Nome: Cinzia G. Caruso
Anni: 43
Qualifica: Tecnologo
Campo di attività: Ricerca nei Sistemi Idrotermali Sottomarini, Gestione Osservatori sottomarini
“Mani in alto! Sono il Comandante Cinzia Caruso!”
Vulcanica, con una testa affamata di scienza, la nostra Cinzia sognava da bambina un ruolo di comando nelle forze dell’ordine. Potremmo aver detto tutto… e invece per 14 anni ha recitato in teatro e ha fondato persino una compagnia teatrale. L’attitudine al comando le è rimasta e questo potrebbe essere un vantaggio per la sua carriera, perché unisce l’ottimismo (anche per il futuro, che di questi tempi è oro colato…) a una socialità che rilascia energie positive. Andiamo a scoprire Cinzia Caruso, mamma, ricercatrice, attrice… and much more!
Cosa o chi ti ha avvicinato al mondo della scienza?
Tutto merito di mio padre! Non c’era pranzo o cena che non si concludesse con un “diverbio scientifico”. Due teste gloriose per le quali ogni cosa era scienza ed ogni cosa era motivo di confronto e talvolta discussione. A mediare i nostri lunghi e accesi dibattiti era ed è ancora oggi mia madre, che puntualmente tirava fuori i vecchi tomi dell’enciclopedia! Sia chiaro, con gli anni non ci siamo affatto placati, anzi, i temi ricorrenti continuano ad essere la chimica, la matematica, la fisica e la biologia! Non vi svelerò chi tra i due, avesse sempre la meglio!
Anche lui si occupava di scienza?
No, mio padre è un sottufficiale della Guardia di Finanza. Lui comunque sostiene che se non si fosse arruolato avrebbe voluto intraprendere un percorso legato alle scienze naturali.
Da bambina cosa sognavi di diventare “da grande”?
Volevo arruolarmi, volevo diventare il “comandante” in qualche forza dell’ordine
Senti di avere l’attitudine “dirigenziale”?
Domanda impegnativa, ad oggi posso dire che una delle mie filosofie di vita è quello di puntare sempre in alto, ponendomi costantemente nuovi obiettivi e traguardi da raggiungere, secondo me è una forma di auto-motivazione. I traguardi esistono per essere raggiunti. Chissà magari un giorno la vita mi porterà ai piani alti, e solo in quel caso potrò rispondere a questa domanda.
Che materie ti appassionavano a scuola?
Amavo la matematica e tutte le discipline scientifiche. Un gioco che facevo da piccola era sommare tutti i numeri che vedevo in giro, targhe, numeri di telefono, date di nascita. Per di più contavo tutto …mia madre mi faceva sbucciare i piselli, e io li contavo
Che adolescente eri?
Potrei definirmi con tre aggettivi: socievole, vulcanica ed eclettica. Ero sempre coinvolta in tante attività (non necessariamente affini tra loro), facevo parte del coro in chiesa e della scuola, ero una delle majorette nella banda del paese e ho persino recitato per molti anni in una compagnia teatrale.
Il teatro è mai stata una strada da seguire…anche solo come hobby?
In realtà il teatro è stato per me più che un hobby, ho “calcato le scene” per 14 anni, ero co-fondatrice della compagnia teatrale per la quale recitavo, poi purtroppo ho dovuto appendere “la maschera” al chiodo. Ma un giorno spero di poter ritornare a ricoltivare questa mia passione.
C’è stato un “mito” di riferimento a cui ti sei ispirata?
Nessun “mito”, forse l’ispirazione è stata dettata più da film e libri di avventura. “20.000 leghe sotto i mari” è stata la prima videocassetta che acquistammo, Mi catturava e mi ammaliava la storia di questa vita sottomarina.
Dove ti sei laureata e che ricordi hai del tuo percorso universitario?
Ho conseguito la laurea a Messina in Scienze Naturali, nel triennio presi l’indirizzo di Vulcanologia e rilevamento del vulcanico. Conservo un bel ricordo dei tempi universitari, nel mio corso di laurea eravamo poco più di 12, era come esser rimasti alle superiori, ma con regole un po' diverse e con maggiore libertà di studio.
Cosa ricordi di quel periodo?
Ricordo anni spensierati, che forse mi son goduta poco, perché purtroppo la vita è sempre una corsa contro il tempo.
Il momento più emozionante della tua carriera?
La prima volta che mi immersi nel sistema idrotermale al largo dell’isola di Panarea, con i miei colleghi dell’INGV di Palermo. Un’immersione vicino all’isolotto di Bottaro a 8 metri di profondità. Quando vidi tutte quelle bollicine, rimasi a bocca … chiusa, ero sott’acqua. Fu indubbiamente una delle esperienze più emozionanti della mia vita.
Invece il momento più emozionante nella tua vita privata?
Il momento più emozionante della mia vita ha due occhi cristallini e si chiama Costanza. Dare alla luce la mia bambina, è ciò che di più bello potessi fare nella mia vita.
Come immagini il futuro di tua figlia in un presente così difficile?
Sono convinta che la generazione di mia figlia riuscirà nell’impresa nella quale la nostra generazione sta toppando, ovvero un futuro migliore, fatto di persone più rispettose per l’ambiente e per l’umanità. Credo che i piccoli di oggi, avendo vissuto questi brutti periodi, ne faranno tesoro e investiranno in qualcosa di bello e positivo.
Cosa pensi che saresti diventata se non avessi fatto la ricercatrice?
Probabilmente avrei inseguito il sogno di far parte del corpo speciale della Polizia Scientifica.
Da quanto tempo sei all’INGV?
Dal 2006, con svariate tipologie di contratti
Qual è la prima cosa che fai quando torni a casa?
Faccio un po' di coccole a mia figlia. E poi “tento” di sistemare casa
Come hai vissuto questo periodo di lockdown?
Non molto bene. Un turbinio di emozioni (non sempre positive) e tanta tanta paura. Mi sentivo come se avessi le mani legate e incapace di poter fare qualcosa per uscire da questa situazione.
Cosa ti ha aiutato a superare quel periodo e anche quello che continuiamo a vivere oggi?
Il mio essere positiva. Sono fiduciosa nella scienza e nella medicina che fa sempre passi da gigante. Risorgeremo come la fenice dalle sue ceneri.
Qual è, secondo te, la scoperta scientifica che cambierebbe la storia della scienza?
Ad oggi direi una cura per tutti i mali, magari con un semplice intervento nel DNA, la sostituzione di una sequenza per mettere fine a qualsiasi malattia …..un sogno.
Una città che hai visitato che ti è rimasta nel cuore e una in cui hai sempre sognato di trasferirti?
Sono una grande viaggiatrice e molte città, borghetti, paesaggi e ambienti mi sono rimasti nel cuore. Forse però devo ancora trovare quella che mi fa rimanere senza fiato, motivo per cui devo continuare a viaggiare.
Vorrei tanto vivere su un’isola piccola (visto che comunque già vivo su un’isola grande) con ritmi lenti, a contatto con la natura.
Quali sono stati i tuoi viaggi più belli?
Ho la grande fortuna di viaggiare tantissimo sia per lavoro, sia per svago con i miei familiari. Ho sempre l’impressione di aver viaggiato pochissimo. Starei sempre in giro. Indubbiamente il viaggio più bello è stato quello sul Nilo con mia sorella, è proprio vero che l’Africa ti resta nel cuore, gli egiziani hanno ragione a considerare il Nilo una divinità, riduttivo definirlo un semplice fiume, come dice Wilbur Smith “è solenne e grandioso”, ti tocca l’anima.
Cosa ti sarebbe piaciuto scoprire, tra le scoperte del passato?
Scoperte geografiche, mi sarebbe piaciuto realizzare cartografie. Viaggiare e disegnare il profilo dei continenti.
Qual è la tua principale inquietudine?
Ho paura per la salute dei miei cari. Mi inquieta pensare che possano avere dei problemi fisici, a prescindere che possano essere risolvibili.
La conversazione che non hai mai fatto e che ti sarebbe piaciuta fare…con chi?
Se potessi tornare indietro nel tempo vorrei fare due chiacchiere con Leonardo Da Vinci, un genio. Pagherei oro per poter fare quattro chiacchiere con lui o anche più semplicemente vederlo in azione.
Come ricercatrice è sempre tutto spiegabile?
Non è sempre tutto spiegabile, ma studiandoci e ragionandoci tutto potrebbe diventare spiegabile
La tua promessa mantenuta e quella che non sei riuscita a mantenere…
Non prometto quasi mai niente, perché non mi piace deludere le persone qualora non dovessi mantenere la promessa fatta. Se prometto è solo perché so che manterrò quella promessa
Qual è il tuo X-Factor?
Credo l’essere sempre positiva e solare, raramente qualcosa mi abbatte. Io vedo il bicchiere sempre mezzo pieno e anche nelle situazioni più complicate, trovo un motivo per sorridere e la forza per trovare la soluzione
Ti piace lo sport?
Assolutamente …NO
Ne hai mai praticato qualcuno?
Ho provato milioni di sport, pallavolo, ciclismo, corsa campestre, corsa normale, salto in alto, parallele, danza….ecc….sono scarsa in tutti.
Ascolti musica?
Come si può vivere senza la musica? La nostra vita è scandita dalla musica, non potrei immaginarmi senza.
Qual è il tuo genere preferito?
Sia Pop che Rock dipende dallo stato d’animo
Libro preferito?
Leggo tanto. La mia libreria è grandissima e spazia tra i generi. Più che un libro ho un autore preferito di cui ho letto tantissimi libri “Clive Cussler”, per gli appassionati di avventure subacquee.
Se dovessi ricordare un tuo “primo giorno” quale ricorderesti?
Ogni mio “primo giorno” è stato sempre pieno di tante emozioni, positive e negative. Quando inizio qualcosa sono sempre briosa, frizzante, piena di energia, ma anche carica di tensioni e paure. Quindi li accomuno tutti, non ne ho uno in particolare.
Cosa fai quando non sei a lavoro?
Dedico il mio tempo libero alla mia famiglia. Con loro facciamo spesso delle gite fuori porta, vado spesso a trovare i miei cari che non vivono nella mia stessa città, giochiamo, ci svaghiamo il tutto legato da un unico fil rouge, divertirsi.
Hai un posto del cuore?
La mia Terra, la mia Sicilia. Impossibile non amarla.
La tua maggior fortuna?
La mia famiglia. Sono il mio porto sicuro, so di poter contare sempre e comunque su di loro. Il lavoro da ricercatore è particolarmente impegnativo e viviamo frequentemente con la valigia in mano e per lunghi periodi lontani da casa. Non è semplice gestire i viaggi di lavoro, con l’essere mamma. Ma ho avuto la grande fortuna di ricevere il supporto della mia famiglia che mi sostiene in tutto e per tutto. Mi hanno sempre sollecitata e spinta a proseguire i miei sogni e la mia carriera e di questo gliene sono grata.
Nella tua valigia non può mai mancare?
Il mio rossetto rosso
In cucina sei più da dolce o da salato?
Entrambi, adoro mangiare anche se tento sempre di fare dieta
Piatto preferito?
Tiramisù
Ti piace cucinare?
Si, ma non sempre. Devo ammettere però di essere abbastanza brava tra i fornelli.
Una cosa che hai capito “da grande”?
Quando diventerò grande ve lo farò sapere!!! In ogni caso adesso capisco e percepisco meglio qualsiasi tipo di sentimento e sensazione, è facile vedermi scendere qualche lacrima di commozione.
Cosa conservi della tua infanzia?
Grazie alla mia famiglia ho tantissimi ricordi felici e divertenti.
Ultima domanda: qual è la canzone che non smetteresti mai di ascoltare?
Una canzone dei Coldplay che adoro è “Something just like this” e poi più che canzoni sono due brani che mi danno emozioni bellissime: Becoming Human di Ryan Taubert e Experience di Ludovico Einaudi