Stazione sismica temporanea installata a Sillano, in provincia di Lucca, a seguito della sequenza sismica verificatasi in Lunigiana nel 2013.Stazione sismica temporanea installata a Bolognola, in provincia di Macerata, durante la lunga sequenza sismica verificatasi in Italia Centrale dopo il terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016. Stazioni sismiche temporanee installate a Guglionesi, a Lupara e a San Martino in Pensilis, in provincia di Campobasso, a seguito del terremoto di Mw 4.9 del 16 agosto 2018.
Il monitoraggio sismico e vulcanico del territorio nazionale è uno dei principali compiti istituzionali dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’INGV svolge tale importante funzione attraverso la gestione e la manutenzione di reti permanenti di diversa tipologia e a differente scala. In alcune aree la densità di tali reti, oltre a garantire il monitoraggio dell'attività sismica e vulcanica, rende anche possibile la registrazione e la precisa localizzazione di eventi di bassa magnitudo, permettendo di studiare in dettaglio il rilascio sismico della zona.
Per aumentare temporaneamente la densità delle reti permanenti migliorandone la qualità e la capacità di detezione sismica, l’INGV dispone di una infrastruttura di Rete Sismica Mobile composta da oltre 100 stazioni che possono essere equipaggiate con sensori velocimetrici, accelerometrici ed infrasonici con diverse caratteristiche tecniche che consentono di controllare in maniera estesa lo spettro di frequenze emesse dalla sorgente sismica. Il forte sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha inoltre consentito l’implementazione dei sistemi di monitoraggio sismico temporaneo in tempo reale (i.e. in telemetria UMTS o satellitare) di particolare rilievo per l’analisi di una sequenza sismica a seguito di un forte terremoto o durante uno sciame sismico persistente.
Il parco strumentale della Rete Sismica Mobile INGV viene utilizzato da ricercatori, tecnologi e tecnici dell’INGV nell’ambito di progetti scientifici finalizzati e durante le emergenze sismiche, all’interno delle attività previste dal gruppo operativo SISMIKO. In aree vulcaniche la Rete Sismica Mobile può contribuire ad una più dettagliata osservazione dei fenomeni in atto, in particolare migliorando ove necessario la registrazione del segnale continuo e dei transienti legati al degassamento vulcanico.
Unità di Rete Sismica Mobile sono presenti presso
Anno | Nome Esperimento/area geografica
● 2000-2001 | Città di Castello
● 2001 | Progetto SERAPIS (Sismica attiva)
● 2003-2005 | Progetto FIRB Abruzzo
● 2004-2005 | Progetto FIRB Cansiglio
● 2004-2005 | Val D'Agri
● 2005-2006 | Colli Albani
● 2006 | Stromboli (Sismica attiva)
● 2008-2009 | Alto Lazio
● 2009-2010 | Canarie
● 2010 | Progetto AIRPLANE
● 2010 | Progetto OMBRA
● 2008-2010 | Progetto Messina 1908-2008
● 2012 | Puglia (Sismica attiva)
● 2012 -2013 | Monte Amiata
● 2014 | Progetto DIONYSUS (Sismica attiva)
● 2014-2015 | ENI Val D'agri
● 2014-2016 | TOTAL Val D'Agri
● 2014-2015 | Progetto EASI
● 2015-2016 | Sardinia Passive Array
● 2015-2019 | Progetto AlpArray
● 2016 | Selve Di Nirano
● 2016-2017 | Caira
● 2016 - in corso | Sulcis
Anno | Nome emergenza/area geografica
● 2009- 2010 | L'Aquila
● 2009-2010 | Frusinate
● 2010 | Fermano
● 2011 | Montefeltro
● 2011-2013 | Pollino
● 2012-2013 | Emilia
● 2013 | Lunigiana
● 2013-2014 | Matese
● 2014 | Chianti
● 2014 | Roccadaspide
● 2016-2017 | Campobasso
● 2016 -2018 | Italia Centrale (Amatrice-Visso-Norcia)
● 2017-2018 | Isola di Ischia
● 2018 | Molise