Carta d’identità
Nome: Boris Behncke
Anni: 57
Qualifica: ricercatore
Sede: Osservatorio Etneo (Catania)
Campo di attività: vulcanologia
Motto della vita: The lava’s the lover that licks your boots away (Genesis - “Dance on a volcano”)
Colore preferito: rosso
Era il 1969 quando i britannici King Crimson pubblicavano il loro album cult “In the court of the Crimson King”. Seguace del progressive rock, Boris Behncke si ritrova molti anni dopo "alla corte" del Vulcano Etna. Dalla Germania con furore e passione, Boris ci racconta la sua vita e il suo rapporto speciale con la Sicilia e la sua “Grande Mamma”.
Come è nata la passione per le scienze e in particolare per i vulcani?
Da bambino, a 10 anni, leggevo sui giornali di una spettacolare e drammatica eruzione vulcanica in Islanda.
Quella storia mi ha catturato, e da allora i vulcani mi hanno sempre affascinato.
Quando ti sei trasferito in Italia?
Mi sono trasferito dalla Germania a gennaio 1997, dunque quasi 23 anni fa.
Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?
Certamente mi ha spinto il particolare fascino dell’Etna, un vulcano che ormai stavo visitando quasi ogni
anno dal 1989, e che era quasi sempre in attività. Mi sono trasferito per fare il dottorato di ricerca presso
l’Università di Catania.
Dopo quanto ti sei sentito a casa in Sicilia?
Sinceramente, quasi subito, perché già da anni venivo regolarmente in Sicilia e ormai conoscevo tante
persone e avevo degli amici.
Cosa ti manca della Germania che volessi fosse in Sicilia?
Forse l'amore per la "cosa pubblica": l'Italia è un Paese meraviglioso, ricco di luoghi incantevoli che molto spesso, però, finiamo per non rispettare o valorizzare adeguatamente. Ma la Sicilia è anche una terra ricchissima in suggestioni e creatività: questi aspetti li porterei volentieri in Germania!
In quale Università hai studiato?
Ho cominciato a studiare presso l’Università di Bochum in Germania, mi sono laureato invece all’Università
di Kiel – nella parte più settentrionale del Paese – e poi il dottorato di ricerca l’ho conseguito a Catania.
Hai trovato nel tuo percorso qualcosa che ti abbia messo in difficoltà?
A volte penso che il più grande ostacolo nell’arrivare là dove volevo arrivare sia stato io stesso.
Da quanti anni sei all’INGV?
Dal 1° aprile 2005, quindi da quasi 15 anni.
C’è un personaggio storico o attuale a cui sei “devoto”?
Ci sono diversi personaggi di cui ho una forte ammirazione, per esempio nel mio ambito sono alcuni
vulcanologi storici come il francese Alfred Lacroix, che studiò la devastante eruzione della Montagne Pelée
sull’isola di Martinique nei Caraibi nel 1902.
Cosa ti emoziona nella vita privata?
La mia famiglia, ascoltare musica, guardare film.
E nel lavoro?
Andare sui nostri vulcani, rendermi conto di quanto sia bello il lavoro che facciamo.
Un momento indimenticabile che hai vissuto sul lavoro?
Ce ne sono tantissimi di questi momenti indimenticabili… Ma forse quello più importante è stata
l’assunzione a tempo indeterminato, era il 21 dicembre 2018, e quella sera con mia moglie abbiamo bevuto
una bottiglia di champagne sotto l’Etna che stava eruttando da uno dei crateri sommitali.
E nella vita privata?
La nascita di mia figlia.
Sappiamo che sei un chitarrista e un appassionato di musica. Quale genere musicale preferisci e cosa ti
piace suonare?
La mia musica preferita è il progressive rock (stile Pink Floyd, Genesis…) ma ho anche sempre amato i
Beatles. Mi piace suonare tutto quello che mi capita sotto le dita.
Tre canzoni a cui non riesci a rinunciare?
Genesis – “Dance On A Volcano”; Pink Floyd – “Hey You”; Beatles – “Here Comes The Sun”.
Ti piace lo sport?
Mi piacciono il nuoto e la pallavolo, ma soprattutto l’escursionismo (trekking).
Li hai mai praticati?
Mai in maniera agonistica, ma per piacere sì; il trekking fa anche parte del mio lavoro.
Piatti preferiti?
Tutto quello che contiene funghi porcini o, in alternativa, i pistacchi di Bronte.
Ti piace viaggiare?
Tantissimo, vorrei farlo molto di più.
Quali sono stati quelli più belli?
I viaggi nelle nostre isole Eolie e un viaggio sulle tracce della famiglia di mia moglie (che è francese)
sull’isola di Martinique con la famiglia.
Qual è il tuo X-Factor?
Quello di coinvolgere con umorismo e “dramma” quando parlo ad un pubblico.
Un’ultima domanda: il tuo libro preferito?
Alfred Lacroix – “La Montagne Pelée et ses éruptions” (1904).