VIAGGIANDO TRA LE MAPPE
DEI VULCANI E NEL TEMPO
I vulcani sono i luoghi dove è possibile la formazione di nuova terraferma: risalendo dal mantello, il magma attraversa gli ultimi orizzonti dell’interno del Pianeta fino ad uscire in superficie, espandendosi e solidificando sotto forma di lava o come depositi piroclastici che invadono il mare o che coprono rocce più antiche…
Sul nostro Pianeta, da sempre, l’uomo è attratto dai vulcani e dalle loro manifestazioni e quindi i vulcani sono sempre stati aree visitate, investigate e rappresentate, tra i primi luoghi della Terra ad essere raccontati e mappati.
Questo “anelito” verso i vulcani, è ampiamente testimoniato dai numerosi resoconti di viaggio (sin dalla metà del ‘700, almeno), dalle tante illustrazioni artistiche e dalle prime carte geologiche giunte sino a noi da quei secoli. Mappe che, nel tempo, si sono evolute verso “immagini” più raffinate, dettagliate e fitte di informazioni, grazie ai grandi progressi conoscitivi compiuti in oltre due secoli di sviluppo della scienza e della tecnica moderne.
Il nostro è un breve viaggio attraverso alcune di queste Mappe e fra i testi di famosi scrittori, poeti e viaggiatori che i vulcani li hanno descritti, vissuti ed amati
Mappe del Vesuvio: dalla litografie alle banche dati digitali.
A lungo oscillante tra arte e realtà – si pensi ai disegni e ai dipinti che raccontano il Vesuvio in attività tra il ‘700 e l’800 - la descrizione dei fenomeni naturali del Vesuvio incontra una prima sintesi di geologia vulcanica nella mappa (1832) del geologo e alpinista J. Auldjo che illustra i percorsi delle colate di lava emesse tra il 1631 e il 1831.
Un passo in avanti è la mappa (1891), su carta topografica in scala 1:10000 del Governo italiano, del medico inglese J. Johnston-Lavis, corredata da un libretto esplicativo. La Legenda su questa mappa riconosce per la prima volta due punti chiave nella storia del Vesuvio: le grandi eruzioni del 79 AD e del 1631.
Le varie mappe del Vesuvio prodotte e pubblicate durante il ‘900 (edizioni 1, 2 della Carta Geologica d’Italia) documentano un approccio più moderno, con la rappresentazione sia dei prodotti piroclastici sia delle lave, distinti in base a stratigrafia, età e composizione.
Le mappe degli anni 2000, servendosi di strumenti scientifici e tecnici molto più avanzati, rappresentano enormi moli di dati che abbracciano l’intera storia eruttiva del vulcano e le sue interazioni con l’ambiente circostante.
Mappa di Johnston Lavis
Mappa vulcanologica Vesuvio Sbrana
L’evoluzione delle Mappe - Mappe geo-tematiche
Sulle mappe delle aree vulcaniche si possono visualizzare informazioni specifiche del territorio, anche non geologiche o vulcanologiche.
Ad esempio, possiamo rappresentare gli effetti delle eruzioni del passato sugli insediamenti urbani presenti all’epoca. Una mappa geo-archeologica rappresenta un approccio di indagine multidisciplinare in cui la storia, l'archeologia e la vulcanologia si integrano, per poter comprendere gli impatti degli eventi vulcanici, per stimolare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini in aree vulcaniche attive, e per la mitigazione del rischio nel contesto dello stato attuale di queste aree, come ad esempio il Vesuvio e il territorio circostante.
Nella mappa dei siti archeologici distribuiti sul territorio vesuviano vengono documentati impatti locali, paesaggio antico e frammenti di vita quotidiana, rivelati dagli effetti dell'eruzione pliniana del Somma-Vesuvio del 79 AD.
Un altro esempio: le mappe delle reti di monitoraggio, che mostrano la distribuzione delle reti strumentali che misurano dati sismologici, geodetici e geochimici. Grazie a questi strumenti è possibile conoscere in tempo reale lo stato del sistema vulcanico. La mappa ci aiuta a posizionarli sul territorio e a pianificare le espansioni necessarie.
Ed ancora, esistono le mappe di vulnerabilità sono un utile strumento per monitorare il territorio e per poter intervenire dove venga superata una soglia di rischio ritenuta accettabile.
Mappa geoarcheologica
Mappa Monitoraggio
Mappa Vulnerabilità iderogeologica