Recentemente si è tenuta Io Non Rischio, la campagna informativa sulle buone pratiche di protezione civile giunta, quest’anno, alla sua undicesima edizione. Nelle piazze e online, la manifestazione ha visto i volontari di associazioni di Protezione Civile incontrare i cittadini per diffondere la conoscenza dei rischi naturali nel nostro Paese. Nonostante il nostro territorio sia esposto a molti rischi, infatti, l’esposizione individuale può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza dei problemi, la consapevolezza delle eventuali conseguenze e l’adozione di scelte corrette. Per sapere com'è andata questa edizione 2021 abbiamo intervistato Romano Camassi, sismologo dell’INGV presso la sede di Bologna.
Romano, da chi è organizzato l’evento Io Non Rischio?
Io Non Rischio è una campagna promossa dal Dipartimento della Protezione Civile, dall’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze - Anpas, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dalla Fondazione Cima e dalla Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLuis), in collaborazione con le Regioni.
Le organizzazioni di volontariato di Protezione Civile costituiscono un elemento centrale della manifestazione; sono i volontari, infatti, a gestire i punti informativi realizzati nelle piazze delle città e dei paesi italiani fornendo al pubblico informazioni sui rischi naturali. Il loro lavoro prosegue anche al termine della manifestazione in quanto essi operano costantemente nelle varie realtà locali.
Come contribuisce l’INGV alla campagna?
L’INGV cura l'aggiornamento dei volontari formatori e sostiene, in ambito regionale, i percorsi di formazione per i volontari comunicatori delle organizzazioni che partecipano alla campagna. Rende, inoltre, disponibili materiali digitali sostenendo le associazioni nel percorso di preparazione delle piazze digitali.
Quali sono state le caratteristiche principali di questa undicesima edizione?
Anche in questa edizione il volontariato della Protezione Civile, le Istituzioni e il mondo della ricerca scientifica hanno incontrato i cittadini per diffondere la cultura della prevenzione con una doppia modalità: in presenza, con circa 200 piazze fisiche, e, contemporaneamente, in rete attraverso le piazze digitali, con oltre 300 spazi informativi sui social.
La novità di questa edizione è stata la diretta trasmessa sui canali social Io Non Rischio e sui canali YouTube del Dipartimento della Protezione Civile e dei partner della campagna. Nel corso della diretta sono stati realizzati incontri con gli esperti su diversi temi, collegamenti diretti con le piazze di Io Non Rischio e con la Sala Operativa dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma.
La piazza digitale che affianca i presidi nelle città è una modalità vincente secondo te? Perché?
Quello digitale è uno spazio di comunicazione imprescindibile. L’esperienza della pandemia ci ha costretto ad un uso massiccio di strumenti digitali e anche ad apprezzarne alcuni vantaggi. Si pensi ad esempio alla facilitazione di alcune procedure amministrative, dei rapporti fra cittadini e amministrazione pubblica, ai pagamenti digitali, ecc. Oltre a questo la comunicazione digitale non conosce confini e ci permette potenzialmente di raggiungere fasce di popolazione che non incontreremmo mai in piazza. Ovviamente questo richiede l’utilizzo di linguaggi propri della comunicazione digitale e ci costringe a ripensare a fondo le nostre stesse strategie di comunicazione.
Quali sono stati, quest’anno, i rischi illustrati alla popolazione dai volontari di Protezione Civile?
Nella campagna 2021 i rischi principali che abbiamo affrontato sono stati quelli tradizionali: principalmente rischio sismico e rischio alluvione; in un buon numero di piazze è stato proposto il rischio maremoto e una piazza, in area vesuviana, è stata dedicata al rischio vulcanico. Nel 2022 contiamo di approfondire ed estendere il lavoro sul rischio vulcanico, precisamente su Stromboli e Vulcano, e di allargare la campagna al rischio incendi boschivi.
Per concludere: tirando le somme di questa undicesima campagna, un commento su come è andata.
La campagna 2021 è stata consapevolmente di transizione, è stata preparata e realizzata in condizioni difficili ma è servita a sperimentare. Sperimentare, innanzitutto, un massiccio approccio digitale: tutte le 500 piazze, anche quelle in presenza, avevano una versione digitale. Abbiamo fatto un impegnativo esperimento di diretta televisiva, operazione che ha una complessità davvero importante ed ha funzionato. Tutto questo ci consente oggi di avviare il ripensamento e la progettazione della campagna 2022 su basi completamente nuove. E ne siamo certi: quella del 2022 sarà una campagna del tutto nuova!