La comunicazione rappresenta oggi per gli Enti di Ricerca la principale risorsa strategica in grado di definire i rapporti tra cittadini, Istituzioni e mondo della scienza. Ma per sviluppare una comunicazione “efficace”, occorre preparare i cittadini a ricevere una informazione adeguata, rendendoli partecipi in modo attivo al processo comunicativo. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è particolarmente attento alla diffusione della cultura scientifica e allo sviluppo di una cultura dei rischi e della prevenzione, e persegue questi obiettivi attraverso una serie di strumenti di comunicazione integrata e di divulgazione. Da anni l’Istituto organizza, nelle varie sezioni e sedi distaccate, programmi didattici, fornisce informazioni attraverso i più moderni canali della comunicazione, produce pubblicazioni, materiali video e multimediali, realizza mostre interattive e gestisce collezioni museali. Il flusso della comunicazione, grazie all’uso pervasivo di piattaforme in rete e dispositivi portatili, è diventato in questi ultimi anni continuo e totalizzante. Una sfida che coinvolge anche il mondo della ricerca scientifica e in particolar modo l’INGV che si occupa di scienze della terra applicate ai rischi naturali. L’INGV ha nel suo Dna compiti di sorveglianza sismica e vulcanica su tutto il territorio nazionale. Come componente del Sistema nazionale di Protezione civile ha anche funzioni di monitoraggio dei terremoti, dei vulcani e dell’ambiente. La sismologia, la vulcanologia e le scienze ambientali forniscono da sempre informazioni importanti per la vita economica e sociale delle comunità, sia attraverso aggiornamenti continui durante le emergenze sismiche e vulcaniche sia con attività di divulgazione nei periodi di “quiete”, realizzando anche campagne di prevenzione mirate, promosse dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), come Edurisk e Io non rischio. Attualmente, almeno in Italia, la ricerca geofisica è ancora eccessivamente percepita come un ‘tesoro nascosto’, in gran parte sconosciuto al grande pubblico. Eppure gli ultimi grandi terremoti sono stati seguiti con attenzione sia dai media tradizionali sia dai nuovi social network, smentendo in parte questa visione. Lo stesso terremoto di L’Aquila del 2009 ha visto la presenza incontrastata dei blog e lo stesso è avvenuto nel 2012 con l’evento sismico dell’Emilia e Romagna. L’importanza dei social media è tale che lo United States Geological Survey (USGS) è addirittura in grado di rilevare un terremoto basandosi solo sui messaggi di Twitter. Anche i vulcani (vedi eruzione dell’Eyiafjallajokull in Islanda o le spettacolari eruzioni dell’Etna), sono spesso protagonisti del mondo mediatico, soprattutto quando hanno un forte impatto sul traffico aereo a livello nazionale ed Europeo. In questo numero della newsletter parleremo di alcune delle molte iniziative di divulgazione messe in campo recentemente dall’INGV: dagli appuntamenti scientifici per la Notte Europea dei Ricercatori e la Festa della Marineria, ai progetti di creatività supportata dalla tecnologia che saranno presentati dai ricercatori dell’Istituto dal 16 al 18 ottobre in occasione della manifestazione di Roma “Maker Faire - The European Edition (#MFR15)”, fino al lancio della prossima Campagna di sensibilizzazione, promossa dal Dipartimento di Protezione Civile, “Io non rischio”, in programma dal 17 al 18 ottobre in oltre 400 piazze italiane. Parleremo anche del forte impulso dato dall’Istituto negli ultimi anni alla realizzazione degli accordi di collaborazione con gli istituti scientifici dei paesi dell'America latina e delle due grandi infrastrutture di ricerca europea, coordinate dall’INGV, EMSO (Osservatorio Multidisciplinare Europeo dei fondali marini e della Colonna d’acqua) ed EPOS (piattaforma tecnologica per lo studio di terremoti, vulcani, maremoti e frane). Per poi concludere con la presentazione della nuova carta idrogeologica per conoscere e tutelare le risorse idriche della Capitale.
Buona lettura