‘Diventa giornalista scientifico per un giorno’. È il laboratorio organizzato per la prima volta al Liceo romano ‘Immanuel Kant’, dal Canale Scienza e Tecnica dell’Agenzia ANSA in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e la Commissione cultura del Consiglio Nazionale dei Giornalisti (CNOG). L’obiettivo, incoraggiare le abilità di comunicazione e di relazione dei ragazzi delle scuole superiori, contribuire alla diffusione della consapevolezza dell’importanza delle attività di ricerca scientifica, anche in vista della scelta imminente del percorso universitario da intraprendere. Dopo un’introduzione sulle regole per scrivere una notizia, gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto, ormai prossimi all’esame di Stato, hanno incontrato e intervistato i sismologi dell’INGV, per parlare di “terremoto e rischio sismico nel Lazio”.
“Ansa Scienza Lab”, spiega Enrica Battifoglia, responsabile del Canale Scienza e Tecnica dell’ANSA, “è un laboratorio di scrittura giornalistica che consente di far incontrare il mondo della ricerca con quello della scuola. I ragazzi del Liceo Kant, dopo aver appreso le regole giornalistiche di base, hanno ascoltato con interesse gli interventi dei due sismologi dell’INGV, per poi procedere con interviste mirate. Il lavoro successivo sarà la realizzazione di veri e propri articoli giornalistici, corredati da immagini (foto, disegni o video prodotti dagli stessi studenti), che saranno poi pubblicati nella sezione Ragazzi del canale Scienza e Tecnica” Un viaggio, nella storia della sismologia, dall’antica Grecia ai giorni nostri, par capire come e dove avvengono i terremoti e come si misurano, il loro impatto sulla società, e quanto è importante conoscere la sismicità del territorio in cui si abita per intraprendere adeguate azioni di prevenzione. Questi gli argomenti trattati durante la giornata.
“L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia assicura da molti anni la sorveglianza sismica su tutto il territorio nazionale”, spiega Alessandro Amato, sismologo dell’INGV.
“Il suo scopo principale è fornire agli organi di Protezione civile e ai cittadini le informazioni su ogni terremoto potenzialmente avvertito che avviene in Italia, 365 giorni all’anno con un servizio 24 ore su 24. Dopo una prima informazione rapida (entro due minuti dall’evento) e un’attenta analisi dei segnali registrati dai sismometri della rete di rilevamento, che in Italia sono oltre 350, i sismologi in turno inviano i dati definitivi alla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile. Questo avviene regolarmente per tutti i terremoti con magnitudo superiore o uguale a 2.5 che avvengono in Italia”. Ma l’attività dell’istituto non si limita a questo. Infatti, "tutti i dati sulla sismicità vengono pubblicati sul sito dell’Ingv (http://cnt.rm.ingv.it/), anche quelli delle decine di terremoti più piccoli che si registrano ogni giorno sul nostro territorio e che non vengono percepiti dalla popolazione. La conoscenza di questi fenomeni è molto utile, infatti per la comunità scientifica, per i cittadini, gli amministratori locali, i giornalisti e gli studenti”.
Come difendersi dai terremoti?
“Allo stato delle conoscenze, non è possibile prevedere quando si verificherà un terremoto. Il sistema più efficace per difendersi da un rischio è conoscerlo. Per i terremoti tutte le conoscenze sulle caratteristiche della sismicità del nostro territorio si riassumono nella mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (http://zonesismiche.mi.ingv.it ). In questo modo sappiamo quali sono le zone più pericolose e cosa possiamo aspettarci: essere preparati è il modo migliore per prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto. La conoscenza del rischio sismico, la riduzione della vulnerabilità sismica di edifici pubblici e privati, la stesura e la divulgazione dei piani d’emergenza sono gli strumenti migliori per fare prevenzione”, afferma Concetta Nostro, sismologa dell’INGV. “I terremoti non uccidono. Sono le case costruite male a farlo. Purtroppo in Italia, come in altri paesi del mondo, sono molti gli edifici vulnerabili, o perché costruiti prima delle norme sismiche, o perché costruiti male, senza tener conto delle norme stesse in fase di progetto, di scelta dei materiali o durante la realizzazione del manufatto.”
Il prossimo appuntamento formativo sarà sul rischio vulcanico in Italia.