Studio del Benthic Boundary Layer attraverso l’impiego di osservatori sottomarini
5 giugno 2008, ore 14.30 | Nadia Lo Bue | Sala Conferenze Roma | Sede Centrale | Seminari giovani ricercatori Sezione Roma 2
Il Benthic Boundary Layer (BBL) è comunemente definito come un ambiente omogeneo in cui una ampia varietà di processi (chimici, fisici, geologici e biologici) avvengono, dando luogo a strutture frontali e inducendo fenomeni di turbolenza. La stratificazione tipica di questi ambienti, può essere interrotta da sporadici eventi i cui effetti possono liberamente diffondere anche grazie all’azione delle correnti e dei processi di mixing tipici delle circolazioni oceaniche.
Negli ultimi anni, il Mediterraneo profondo è stato oggetto di diversi esperimenti mirati al monitoraggio e allo studio multidisciplinare dei processi all’interfaccia idrosfera-litosfera.
La tecnologia degli osservatori sottomarini, come SN-1 e GEOSTAR, permette di acquisire direttamente a fondo mare lunghe serie temporali, tra gli altri anche di parametri oceanografici.
Ad oggi infatti gli osservatori deposti hanno fornito interessanti informazioni sulle variazioni ed oscillazioni dei parametri idrologici delle masse d’acqua profonde, compensando il deficit di dati che spesso interessa le zone abissali. In alcuni casi è stato inoltre possibile integrare le lunghe serie di dati puntiformi acquisite a fondo mare per mezzo degli osservatori sottomarini, con dati di tutta la colonna d’acqua acquisiti a mezzo di cast, al fine di migliorare la comprensione dei comportamenti dinamici tra acque superficiali, intermedie e profonde.
L’approccio multidisciplinare degli osservatori sottomarini è pertanto un aspetto molto importante nello studio dei processi in atto al BBL, non solo perché permette un controllo incrociato della funzionalità di tutti gli strumenti, ma anche perché la correlazione di differenti tipologie di dati rende possibile la comprensione di eventuali processi non sempre intrinsecamente dipendenti da
dinamiche oceanografiche.
Negli ultimi anni, il Mediterraneo profondo è stato oggetto di diversi esperimenti mirati al monitoraggio e allo studio multidisciplinare dei processi all’interfaccia idrosfera-litosfera.
La tecnologia degli osservatori sottomarini, come SN-1 e GEOSTAR, permette di acquisire direttamente a fondo mare lunghe serie temporali, tra gli altri anche di parametri oceanografici.
Ad oggi infatti gli osservatori deposti hanno fornito interessanti informazioni sulle variazioni ed oscillazioni dei parametri idrologici delle masse d’acqua profonde, compensando il deficit di dati che spesso interessa le zone abissali. In alcuni casi è stato inoltre possibile integrare le lunghe serie di dati puntiformi acquisite a fondo mare per mezzo degli osservatori sottomarini, con dati di tutta la colonna d’acqua acquisiti a mezzo di cast, al fine di migliorare la comprensione dei comportamenti dinamici tra acque superficiali, intermedie e profonde.
L’approccio multidisciplinare degli osservatori sottomarini è pertanto un aspetto molto importante nello studio dei processi in atto al BBL, non solo perché permette un controllo incrociato della funzionalità di tutti gli strumenti, ma anche perché la correlazione di differenti tipologie di dati rende possibile la comprensione di eventuali processi non sempre intrinsecamente dipendenti da
dinamiche oceanografiche.