L’attività eruttiva del vulcano Stromboli, successivamente all’esplosione maggiore del 1 novembre scorso, è stata caratterizzata da un incremento dell’attività esplosiva. Le immagini, registrate dalle telecamere poste sul Pizzo sopra la Fossa e a quota 400, hanno consentito di analizzare l’attività eruttiva del vulcano e la frequenza oraria delle esplosioni, passata gradualmente da valori bassi (meno di 5 eventi/h) fino al 5 novembre, a valori medio-alti (tra 15 e 20 eventi/h) sino al 1 dicembre, quando si è verificata una ulteriore esplosione maggiore. Da allora la frequenza oraria delle esplosioni si è ulteriormente intensificata, attestandosi su valori alti (tra 20 e 25 eventi/h) tra il 2 e il 7 dicembre. A seguito di questa evoluzione, il Dipartimento della Protezione Civile, sentiti i centri di competenza dell'INGV e dell’Università di Firenze, ha alzato da "Verde" a "Giallo" (attenzione) il livello di allerta dello Stromboli. (
Nei giorni seguenti si è registrato un ulteriore leggero aumento di questa attività, con frequenza oraria delle esplosioni compresa tra 22 e 28 eventi/h. Nel periodo esaminato l’attività esplosiva è stata prodotta, in prevalenza, da due bocche eruttive, localizzate nell’area craterica Nord, e da altre due nell’area craterica Centro-Sud. Tutte le bocche si trovano all’interno della depressione che occupa la terrazza craterica.
Il fenomeno è costantemente monitorato dall’Osservatorio Etneo, dall’Osservatorio Vesuviano e dalla Sezione di Palermodell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Fig. 1. Immagini riprese dalla telecamera infrarosso del Pizzo sopra la Fossa di una esplosione del giorno 9 dicembre i cui prodotti hanno raggiunto l'area del Pizzo.
Fig. 2. Immagini riprese dalla telecamera visibile di quota 400 m che mostrano alcune esplosioni caratterizzate dal lancio di materiale piroclastico oltre i 200 m di altezza.
Fig. 3 e 4. L'esplosione del 15/12/2017 vista dalle due telecamere termiche di Pizzo e di Quota 400