Il Laboratorio di Micropaleontologia, disciplina che studia fossili di dimensioni comprese tra pochi micron e qualche centimetro, è situato presso la nuova sede della Sezione di Pisa dell’INGV. Abbiamo incontrato il responsabile del Lab, il ricercatore INGV Antonio Cascella, per scoprire qualcosa in più del suo funzionamento e delle attività che si svolgono al suo interno.
Cosa studiate all’interno del Laboratorio?
All’interno del Lab prepariamo e analizziamo campioni di rocce sedimentarie e sedimenti marini per lo studio dei nannofossili calcarei (ovvero fossili di dimensioni piccolissime di microscopiche alghe marine unicellulari planctoniche, che abitano quasi tutti gli ambienti marini da circa 200 milioni di anni).
Da dove vengono questi campioni?
I campioni studiati provengono da affioramenti o da carote di mare profondo del bacino del Mediterraneo.
Come vengono analizzati?
Date le microscopiche dimensioni dei nannofossili calcarei (comprese tra i 2 e i 20 micron), più piccole di un granello di polvere, non possiamo osservarli e studiarli come faremmo con un osso di dinosauro o una conchiglia fossile. Infatti, il loro studio viene svolto con l’ausilio di microscopi a forti ingrandimenti (x1250) e a scansione elettronica (SEM).
A chi sono rivolti questi studi?
L’attività del Laboratorio è rivolta a studi di biostratigrafia (datazione indiretta e correlazione di successioni sedimentarie) e di paleoclimatologia (ricostruzione del clima del passato), svolti nell’ambito di progetti scientifici nazionali e internazionali, che interessano il bacino del Mediterraneo.
A questo scopo i sedimenti vengono trattati per la preparazione di vetrini da microscopia attraverso varie tecniche, più o meno complesse a seconda delle esigenze di studio.
Quali sono gli strumenti che utilizzate per i vostri studi?
Per la preparazione e lo studio dei vetrini il Laboratorio è attrezzato con centrifuga, lampada a raggi infrarossi, lampada a raggi ultravioletti, microscopio ottico a luce polarizzata Leica DMLP e stereomicroscopio. Inoltre utilizziamo il Microscopio a Scansione Elettronica (SEM) della Sezione.