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Un team di ricercatori dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV - OE) e del GeoForschungsZentrum (GFZ, Germania) ha completato l’installazione sull’Etna di un cavo in fibra ottica della lunghezza di 1,5 km. Obiettivo dell’esperimento, testare la tecnologia DAS (Distributed Acoustic Sensing), che utilizza la fibra ottica come sensore sismico distribuito, per monitorare l’attività del vulcano più grande d’Europa.
Si tratta del primo progetto che utilizza questa tecnologia su un vulcano attivo fornendo dati a una risoluzione spaziale senza precedenti. Il cavo in fibra ottica installato sull’Etna è interrogato da un riflettometro ottico (Silixa iDAS) installato presso l’Osservatorio di Pizzi Deneri; le misurazioni DAS sono validate da una serie di 30 sismometri a banda larga e 3 array di sensori infrasonici messi a disposizione dal pool di strumenti geofisici del GFZ di Potsdam (GIPP).
La strumentazione, installata a una quota di 2.800 metri, circa 550 metri sotto la cima dell’Etna, resterà in acquisizione fino alla fine di settembre 2019, e permetterà di rilevare, localizzare e quantificare la deformazione generata da segnali sismo-acustici lungo il cavo consentendo la caratterizzazione strutturale del sottosuolo e dei processi dinamici in atto e il monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica.
Subito dopo l’installazione, avvenuta all’inizio del mese di luglio, l’Etna ha ripreso la sua attività con esplosioni stromboliane ed emissioni di cenere dai crateri sommitali, offrendo ai ricercatori un’opportunità unica per testare per la prima volta l’efficacia del monitoraggio dell’attività eruttiva attraverso un cavo in fibra ottica.


Link all’esperimento

 

Fibra ottica

Foto – Il gruppo di lavoro sull’esperimento con fibre ottiche sull’Etna dell’Osservatorio Etneo dell’INGV (INGV – OE) e del GeoForschungsZentrum (GFZ)