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Una struttura pensata ad hoc per lo studio di gas, acque e condensati fumarolici per il supporto alle attività di ricerca e di monitoraggio geochimico dei vulcani e delle aree caratterizzate da processi di degassamento. È il Laboratorio di Geochimica dei Fluidi dell’Osservatorio Vesuviano, la Sezione di Napoli dell’INGV. 

Abbiamo intervistato Stefano Caliro, responsabile di questo Lab, per scoprire meglio le tante attività che ricercatori e tecnici dell’Istituto svolgono ogni giorno al suo interno.

Quando nasce il Laboratorio di Geochimica dei Fluidi?

Il Laboratorio di Geochimica dei Fluidi ufficiosamente nasce, con la dotazione delle prime strumentazioni, negli ultimi anni del secolo scorso nell’ambito delle attività di ricerca e monitoraggio dell’allora nascente Gruppo di Geochimica dei Fluidi dell’Osservatorio Vesuviano creato da Giovanni Chiodini. 

Qual è la sua mission?

Il Laboratorio costituisce una infrastruttura tecnologica a sostegno delle attività di ricerca e di monitoraggio geochimico dei vulcani (in particolare di quelli campani) e delle aree non vulcaniche caratterizzate da processi di degassamento. 

Fa parte di qualche infrastruttura di ricerca?

Sì, il Laboratorio afferisce all’Unità Funzionale Monitoraggio Geochimico dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV ed è inserito nell’infrastruttura di ricerca europea EPOS ERIC relativa al Thematic Core Service (TCS) “Volcano Observations”. 

Cosa si studia al suo interno?

Il Laboratorio è in grado di produrre analisi chimiche (maggiori e tracce) ed isotopiche di gas e condensati fumarolici, di gas disciolti e di acque. I dati analitici prodotti hanno supportato sia la sorveglianza dell’attività vulcanica, sia la pubblicazione di numerosi lavori scientifici sulla caratterizzazione chimica-isotopica e sull’origine dei fluidi in ambiente vulcanico-idrotermale e nelle aree di degassamento terrestre.

Fate anche rilievi sul campo?

Sì, in generale le analisi effettuate in Laboratorio si riferiscono a campioni prelevati in terreno da personale specializzato afferente alla stessa struttura. Le operazioni di terreno comportano determinazioni di parametri chimico-fisici effettuate in situ. La stessa struttura svolge di routine campagne di misura di flusso di CO2 diffuso dal suolo.

Quanti sono i ricercatori che operano all’interno del Laboratorio?

Sono sette tra ricercatori e tecnici specializzati nelle differenti tecniche di laboratorio e di terreno. Il personale cura inoltre la manutenzione e lo sviluppo tecnico-scientifico del Laboratorio stesso.

Ospitate dottorati di ricerca?

Tutti i ricercatori che operano nel Lab hanno un dottorato di ricerca e, spesso, ospitiamo anche dei dottorandi per stages di specializzazione.


Foto Laboratorio - Altre strumentazioni analitiche in dotazione al Laboratorio.