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Il 28 dicembre scorso cadeva il centenario del grande terremoto e maremoto del 1908, un evento catastrofico che ha segnato profondamente la storia e la societ? italiana dell'inizio del XX secolo.

Sul piano strettamente scientifico l'INGV, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile e l'Universit? di Messina, ha organizzato un convegno di studi che si ? svolto presso il Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria dal 10 al 12 dicembre (dettagli sul convegno).

Un convegno a carattere misto scientifico-divulgativo si ? svolto a Palmi (RC) il 29 novembre scorso in collaborazione con il locale Assessorato Attivit? Culturali (dettagli sull'evento).

Un'ulteriore iniziativa scientifica, realizzata in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, ? rappresentata dal volume "Il terremoto e il maremoto del 28 dicembre 1908" (Bologna, 2008; brossura, pp. 813, cm 20x27,5, ISBN 978-88-85213-15-9), un'opera che contiene contributi di 35 ricercatori e studiosi di vari ambiti disciplinari. Il volume si avvale di numerosissime illustrazioni anche a colori e di un DVD che contiene documenti di testo, fotografie e disegni tratti dalle descrizioni dei contemporanei (link alla copertina e all'indice dell'opera).

Un volume edito dalla Alinari  (Firenze, 2008; brossura, pp. 176, 126 ill. col., cm 24x22, ISBN 978-88-63020-20-5) con il supporto scientifico dell'INGV e del Dipartimento della Protezione Civile documenta con il rigore del mezzo fotografico le distruzioni causate dal terremoto e dal maremoto, la grande opera dei soccorritori e le prime fasi della ricostruzione (link alla copertina del volume).

Un opuscolo bilingue  (IUSS Press, 2008, ISBN 978-88-6198-027-3) realizzato dall'INGV, dall'Osservatorio Sismologico di Messina, l'Eucentre di Pavia e l'ETH di Zurigo, ? stato presentato all'edizione speciale della conferenza internazionale AGE Applied Geoghysics for Engineering - One century after the 1908 Messina earthquake, tenutasi a Messina nei giorni 24 - 29 Novembre scorsi.  Il volume ha  l'obiettivo di valutare quali potrebbero essere le possibili conseguenze se un terremoto con una magnitudo simile si verificasse oggi nella citt? di Messina, in termini di livello di danno e delle conseguenti perdite economiche e sociali correlate allo scenario (link alla copertina dell'opuscolo).

Il settore Formazione e Divulgazione Scientifica dell'INGV, con il prezioso contributo di Gianpiero Chirico,  ? autore di un'iniziativa a carattere divulgativo: il calendario fotografico "Il Terremoto Calabro - Messinese del 28 dicembre 1908". Le fotografie delle citt? distrutte sono accompagnate da brevi brani scritti dagli intellettuali dell'epoca. Il calendario si compone di 13 mesi da dicembre 2008 a dicembre 2009.

ll progetto EDURISK dell'INGV, d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, ha avviato un ricco programma formativo sulla riduzione del rischio nelle provincie di Reggio Calabria e Messina; nell'anno scolastico 2008/2009 sono coinvolti nell'area circa 500 insegnanti delle scuole dell'Infanzia, Primaria e Secondaria. Nel mese di novembre sono stati realizzati i corsi di formazione per gli insegnanti degli istituti scolastici di Palmi, Seminara, Melicucc?, Villa San Giovanni e Reggio Calabria, mentre nel mese di dicembre sono in programma i corsi a Scilla, Bagnara Calabra e Melito Porto Salvo. Insieme alle scuole messinesi che gi? da due anni partecipano al progetto, nei prossimi mesi saranno realizzati i percorsi formativi nelle classi, con il coinvolgimento complessivo di oltre 8.000 alunni. Informazioni sul web del progetto www.edurisk.it

Il centenario del terremoto del 1908 ha dato impulso all'ampliamento delle reti di osservazione della zona dello Stretto di Messina, con l'obiettivo di migliorare la comprensione dei fenomeni geodinamici in questo settore chiave dell'area italiana. In questo contesto l'INGV ha lanciato un progetto per l'acquisizione di nuovi dati sismologici e geodetici avvalendosi anche di sismografi sottomarini (Ocean Bottom Seismometers, OBS), cruciali in un settore ricco di coste come l'area calabro-peloritana. Per ulteriori dettagli si veda la pagina web del progetto.