
Obiettivo della sperimentazione è stato quello di osservare i fattori considerati da Pasteur, insieme all’esclusivo microclima, il profondo silenzio, l’assoluta assenza di luce e la bassa concentrazione di ossigeno, presenti a quota 2.813, che favoriscono il “rallentamento” del processo di maturazione del vino e, quindi, la longevità dello stesso, evolvendosi sia dal punto di vista organolettico, sia della tonalità del colore. Evidenziare, inoltre, il forte legame tra i vini autoctoni e l’unicità del territorio etneo.
A conclusione del primo anno di affinamento, i vini sono stati sottoposti a controllo per poter stabilire l’effettiva salute dei prodotti. La fase finale della sperimentazione, consistente nel recupero delle bottiglie presso la zona dell’Osservatorio, prevede una degustazione analitica da parte di una commissione di esperti del settore (enologi, giornalisti, sommelier).
Durante la giornata di presentazione, i vini, oggetto della sperimentazione, saranno venduti tramite un’asta di beneficenza e il ricavato sarà devoluto all’INGV, collaboratore del progetto, per la ricerca sul sisma e per l’acquisto di specifici macchinari dedicati al monitoraggio e sorveglianza vulcanica. La scelta della presentazione dei risultati del progetto presso la sede dell’osservatorio, vuole essere un valore aggiunto in termini di sensazioni ed emozioni derivanti dalla sperimentazione.
Interverranno: il direttore dell’Osservatorio Etneo-INGV, Eugenio Privitera, i proprietari e l’enologo dell'azienda Calcagno, una commissione di degustatori composta da Marco Mangiarotti (Il Giorno), Fabrizio Carrera e Federico Latteri (entrambi di Cronache del Gusto). Sono stati invitati i sindaci di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, la Presidente del Parco dell'Etna.