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ricercatore1Carta d’identità

Nome: Simona Scollo
Anni: 42
Qualifica: Primo Ricercatore
Sede: Catania
Campo di attività: Vulcanologia 
Colore preferito: Blu

 

 

 

Ama la sua terra, passare una serata a guardare le stelle e stare con la sua famiglia. Inizialmente timida ha incontrato nella sua vita un Professore che ha creduto in lei dandole la forza necessaria a raggiungere importanti traguardi. In cucina è un disastro ma per fortuna ha un marito che si prende cura di lei. L’Etna è il suo amore a prima vista e si rilassa ascoltando Ennio Morricone. 

Oggi vi raccontiamo Simona Scollo, una ragazza davvero in gamba, una vulcanologa che ha fatto della ricerca la sua passione…di vita.

Cosa o chi ti ha avvicinato al mondo della scienza? 

Un libro. Quando ero alle medie trovai un libro ingiallito nella libreria dei miei genitori dal titolo ‘Vita della signora Curie’ scritto dalla figlia. Era la prima edizione italiana autorizzata dal francese di Cesare Giardini datata febbraio 1938. Questo libro lo conservo ancora oggi gelosamente e penso che in qualche modo abbia indirizzato il mio destino.

Da bambina cosa sognavi di diventare “da grande”?

Una Professoressa di Matematica.

Che materie ti appassionavano a scuola? 

Inizialmente la matematica. Poi mi iscrissi al liceo scientifico ‘O.M.Corbino’ di Siracusa, la mia città natale, e scoprii la Fisica. Iniziai ad appassionarmi seriamente a tutte le materie scientifiche. Ero anche bravina in Filosofia e storia dell’arte. Mi piaceva disegnare e mi ricordo che uno dei miei disegni fu appeso alle pareti della mia scuola.

Che adolescente eri?

Molto timida. Mi piaceva moltissimo leggere e durante il periodo liceale divoravo i libri di Steven Hawking. Anche per questo mi avvicinai al gruppo astrofili di Siracusa. Ancora oggi ricordo le piacevoli serate trascorse al freddo in campagna a guardare le stelle. 

C’è stato un “mito” di riferimento a cui ti sei ispirata?

Non ho un mito in particolare. Mi appassionano tutte le storie che vedono anche le donne protagoniste di grandi scoperte. Mi piace moltissimo il film Contact (anno 1997) che tratta la storia di Ellie Arroway una scienziata interpretata da Jodie Foster (tra le mie attrici preferite), tratto da un best seller dell’astrofisico Carl Sagan. Per chi non lo ricordasse, la scienziata si trova alle prese con l’interpretazione dei segnali registrati da un radiotelescopio provenienti da VEGA ed è alla ricerca di vita extraterrestre. Sebbene il film abbia avuto diverse critiche mi piace molto la tenacia, la costanza e la passione della scienziata interpretata da Jodie Foster.

Dove ti sei laureata e che ricordi hai del tuo percorso universitario? 

Mi sono laureata in Fisica presso l’Università di Catania e se dovessi scegliere un percorso universitario farei nuovamente la stessa scelta. Ho trovato un ambiente accogliente e stimolante dove i professori cercavano (e sono sicura lo facciano ancora oggi) di tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Mi ricordo che uno dei miei problemi era la timidezza e proprio durante il primo anno un professore, che aveva capito le mie potenzialità, mi aiutò a superarla. Che dirti poi delle serate trascorse in laboratorio fino a mezzanotte. Le mie coinquiline di casa a Catania non credevano che rientrassi così tardi perché ero all’università! L’ultimo anno decisi di intraprendere il ramo ‘Geofisico e Fisica dell’Ambiente’ dove ho conosciuto la professoressa che ha seguito la mia tesi di laurea che mi ha anche oggi mi sostiene e mi incoraggia. 

Il momento più emozionante della tua carriera? 

Ogni volta che sperimento qualche nuovo strumento sull’Etna o che riesco a raggiungere un obiettivo che mi ero prefissata. 

Invece il momento più emozionante nella tua vita privata? 

Ovviamente la nascita di mio figlio! Un altro momento molto emozionante è stato quando con alcuni amici, mentre mi trovavo a Honolulu, decidemmo di trascorre il weekend a Big Island per vedere la colata del Kilauea che aveva raggiunto il mare. Iniziammo il trekking durante la notte ed arrivati a destinazione vedemmo la colata che si riversava in mare, un bellissimo arcobaleno, il sole che sorgeva e la luna che tramontava. Penso che dalla vita non si possa chiedere di più!

Cosa pensi che saresti diventata se non avessi fatto la ricercatrice?

Il mio compagno di banco del liceo era convinto che dovevo fare la doppiatrice dei cartoni animati, forse si mi sarei divertita! Sicuramente avrei cercato di fare qualcosa attinente all’ambiente e alla sua salvaguardia. Avrei cercato di svolgere lavori come guardia forestale e guida vulcanologica, sempre a contatto con la natura.

Come mai la doppiatrice di cartoni animati?

Dovresti chiedere a lui ;O) in realtà penso perché sono stata sempre un po’ buffa. Ero soprannominata Pollon come il cartone animato. 

Da quanto tempo sei all’INGV?

Dal 2001 quando l’Etna mi prese tra le sue grazie. Dovevo fare una tesi sull’eruzione pliniana del 122 a.c. dell’Etnama l’inizio dell’eruzione eccentrica del 2001 modificò per fortuna i piani iniziali. Dopo solo 3 mesi dalla mia laurea ottenni la mia prima borsa di studio all’INGV di Catania ad agosto 2002. L’eruzione eccentrica del 2002-03 indirizzò ulteriormente i miei studi che sono stati ampliati durante il dottorato di ricerca presso l’Università di Bologna. Ora, dopo anni di studio, sono anche vulcanologa reperibile e sono contentissima di svolgere un lavoro molto affascinante e stimolante. 

Qual è la prima cosa che fai quando torni a casa? 

Abbracciare la mia famiglia. 

Come hai vissuto questo periodo di lockdown?

In realtà meglio di quanto pensassi inizialmente. Ero in villetta a Siracusa prima dell’inizio del lockdown e sono rimasta fino alla fine delle vacanze estive. Ho avuto la possibilità di fermarmi un po’ e trascorrere molto tempo con la mia famiglia! Negli ultimi anni ho avuto infatti una vita veramente frenetica con viaggi internazionali quasi ogni mese anche solo per 2-3 giorni. Penso che fermarsi un po’ sia sempre utile per riprendere in mano le redini della propria vita. Ovviamente spero al più presto un rientro alla normalità e non vedo l’ora di avere la possibilità di abbracciare tutti i miei amici. 

Qual è, secondo te, la scoperta scientifica che cambierebbe la storia della scienza? 

Il teletrasporto di cose e persone.

Dove vorresti essere ora?

Alle Hawaii ;O)

Una città che hai visitato che ti è rimasta nel cuore e una in cui hai sempre sognato di trasferirti? 

Una città che mi è rimasta nel cuore è Honolulu. Ho già vissuto per diversi mesi in questa città e la trovo molto dinamica. Inoltre hai la possibilità di andare, nel tempo libero, sia al mare che a fare trekking. Mi mancherebbe però la neve. Ora vivo ad Adrano, un paesino alle pendici dell’Etna ed ho la possibilità di osservare la cima del mio vulcano preferito affacciandomi dalla finestra. Inoltre lavoro a Catania, una città super dinamica, e trascorro diversi fine settimana a Siracusa, una città che adoro. Mi sento veramente fortunata! Non ho nessuna voglia di trasferirmi altrove. 

Quali sono stati i tuoi viaggi più belli? 

Quando vado in montagna tra le Alpi e le Dolomiti. Il mare per fortuna lo vedo tutto l’anno. 

Cosa ti sarebbe piaciuto scoprire, tra le scoperte del passato? 

Da Italiana non posso che ammirare la scoperta di Guglielmo Marconi, premio nobel per la Fisica nel 1909 per il suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili. Da Siracusana il planetario meccanico realizzato da Archimede. 

Qual è la tua principale inquietudine?

La perdita di un affetto a me caro. 

La conversazione che non hai mai fatto e che ti sarebbe piaciuta fare…con chi?

Mi sarebbe piaciuto raccontare la mia esperienza lavorativa a due miei professori del Liceo Scientifico che mi hanno insegnato a fare con passione tutto ciò in cui si crede.

Come ricercatrice è sempre tutto spiegabile?

Direi proprio di no.

La tua promessa mantenuta e quella che non sei riuscita a mantenere…

Non mi piace fare delle promesse perché credo molto nell’imprevedibilità della vita che può far variare i nostri piani da un momento all’altro. 

Il tuo amore a prima vista?

Ovviamente l’Etna! 

Qual è il tuo X-Factor? 

La mia parlantina. 

Ti piace lo sport? 

Tantissimo anche se ora ho meno possibilità di praticarlo rispetto a qualche annetto fa. E si vede!

Ne hai mai praticato qualcuno? 

Il mio sport di gruppo preferito è la pallavolo e sono una vera fan della nostra nazionale sia maschile che femminile! Fino a qualche anno fa giocavo in una squadra amatoriale del CSI. Ho praticato arrampicata sportiva e vela. Per un periodo di tempo ho anche fatto parte di un equipaggio femminile, una bella esperienza che ricordo con piacere. Adoro il trekking ed in passato con alcuni miei amici trascorrevamo la domenica in posti incontaminati come il parco dell’Etna, le gole dell’Alcantara, i laghetti di Avola e molti altri posti raggiungibili in poche ore. Da diversi anni pratico lo spinning che mi aiuta molto a scaricare la tensione. Ovviamente una corsetta ogni tanto è anche fondamentale. Dimenticavo! Faccio anche parte dello sci club di Adrano, anche se ho iniziato a sciare da grande e mi reputo ancora una dilettante. 

Ascolti musica? 

Moltissimo. Musiche come quelle di Ennio Morricone aiutano anche la mia attività di ricerca.

Qual è il tuo genere preferito? 

Sicuramente Musica Pop.

Libro preferito?

Non ho un libro in particolare e direi che sono abbastanza mono tematica. Nella mia libreria infatti non possono mancare le serie fantasy come la serie ‘Ciclo dell’eredità’ di Chistopher Paolini o libri prettamente scientifici come ‘Non c’è più tempo’ di Luca Mercalli o ‘Sotto i nostri piedi’ del nostro collega Alessandro Amato. A volte e solo dietro suggerimento, leggo qualche romanzo o libro come ‘Una donna può tutto’ di Ritanna Armeni. 

Se dovessi ricordare un tuo “primo giorno” quale ricorderesti? 

Il mio primo giorno di scuola al liceo al ‘O.M. Corbino’ di Siracusa. Sono caduta a tuffo dalla scalinata principale proprio durante l’uscita da scuola quando la maggior parte degli studenti erano già fuori. Era inoltre presente l’unico mio amico che frequentava la scuola e che ha fatto, garbatamente, il mio nome e cognome! Per fortuna questa esperienza mi ha insegnato a sorridere anche durante le situazioni più imbarazzanti. 

Cosa fai quando non sei a lavoro? 

Leggo, pratico sport e gioco con mio figlio. 

Hai un posto del cuore?

Certamente! La pista ciclabile della bellissima Siracusa. Con il mare sempre accanto, hai la possibilità di ammirare da lontano l’Etna e l’isola di Ortigia. E’ un posto che mi ha aiutato a superare i momenti più complessi e difficili della mia vita lavorativa e personale.

La tua maggior fortuna? 

La mia famiglia e vivere in un posto unico nel suo genere.

Nella tua valigia non può mai mancare

Un paio di scarpe da ginnastica. 

In cucina sei più da dolce o da salato? 

Dolce.

Piatto preferito? 

Un buonissimo gelato bacio e nocciola. 

Ti piace cucinare? 

Assolutamente no. Sono un disastro. Per fortuna in famiglia non cucino. 

Una cosa che hai capito “da grande”? 

Che bisogna stare quanto più possibile con le persone che ci apprezzano e che ci fanno stare bene.

Pensi di averne tante di queste persone?

Quanto basta

Cosa conservi della tua infanzia? 

I giochi con i miei cugini, tutti insieme eravamo una squadra di calcio.

Ultima domanda: qual è la canzone che non smetteresti mai di ascoltare? 

Quello che le donne non dicono di Fiorella Mannoia