ore 14, ha registrato un valore medio giornaliero di circa 4800 t/g, al limite con la soglia di attenzione di 5000 t/g. I dati infragiornalieri di SO2 hanno indicato valori di flusso massimi compresi tra 6000 e 8000 t/g. L'ampiezza del tremore vulcanico permane su valori alti, l'ubicazione della sorgente del tremore risulta confinata nell'area del Cratere Voragine, a quote che oscillano tra 2800 e 3000 metri sul livello del mare. A partire dalle 11 circa, l'attività
infrasonica ha subito un incremento nel tasso di accadimento degli eventi, i quali risultano localizzati in corrispondenza del Cratere Voragine. Le reti di monitoraggio relative alle deformazioni del suolo non hanno rilevato nessuna particolare anomalia.