Duomi lavici della parte meridionale di Lipari (foto di G. De Astis). Sullo sfrondo l’isola di Vulcano, con al centro il cono di La Fossa.
Un settore della ex-cava di M.Pilato per l’estrazione di pomici (foto di G. De Astis). I prodotti di Monte Pilato sono i più recenti eruttati sull’Isola (tra il 776 e il 1230 AD)
Lipari è un sistema vulcanico tuttora attivo, come dimostrano le eruzioni avvenute in epoca storica e la debole attività idrotermale e fumarolica (T=80-90°C) visibile nella parte occidentale dell’isola (Timpone Pataso, Timpone Ospedale, Vallone Ponte). Con temperature di 57°C, anche le sorgenti termali che scaturiscono dai Bagni di S. Calogero e nel Vallone di Bagno Secco sono espressione di questa coda dell’attività vulcanica.
Ubicazione e altezza massima: Arcipelago Isole Eolie, Tirreno Meridionale Lat.= 38°28'2 N. Long.= 14° 57' 14 E; Monte Chirica= 602 m s.l.m.
Superficie totale: 37.3 km²
Tipo di vulcano: complesso vulcanico
Tipi di eruzioni prevalenti: effusive (con numerosi duomi di lava), freatomagmatiche,
Fenomeni prevalenti: deformazioni del suolo (subsidenza lenta), sismicità, emissioni idrotermali (a terra e a mare)
Inizio attività eruttiva subaerea: 267.000 ca.
Ultima eruzione: 1230 AD
Stato di attività: quiescente
Livello di allerta: base
Lipari è la più grande delle Isole Eolie ed occupa una posizione nel settore centrale dell’arcipelago, immediatamente a N di Vulcano. La sua storia eruttiva subaerea si è sviluppata tra ca. 267 ka e il Basso Medioevo, ampiamente controllata dalla tettonica regionale di tipo trascorrente che caratterizza l’allineamento della dorsale Vulcano-Lipari-Salina (sistema di faglie Tindari-Letojanni). L’isola è la parte sommitale di un edificio la cui base si trova a circa 1000 m di profondità e comprende numerosi piccoli stratovulcani, duomi di lava, coni di pomici e alcune caratteristiche colate di ossidiana o prodotti piroclastici ricchi della preziosa roccia vetrosa, i cui frammenti sono stati ritrovati in molti luoghi del Mediterraneo.
Nel corso della sua lunga storia, l'isola non solo è stata ampiamente modificata dall’alternarsi delle eruzioni che la edificavano e dai processi erosivi che invece la rimodellavano e la ridimensionavano. Tra tutte le Isole Eolie, infatti, Lipari è quella che reca i maggiori effetti delle ripetute variazioni del livello del mare, visibili soprattutto lungo la costa, e ricollegabili all'alternarsi di epoche glaciali e interglaciali. Abbassamenti e sollevamenti della linea di costa hanno formato depositi di spiaggia che ora incidono le falesie a differenti livelli e corrispondono a terrazzi marini o spiagge fossili.
Nella complessa storia geologica di Lipari, a causa della loro ampia dispersione sulle altre Isole dell’arcipelago, occorre ricordare le eruzioni che hanno originato la sequenza di Monte Guardia (27-24 ka BP, settore meridionale dell’isola), e i prodotti piroclastici riolitici con associate colate di ossidiana eruttati a più riprese, nel settore NE. Qui, l’ultima eruzione del Monte Pilato – avvenuta probabilmente in due fasi (776 e 1230 AD) - ha formato un grande cono bianco di pomici e le colate di ossidiane delle Rocche Rosse. Da questo settore dell’isola, pomici ed ossidiane sono state estratte per millenni e, industrialmente, dalla metà degli anni ‘50 fino alla metà degli anni ’80, contribuendo significativamente all’economia dell’isola.
Lipari è un sistema vulcanico tuttora attivo, come dimostrano le eruzioni avvenute in epoca storica e la debole attività idrotermale e fumarolica (T=80-90°) visibile nella parte occidentale dell'isola (Timpone Pataso, Timpone Ospedale, Vallone Ponte). Con temperature di 57°C, anche le sorgenti termali che scaturiscono dai Bagni di S. Calogero e nel Vallone di Bagno Secco sono espressione di questa coda dell’attività vulcanica.
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