La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolare posizione geografica, perché è situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica ed è sottoposta a forti spinte compressive. Anche se molti terremoti non sono percepiti dalla popolazione perché caratterizzati da bassa magnitudo, questi non sfuggono agli esperti che lavorano h24 nelle Sale di Sorveglianza operative dell’INGV. Per capire le caratteristiche della sismicità del 2019 abbiamo intervistato Maurizio Pignone, geologo dell’Istituto, che oltre a raccontarci quello che è accaduto nel corso dell’anno passato ci ha fornito delle preziose risorse per essere sempre aggiornati.
Maurizio, quanti sono stati i terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale nel 2019?
Nel corso del 2019 grazie alla
Dove sono avvenuti gli eventi sismici più forti?
Gli eventi più forti sono stati localizzati al di fuori del territorio nazionale. La maggior parte degli eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 si sono verificati in Albania durante la
Qual è stato l’evento sismico più forte del 2019 in Italia?
A dicembre è stata interessata da numerosi eventi sismici un’area in provincia di Firenze, a circa 20 km dal capoluogo toscano. In particolare nella notte tra l’8 e il 9 è stato registrato un terremoto di magnitudo 4.5 con epicentro tra i comuni di Scarperia e San Piero e Barberino del Mugello. È stato questo l’evento più forte del 2019 in territorio italiano, ed è stato risentito in tutta l’area dell’Appennino tosco-emiliano, in particolare in provincia di Firenze e in tutta la parte settentrionale della Toscana, provocando anche alcuni danni. Altri eventi sono avvenuti nei giorni successivi e per tutto il mese di dicembre: in totale se ne sono verificati oltre 230, di cui 13 con magnitudo maggiore o uguale a 3.0.
E per quanto riguarda gli eventi sismici di magnitudo inferiore?
Circa il 90% dei terremoti localizzati in Italia nel 2019 ha avuto magnitudo minore di 2.0 e la maggior parte degli episodi non è stata avvertita dalla popolazione, salvo in caso di ipocentri molto superficiali e in prossimità di aree abitate.
Come è stata la frequenza dei terremoti nel 2019 rispetto agli ultimi anni?
Rispetto agli ultimi tre anni il numero di terremoti localizzati nel 2019 è in calo, in particolare se lo confrontiamo con gli eventi del 2016 e del 2017. Già dal 2018 il contributo di eventi sismici determinato dalla
E per quanto riguarda le nuove sequenze sismiche? Dove sono avvenute quelle iniziate nel corso del 2019?
Le sequenze sismiche iniziate nel 2019 sono avvenute in diverse aree del nostro territorio e sono state di breve durata, al massimo qualche decina di giorni, con valori di magnitudo non elevati. Oltre alla sequenza del Mugello di cui abbiamo parlato, ricordiamo la sequenza di Balsorano, in provincia dell’Aquila. Il 7 novembre è stato registrato un
All’interno del Blog INGVterremoti è possibile interrogare una mappa interattiva per avere il quadro completo degli eventi del 2019. Di cosa si tratta esattamente?
Si tratta di una dashboard, un’applicazione dove sono rappresentati i terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 2.0, classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo. Ogni evento può essere interrogato dall’utente che in questo modo ne visualizza i relativi parametri ipocentrali. Nell’applicazione sono disponibili le infografiche che mostrano, per un’area scelta dall’utente, il numero di terremoti totali localizzati nel 2019, la magnitudo massima e la loro distribuzione durante l’anno. Ma non è tutto! È possibile attivare il TIME SLIDER per far partire un’animazione spazio-temporale della sismicità dal 1° gennaio 2019 o da altri intervalli temporali a scelta.
Dove è possibile trovare queste preziose risorse digitali che ci aiutano a comprendere meglio i fenomeni sismici?