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 Etna e Stromboli: Il monitoraggio e la previsione delle eruzioni. Il ruolo delle sale operative delle sezioni INGV di Catania e Napoli

SalaOE4 250x150Una matrona sorniona e possente, un ragazzino sveglio e impertinente: ecco a chi assomiglierebbero i due vulcani siciliani di Etna e Stromboli se fossero delle persone. Entrambi attivi e a condotto aperto, il primo ha una moderata attività esplosiva sommitale, con brevi periodi di attività più intensa più volte all'anno, ed eruzioni importanti ogni 4-5 anni; il secondo, perennemente in attività tanto da meritare il nome di faro del Mediterraneo. Ogni tanto si adombra e dà luogo a parossismi violenti e colate di lava.

Per i due vulcani l’Osservatorio Etneo e l’Osservatorio Vesuviano - rispettivamente le sezioni di Catania e Napoli dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) – osservano, misurano e analizzano numerosi parametri chimico-fisici per rilevare ogni possibile variazione e prevedere l'evoluzione del loro stato di attività, coadiuvati dalla sezione di Palermo per il monitoraggio geochimico dei fluidi. Questo complesso sistema di operazioni rappresenta la sorveglianza dei vulcani.

In particolare, il monitoraggio geofisico dei vulcani attivi consiste nell’osservazione e nel rilevamento sistematico di tutti quei parametri che sono indicatori dei processi fisici che si verificano all’interno degli apparati vulcanici. Non solo. “L’insieme dei dati raccolti, inseriti in modelli che tengono conto delle dinamiche eruttive”, spiega Eugenio Privitera , direttore dell'Osservatorio Etneo-INGV, “dà valide indicazioni sullo stato d’attività di questi affascinanti oggetti geologici e permette di valutare le variazioni di pericolosità che sono d’importanza fondamentale per la Protezione Civile."

EtnaMa quali sono i parametri misurati e analizzati? “I più importanti e significativi sono quelli legati all’attività sismica (terremoti e tremore vulcanico), all’attività infrasonica, alle deformazioni del suolo, le osservazioni dirette nel visibile e nell’infrarosso termico e la geochimica dei fluidi”, continua Privitera.

Altri parametri analizzati sistematicamente sono i valori dei campi di potenziale gravimetrico, magnetico ed elettrico. La raccolta dei dati è assicurata da reti strumentali multidisciplinari.

“Le informazioni raccolte”, afferma Giuseppe De Natale, direttore dell'Osservatorio Vesuviano-INGV, “vengono centralizzate nelle Sale Operative dell'Osservatorio Vesuviano ed Etneo che costituiscono il punto nevralgico delle strutture". In esse confluiscono in tempo reale i segnali rilevati dalle varie reti strumentali installate nell'area dei vulcani sorvegliati: l'Osservatorio Vesuviano controlla il Vesuvio, i Campi Flegrei e Ischia, oltre la sismicità di Stromboli; l'Osservatorio Etneo monitora Etna, Stromboli, Vulcano, Panarea e Pantelleria. In entrambe le Sale Operative vengono registrati in continuo l’insieme dei dati acquisiti dalle reti e alcuni parametri, come la localizzazione dei terremoti, vengono elaborati automaticamente, per garantire la tempestività delle informazioni.

“Le Sale sono presidiate 24 ore su 24 dal personale specializzato nella sorveglianza vulcanica, assistito da professionalità tecniche e scientifiche, reperibili h24, che intervengono se necessario. In caso di evento significativo (terremoto, attività esplosiva, colata di lava, frana, incremento del tremore vulcanico) la Sala comunica rapidamente alle autorità competenti i principali dati che caratterizzano il fenomeno avvenuto o in corso”, prosegue De Natale.

manutenzione telcamera termicaingvcataniaI parametri rilevati mettono in luce le differenze di comportamento dei due vulcani. Stromboli è caratterizzato da frequenti esplosioni di moderata intensità, che determinano la tipica attività stromboliana. I principali segnali sismici registrati, caratterizzati da basse frequenze, sono dovuti all'attività esplosiva e alla migrazione di gas all’interno dei fluidi magmatici e hanno origine a piccola profondità al disotto dell’area craterica. Sporadicamente, nella Sciara del Fuoco si aprono bocche che danno origine a colate laviche che si riversano in mare. Ancora meno frequente è l'attività esplosiva parossistica, che ha origine dai crateri sommitali e provoca la ricaduta di proietti vulcanici anche a grande distanza. A questo tipo di attività possono associarsi franamenti di settori più o meno estesi della Sciara del Fuoco e maremoti che possono interessare l’area costiera. L’Etna, invece, è caratterizzata da un degassamento continuo, tanto da essere il vulcano a produrre più anidride solforosa (SO2) al mondo. L'attività esplosiva è frequente e dà luogo a fenomeni di media-bassa energia come le fontane di lava, imponenti e spettacolari getti di magma che formano colonne eruttive che possono causare gravi problemi alla circolazione aerea. Inoltre, lungo i fianchi possono aprirsi fratture da cui hanno origine colate di lava che a volte minacciano i paesi pedemontani.

“Dall'analisi dei dati raccolti si passa alla valutazione della possibile evoluzione dello stato di attività. Anche se la previsione deterministica di una eruzione - prevedere il tempo, il luogo e l’energia dell’evento eruttivo - non è ancora possibile”, ribadisce il direttore dell'Osservatorio Etneo, "si sono però sviluppati dei sistemi di early warning (allarme precoce) molto efficienti, che permettono di avere, ad esempio nel caso delle fontane di lava, un allarme che viene diramato, mediamente, due ore prima della formazione della colonna eruttiva, sulla base del comportamento del tremore vulcanico. Per le eruzioni laterali, l’andamento della sismicità e delle deformazioni del suolo ha permesso di dare un allarme con un anticipo variabile tra le 6 ore e i 5 giorni per tutte le eruzioni che si sono verificate dal 1981 ad oggi, con due sole eccezioni".

STRAEHEPer entrambi i vulcani vengono emessi bollettini informativi settimanali su tutti i parametri rilevati dalle reti; per Stromboli, anche giornalieri, relativi ai soli dati del monitoraggio sismologico. Quando si verificano eventi sismici in area vulcanica, eventi vulcanici significativi, anomalie dei parametri monitorati, la Sala Operativa di competenza emette tempestivamente comunicati al Dipartimento della Protezione Civile. Entro 30 minuti, vengono forniti i parametri essenziali per la caratterizzazione del fenomeno. Successivamente, si comunicano gli approfondimenti e le valutazioni sulla pericolosità e sulla possibile evoluzione degli scenari eruttivi, nel corso dei quali vengono diramati rapporti sull'evento.

Considerando la estrema vicinanza dell’Etna a una grande città come Catania, e la notevole presenza di turisti a Stromboli, specialmente durante il periodo estivo, l’informazione chiara e tempestiva è necessaria per ridurre al minimo i disagi durante le emergenze. Per questo motivo osservazioni e rilevamenti, comunicati, bollettini e relazioni relativi ai due vulcani sono disponibili sui siti web dei due Osservatori e, nel caso di fenomeni rilevanti, vengono organizzati incontri e campagne informative per la popolazione e per quanti possono essere coinvolti nell’emergenza. Sui siti web dei due Osservatori sono inoltre disponibili informazioni sulla storia eruttiva e sulla caratterizzazione geologica dei due vulcani e numerosi altri dati relativi all'analisi dei segnali rilevati.

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