Approfondire gli aspetti sismici del territorio e lavorare sulla cultura della prevenzione del rischio: è l’obiettivo dell’accordo recentemente siglato tra il comune di Rende, in provincia di Cosenza, e l’INGV. La firma del protocollo d'intesa sancisce l’avvio di una serie di attività rivolte alla cittadinanza e alle scuole e l’istituzione di una sala per le attività di monitoraggio. Per saperne di più abbiamo intervistato Salvatore Stramondo, Direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV che ci ha spiegato in cosa consiste questo progetto che vede collaborare in sinergia comunità e ricerca scientifica .
Salvatore, cosa prevede questo accordo siglato tra l’INGV e il Comune di Rende?
Il protocollo d’Intesa sottoscritto con il comune di Rende ha due obiettivi principali. Il primo è quello di mettere in campo una serie di attività di divulgazione e formazione rivolte alle scuole e alla comunità, al fine di formare il più possibile una cultura e una conoscenza del rischio del proprio territorio rivolgendoci in particolare alle nuove generazioni. Il secondo obiettivo, invece, riguarda l’attività di monitoraggio della sismicità in Calabria. A tal fine il Comune ci ha messo a disposizione una sala presso il Centro Operativo Misto, all’interno dell’edificio in piazza Matteotti che accoglie la Protezione Civile: ciò ci permette di lavorare fianco a fianco con i principali attori in caso di emergenza sul territorio.
L’INGV ha dal 2013 una sede a Rende. Dove si trova e quali attività porta avanti?
Si trova presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Rende dove lavora un gruppo di ricercatori, tecnologi e amministrativi che svolge sia attività di divulgazione scientifica e formazione sia di gestione della rete sismica in Calabria. Sono inoltre di supporto alla Protezione Civile Regionale per quanto riguarda tutte le questioni inerenti le attività di sorveglianza sul territorio.
Che tipo di sala sarà allestita presso l’edificio di piazza Matteotti?
Nella sala saranno installati una serie di schermi per mostrare in tempo reale la sismicità registrata sul territorio: ciò è di estrema utilità sia in caso di emergenza sia in caso di visite da parte della popolazione e delle scuole. Questo al fine di raggiungere il duplice scopo di sorveglianza e divulgazione - formazione.
Perché è così importante fare formazione e divulgazione?
È estremamente importante creare coscienza e consapevolezza rispetto ai rischi del territorio in cui si vive perché, paradossalmente, è più pericoloso vivere in un territorio in cui i rischi naturali sono moderati ma non li si conosce che vivere in un territorio ad alto rischio sismico, vulcanico o idrogeologico ma con una conoscenza chiara in merito. Così da sapere esattamente cosa fare in caso di necessità. Non solo sorveglianza e monitoraggio ma anche prevenzione intesa sia come strutturale e non strutturale, relativa quindi alla costruzione degli edifici e alla buone norme che possiamo adottare in casa per proteggerci sia come preparazione alle emergenze. Per questo è fondamentale conoscere il proprio territorio, un cittadino informato sa come comportarsi e questo può fare la differenza.
L’INGV ha già partecipato a delle iniziative sul territorio rivolte ai giovani e alla cittadinanza come “A scuola di sicurezza” o “La Notte Europea dei Ricercatori”, per fare degli esempi. Quale livello di partecipazione avete riscontrato?
I nostri colleghi collaborano già da qualche anno con le scuole del Comune per seminari e incontri di formazione rivolti agli studenti. Abbiamo riscontrato una grande partecipazione all’offerta divulgativa che proponiamo in questi eventi: in occasione della Notte Europea dei Ricercatori o della Settimana della Scienza, per esempio, gli appuntamenti organizzati hanno visto la partecipazione di centinaia di cittadini e studenti in visita: questo dimostra che il territorio sta rispondendo in maniera molto positiva alla presenza dell’INGV. Informare è fondamentale: con il terremoto dobbiamo imparare a convivere e per far ciò bisogna necessariamente conoscere più approfonditamente il fenomeno.
Che tipo di sismicità è quella che caratterizza il territorio di Rende?
La Calabria è una regione ad alto rischio sismico, sappiamo bene che è stata interessata da eventi sismici di estrema rilevanza, come per esempio nel 1783 e nel 1905 dove la magnitudo raggiunta è stata superiore sette. Questo aspetto rende ancora più importante la presenza sul territorio di una rete di esperti che con le proprie competenze possano da un lato monitorare la situazione e dall’altro in-formare la cittadinanza.
Quali sono i prossimi progetti?
Abbiamo in firma altri accordi con l'Università della Calabria che coinvolgono il Dipartimento di Fisica, Scienze della Terra e di Ingegneria da cui ci aspettiamo un incremento delle attività di ricerca congiunte. Stanno prendendo forma inoltre delle collaborazioni con la Protezione Civile Regionale per attività di divulgazione condivise dove il nostro ruolo è quello di consulente scientifico.
L’INGV lavora fianco a fianco con il Dipartimento di Protezione Civile di cui è centro di competenza. Di che tipo di collaborazione si tratta, anche alla luce di questo accordo?
Al verificarsi di un evento l’INGV fornisce alla Protezione Civile i primi dati come l'informazione iniziale di un epicentro, le coordinate la magnitudo e una prima stima di quello che può essere l'impatto sul territorio e così la Protezione Civile attiva gli interventi sul territorio. Mentre per quanto riguarda queste attività di sorveglianza sono già in essere dei protocolli di comunicazione da tempo, collaborare da un punto di vista divulgativo anche con la Protezione Civile Regionale ci permetterà di organizzare campagne sempre più condivise. In questo senso il nostro contributo è inteso sia come fonte di informazione scientifica sia come supporto in caso emergenza per quelle che sono le richieste degli enti locali e dei cittadini, fornendo supporto direttamente sul campo e fianco a fianco con gli le istituzioni preposte alla gestione dell’emergenza.