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All’inizio degli anni 2000 un gruppo multidisciplinare di ricercatori dell’INGV ha elaborato uno dei  primi modelli digitali della nostra penisola. Da allora, nonostante l’avvento di tecnologie più avanzate, il DEM TINITALY resta un valido strumento in ambito scientifico e non solo. Per capire di cosa si tratta abbiamo intervistato Simone Tarquini, geologo dell’INGV, che ha lavorato alla creazione del database.

artide3Simone, il DEM TINITALY è stato uno dei primi modelli digitali della nostra penisola. Perché la sua realizzazione è stata importante?

Il DEM TINITALY è il risultato di un grande lavoro iniziato nel 2000 e conclusosi nel 2005-2006. Negli anni seguenti si è aperta una fase di gestione, condivisione e valorizzazione del dato. Questa fase continua ancora oggi con gli aggiornamenti del sito e la creazione di nuove interfacce per l'utilizzo del DEM. A dispetto dell'anagrafe, il TINITALY è utile ancora oggi perché ha una buona risoluzione, è facilmente accessibile a tutti e garantisce la copertura di tutto il territorio italiano. Quando fu costruito, questo modello introdusse un miglioramento sostanziale rispetto ai dati precedentemente disponibili, fornendo un’accuratezza migliore. Prima del TINITALY, si doveva lavorare partendo dalle carte topografiche locali per ottenere altimetrie di dettaglio. Il “nostro” DEM è stato il primo modello digitale a risoluzione medio-alta messo a disposizione di tutti. 

Questi dati vedono differenti utilizzi. Quali sono?

L’obiettivo originale era quello di creare un modello adatto per i vari utilizzi nel campo della Geofisica. In questo ambito infatti, si devono necessariamente utilizzare modelli numerici del terreno, nei quali la morfologia del territorio è restituita in forma di matrici di numeri. Questi numeri sono quindi utilizzati nelle simulazioni dei fenomeni geofisici. La simulazione di un fenomeno geofisico fornisce in uscita delle mappe che mostrano l’impatto sul territorio. In questo modo, per esempio, si stima l’impatto di una colata piroclastica al Vesuvio, di una colata di lava all’Etna oppure si può stimare meglio l’impatto di eventi sismici ovunque sul territorio italiano. Questa stima viene restituita in mappe di pericolosità o in mappe di zonazione sismica, che a loro volta diventano strumenti utili per fini di pianificazione territoriale.

Cito un esempio. 10 anni fa, due scienziati americani utilizzarono il TINITALY ed un codice per la simulazione di tsunami per ricostruire l’inondazione che provocò la tragedia del Vajont del 1963 che causò 2.000 morti. In generale, un DEM accurato ed un modello geofisico affidabile permettono di valutare l’impatto di eventi potenzialmente calamitosi, offrendo la possibilità di agire preventivamente per mettere in sicurezza il territorio.

Il DEM TINITALY rappresenta la topografia di tutta l'Italia in foartide2rmato digitale. Come si è arrivati alla creazione di questo strumento?

È stato un lavoro di gruppo che è nato dalla “vision” di un Dirigente di Ricerca dell'INGV che aveva compreso l’importanza strategica di disporre di dati topografici a maggiore risoluzione per tutto il territorio. Aveva intuito dove avrebbe portato il formidabile sviluppo tecnologico dei sistemi di localizzazione geografica combinato con la crescita dei sistemi informativi territoriali. Oggi, a venti anni di distanza, questo incredibile sviluppo ha reso inutili le vecchie carte stradali, avendoci trasformato in puntini mobili all’interno di mappe digitali sullo smartphone. Questo stesso progresso ha reso necessario integrare i dati prodotti dalla ricerca scientifica in sistemi geografici sempre più ricchi e sempre più aperti. Tutto va integrato rapidamente ed in modo efficace in una mappa digitale, e un DEM accurato è fondamentale in questo.

Animato da questa “missione”, il gruppo ha condotto una meticolosa ricerca di dati su tutto il territorio, a partire dai vari enti locali quali Regioni, Province e Autorità di bacino. Una regione dopo l’altra, abbiamo coperto tutto il territorio, accumulando un’enorme quantità di dati. Il lavoro più duro, in ogni caso, è stato senz’altro quello successivo, quando i dati sono stati filtrati, armonizzati ed elaborati fino ad ottenere il formato numerico del nostro DEM. 

Rendere disponibile il DEM all'intera comunità scientifica internazionale è stato un passo molto importante. Per quale ragione?

artide1È importante perché rientra nella logica della condivisione che si sta affermando nel mondo della ricerca. Stiamo comprendendo infatti, che condividere dati, tecnologia e scienza è un passo importante per favorire uno sviluppo migliore, in merito si parla di Open Science. Nel nostro caso, la condivisione del DEM ci ha portato anche un ritorno di visibilità e gratitudine che fa sempre piacere.

Secondo le vostre statistiche a chi è servito l'utilizzo del Dem e per cosa?

Come accennavo, l’idea originaria era quella dell’utilizzo scientifico, che è stato effettivamente ampio, diversificato e  documentato nelle riviste scientifiche. Tuttavia, sono state tantissime le richieste per finalità non scientifiche da parte di un pubblico vasto e variegato. Dagli architetti che si occupano di redigere piani regolatori per enti pubblici ai geometri che necessitano di dati precisi per lavori di tipo ingegneristico. I Vigili del Fuoco hanno richiesto il nostro DEM per migliorare l’efficacia degli interventi. Guide turistiche o agenzie ne hanno avuto bisogno per organizzare escursioni in montagna o per studiare percorsi più semplici per le persone che ne hanno necessità. Il DEM è servito anche come supporto per trovare la migliore località per l’impianto di colture particolari, come le vigne. Insomma… quando osservo le statistiche di utilizzo del TINITALY, mi accorgo che davvero si apre una specie di caleidoscopio. La cosa fa sempre piacere, perché si tocca con mano che il nostro lavoro può effettivamente essere utile alla società..!

Per concludere, dove l'utente può consultare queste mappe del database DEM TINITALY?

L’utente può consultare il sito, recentemente rinnovato, attraverso il quale è possibile accedere all'interfaccia per lo scaricamento del dato, oppure all'interfaccia per la visualizzazione online del dato in formato anaglifo (3D).

È possibile scaricare i dati senza alcun vincolo.

Link al DEM Tinitaly

http://tinitaly.pi.ingv.it/

Link all’articolo sul Blog INGVambiente:

https://ingvambiente.com/2020/12/22/la-topografia-dellitalia-in-formato-digitale/