Recentemente si è tenuta la seconda edizione delle “Giornate dedicate alle Linee di attività dell’Osservatorio Nazionale Terremoti” - ONT, una sezione particolarmente strategica dell’Istituto che coinvolge numerose sedi esterne e personale di tutti i Dipartimenti dell’INGV: Terremoti, Vulcani e Ambiente. Quest’anno l’appuntamento, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, è stato virtuale e ha visto la partecipazione di moltissimi ricercatori che hanno presentato i loro contributi. Si è parlato di attività di sorveglianza sismica e allerta tsunami ma anche di strumenti di comunicazione dedicati al cittadino. Per saperne di più abbiamo intervistato Concetta Nostro e Luisa Valoroso, che hanno collaborato all’organizzazione della “due giorni” rispettivamente per le linee di attività Terremoti - Servizi e Ricerca per la Società e Terremoti-Ricerca.
Concetta, quale è stato l’obiettivo di queste giornate?
Queste due giornate di confronto interno dell’Osservatorio Nazionale Terremoti hanno avuto come obiettivo quello di condividere le attività di ricerca e quelle di servizio portate avanti dalla nostra sezione. L’ONT è la sezione più grande dell’INGV ed è anche quella preposta a due servizi di sorveglianza molto importanti, quello di sorveglianza sismica e il servizio di allerta tsunami, quest’ultimo operativo dal 2017. Si tratta di compiti importanti per la comunità e le istituzioni e il confronto sull’evoluzione di questi servizi è fondamentale.
Luisa, che tipo di collaborazione si intende favorire tra i gruppi di ricerca?
Con questi appuntamenti abbiamo cercato di favorire una collaborazione tra colleghi appartenenti a diversi gruppi di ricerca che miri a sviluppare una ricerca sempre più interdisciplinare con l’obiettivo finale di comprendere sempre meglio fenomeni complessi come quelli associati alla dinamica della Terra.
Come si sono svolte le giornate?
Il convegno si è svolto interamente on-line e ha avuto una grandissima partecipazione, con punte di 150 persone collegate. Abbiamo diviso i due giorni in sei sessioni per le diverse linee di attività: Terremoti “Ricerca e Servizi per la Società”, Vulcani “Ricerca e Servizi per la Società”, Ambiente e Infrastrutture. Ogni relatore ha avuto a disposizione dieci minuti per mostrare il proprio lavoro utilizzando una presentazione ed ogni intervento è stato seguito da una breve discussione di circa tre minuti aperta a tutti i partecipanti. Al termine di ogni sessione si è tenuta una discussione di più ampio respiro, moderata dai referenti delle linee di attività.
Concetta, da chi è composto il personale dell’ONT?
l’ONT ha all’interno personale di tutti e tre i dipartimenti dell’INGV che sono Terremoti, Vulcani e Ambiente, per questo è importante che tutti possano partecipare e condividere il proprio lavoro con il resto dell’Istituto: ciò permette un confronto allargato.
Luisa, come è stata l’organizzazione della “due giorni” alla luce delle problematiche relative al Covid19? Quali sono state le differenze rispetto alla precedente edizione?
Rispetto alla precedente edizione questa si è svolta in modo completamente virtuale proprio a causa dell’emergenza sanitaria e ciò ha determinato una totale riorganizzazione del convegno rispetto al 2019. Lo scorso anno le giornate si sono tenute nella sede di Roma dell’INGV e i partecipanti in quell’occasione hanno presentato il proprio lavoro mediante dei poster illustrativi. Quest’anno, invece, il confronto è stato online e ha dovuto tener conto dei tempi di presentazione poco flessibili. Ciò nonostante, il coinvolgimento dei partecipanti è stato molto forte: l’edizione del 2020 ha rispecchiato la voglia di far rivivere la vita della comunità scientifica, intrinsecamente abituata al confronto quotidiano e continuo.
Concetta, per quanto riguarda i servizi al cittadino quali sono stati tra gli argomenti trattati i più “attenzionati”?
Per quanto riguarda i servizi diretti al cittadino il confronto si è concentrato sulla sorveglianza sismica, negli anni ci sono stati dei cambiamenti relativi alle interazioni tra le sale operative di Roma, Napoli e Catania, e al servizio di allerta tsunami effettuato dal CAT, che dal 2017 è diventato un servizio ufficiale per il Dipartimento della Protezione Civile. Grande importanza è stata data anche alla comunicazione diretta al pubblico che oggi, grazie ai blog e ai social gestiti dall’INGV, è sempre più immediata e in tempo reale.
Luisa, invece per quanto riguarda i risultati delle ricerche portate avanti? Cosa è emerso di interessante?
Negli ultimi anni la comunità scientifica ha fatto grandi passi avanti grazie ad un enorme miglioramento nella capacità di acquisire, immagazzinare e analizzare dati sismici in tempo quasi reale. Nel giro di pochi anni abbiamo quindi migliorato moltissimo la possibilità di ascoltare i movimenti della terra, attraverso la costruzione di cataloghi di sismicità sempre più ricchi e dettagliati. Le ricerche presentate vanno in questa direzione, con analisi di dati attraverso tecniche sempre più sofisticate e automatiche come il template-matching e tecniche di intelligenza artificiale. Non sappiamo ancora bene dove ci porteranno queste nuove tecniche di analisi dei dati sismologici, ma questo rende le nostre ricerche ancora più stimolanti.
Concetta, per concludere, un tuo parere su questa edizione?
Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla partecipazione che ha caratterizzato le due giornate, abbiamo avuto dei momenti in cui sono state superate le 150 presenze. Le domande sono state tante, a dimostrazione dell’interesse, e abbiamo ricevuto dei feedback molto positivi. Infine l’organizzazione on-line dettata dall’emergenza sanitaria ha avuto anche delle ripercussioni positive perché così tante persone non avrebbero potuto partecipare di presenza. La sensazione che abbiamo avuto è che sono state delle giornate molto utili e, in futuro, ne seguiranno altre.