Etna in eruzione - L’osservazione dei fenomeni e i rilievi di terreno per mappare e campionare I prodotti vulcanici rappresentano una parte importante e molto impegnativa dell’attività di sorveglianza e di ricerca svolta dall’Istituto (foto di B.Bencke)
Ricercatori dell’INGV e di UniRoma3 raccontano al pubblico la storia del vulcano Tambora, illustrata da Greta Folgarìa con "L'eruzione mostruosa. L'anno senza estate in cui nacque Frankenstein" nell’ambito della Festa del Teatro Ecologico (Stromboli, giugno 2018 – Foto di G. De Astis)
Ricercatori dell’INGV e di UniRoma3 raccontano al pubblico la storia del vulcano Tambora, illustrata da Greta Folgarìa con "L'eruzione mostruosa. L'anno senza estate in cui nacque Frankenstein" nell’ambito della Festa del Teatro Ecologico (Stromboli, giugno 2018 – Foto di G. De Astis)
Presentazione della carta geologica di Stromboli sull’Isola aperta a tutti i cittadini e i turisti (estate 2016, foto di Gabriele Volonté)
Le attività svolte in questo ambito includono il servizio di sorveglianza svolto in regime di convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC), quelle per le autorità aeronautiche nazionali (ENAC, AM) in relazione al rischio associato alla cenere vulcanica per il traffico aereo, nonché quelle attività svolte per altre istituzioni europee e internazionali e legate a sistemi di allerta ed early-warning per la mitigazione del rischio vulcanico a scala sovranazionale. I servizi e la ricerca sviluppati con una finalità sociale e per i territori rappresentano di gran lunga il principale impegno del Dipartimento Vulcani in termini di tempo di lavoro, al fine di preparare e gestire le eventuali emergenze, aggiornare le banche dati vulcanologiche, svolgere una costante attività di formazione e comunicazione nei confronti della popolazione italiana.
La presenza in Italia di due siti archeologici fenomenali come Pompei (riscoperta nel 1748 e dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1997) ed Ercolano (riscoperta nel 1738) strettamente collegati all’attività vulcanica del Vesuvio, ed in particolare all’eruzione dl 79 d.C., dovrebbero rendere il nostro Paese molto interessato e proteso a stabilire una fitta trama comunicativa tra le popolazioni e la comunità scientifica dei vulcanologi. Questo compito, non facile, è di fondamentale importanza per mitigare i rischi vulcanici e gestire al meglio le eventuali crisi (di un’eruzione vulcanica). I ricercatori INGV attraverso questa linea di attività tentano di svolgere pienamente ed efficacemente il compito di comprendere la vulnerabilità fisica e sociale delle popolazioni e si adoperano affinché i risultati della ricerca scientifica siano fruibili e disponibili a tutti, in modo da migliorare la loro capacità di resilienza del nostro paese. L’educazione all’esistenza dei rischi naturali e la preparazione, soprattutto delle nuove generazioni, alla potenziale esposizione a situazioni catastrofiche sono tra gli obiettivi principali dei ricercatori INGV che lavorano in questo ambito.