ScienzAperta è una grande manifestazione creata otto anni fa dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per offrire al pubblico su tutto il territorio nazionale la possibilità di conoscere i luoghi della ricerca scientifica delle Scienze della Terra.
Con Giuliana D’Addezio, ricercatrice dell'INGV e coordinatrice nazionale del progetto, gli esperti in didattica e divulgazione scientifica delle sedi di Roma, di Milano, di Portovenere, di Rende, di Catania e di Palermo hanno incontrato i bambini e i ragazzi under centenari da marzo a maggio 2019. Quest’anno l’incontro con il pubblico è stato – se possibile - ancora più emozionante. Il ricordo del terremoto dell’Aquila a 10 anni dall’evento ha reso la divulgazione scientifica più coinvolgente, perché la necessità di conoscere i meccanismi della Terra e di capirne la sua voce si è trasformata in un’esigenza imprescindibile. Ed è per questo che i ricercatori hanno messo a disposizione del pubblico il proprio tempo anche nei weekend e, con la passione che sempre li anima, hanno guidato i visitatori nei laboratori, nei percorsi museali e nelle sale di monitoraggio.
Dalla sede di Milano, la ricercatrice Gemma Musacchio ha coordinato l’evento denominato “Terremoti… per le scuole”. Quest’anno, infatti, si è desiderato rivolgere la propria attività agli studenti insegnando loro la comprensione del rischio sismico. Inoltre, con l’aiuto degli esperti del Dipartimento della Protezione Civile, è stato affrontato il tema fondamentale della mitigazione dei rischi legati ad eventi sismici e vulcanici, cogliendo le sfide dell’ingegneria sismica per un’edificazione in sicurezza. Con giochi, gare e attività interattive circa 400 ragazzi delle scuole di Milano, Torino, Savona, Baranzate e Busto Arsizio hanno raccontato il terremoto con creatività ed emozione e con l’appuntamento “MILANO chiama SALA… SALA, ci sentite?” hanno avuto la possibilità di fare delle “visite” virtuali in tempo reale nelle Sale di Sorveglianza Sismica di Napoli e Catania, cuori “caldi” dell’INGV per il monitoraggio vulcanico.
Nella sede di Portovenere, invece, Giovanna Piangiamore, ricercatrice, ha ideato dei percorsi connessi all’apprendimento socioemotivo. Il SEL (Social Emotional Learning), infatti, è una didattica delle emozioni che stimola l’apprendimento: ricordare per crescere nella resilienza senza perdere mai la speranza e per essere attivi nelle scelte collettive. Le emozioni diventano apprendimento con l’esperienza dei soccorritori che rafforza le immagini e lo scorrere dei racconti di Alessandro Frione, vigile del fuoco, e dei brani letti da Paolo Trolese (anch’egli vigile del fuoco, autore del libro “Liberi pensieri di pompieri”). Le fiabe geologiche delle tendopoli abruzzesi del 2009, raccontate dal geologo cantastorie Paolo Cortopassi, hanno portato un po’ di distrazione e strappato qualche sorriso con le sue marionette parlanti. La partecipazione dei Vigili del Fuoco, con la testimonianza del Comandante provinciale di La Spezia Leonardo Bruni ha posto l’accento sull’importanza della sinergia con le istituzioni per trovare spazi di positività nel dolore di esperienze traumatiche.
A Rende (CS), i ricercatori dell’INGV, guidati da Pierdomenico Del Gaudio, hanno aperto al pubblico i laboratori di sismologia e vulcanologia creando esperimenti divertenti e percorsi guidati alla scoperta del Pianeta Terra.
Il team dell’Osservatorio Etneo di Catania, coordinato dalla ricercatrice Vincenza Maiolino, ha creato appuntamenti intensi e variegati. Oltre il consueto tour didattico tra gli strumenti e le tecniche per la sorveglianza e il monitoraggio dei vulcani siciliani, gli scienziati hanno accompagnato i visitatori in un viaggio nel tempo: nel passato, con la grande eruzione etnea del 1669, nel presente, con la recente attività eruttiva dell’Etna e nel futuro, attraverso l’occhio dei droni e con l’ausilio della realtà virtuale immersiva per conoscere i nuovi strumenti di indagine territoriale. Ad arricchire l’offerta di Catania, la proiezione dei video “Evoluzione dell’Etna”, realizzato in collaborazione con il Parco dell’Etna, e “Sensazioni in uno scatto: l’Etna, le eruzioni e il territorio”, realizzato nell’ambito del Progetto di Servizio Civile Nazionale. E proprio i giovani del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, con il progetto di formazione in Alternanza Scuola-Lavoro, hanno affiancato il personale dell’INGV-OE accogliendo il pubblico e le scolaresche nelle vesti di “Giovani Divulgatori Scientifici”: un’esperienza unica per favorire e promuovere il legame tra scuola, ricerca e conoscenza. Infine, per la prima volta, ScienzAperta ha portato il pubblico alla scoperta della Riserva Naturale Integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi”, organizzando in collaborazione con il Centro di ricerche Cutgana dell’Università di Catania, con il patrocinio della Società Geologica Italiana, dell’Associazione Italiana di Vulcanologia e dell’Area Marina Protetta – Isole Ciclopi, un viaggio tra cultura, scienza e natura alla scoperta della Riserva che fin dalle sue origini consente l’osservazione rispettosa della sua flora e della sua fauna.
Nel capoluogo siciliano, i ricercatori coordinati da Giorgio Capasso hanno dedicato le loro energie soprattutto alla formazione degli studenti, coinvolgendoli fin dalla scuola dell’infanzia alla conoscenza del territorio e, con disegni ed origami, hanno aiutato i bambini a realizzare vulcani di carta per portarli alla conoscenza del gigante sputafuoco. Per gli studenti più grandi dei Licei, invece, i ricercatori della sede di Palermo hanno realizzato seminari sull’attività sismica e vulcanica del nostro Paese, sulla difesa dagli eventi sismici e sulle nuove ricerche per il monitoraggio vulcanico.
Infine, la sede centrale dell’INGV a Roma si è resa protagonista di conferenze, percorsi museali e laboratori didattici per aprire il mondo della scienza alla curiosità, all’interesse e all’emozione del pubblico. Nell’arco di una settimana si sono alternati seminari di scienziati di tutta Italia che hanno trattato delle Scienze della Terra da diversi orizzonti, terrestri e spaziali, con un appuntamento anche al Museo Geofisico di Rocca di Papa per capire la Terra guardando il cielo. Tutta da sperimentare, infine, è stata la mostra “Vision of the Earth - l’arte e la cultura visuale sismologica e vulcanologica".
“Anche quest’anno è stata un’avventura emozionante” - ha detto Giuliana D’Addezio. “La partecipazione del pubblico è sempre più numerosa di anno in anno e ciò ci stimola a creare percorsi sempre nuovi ed appassionanti. Le forze della natura suscitano in noi curiosità che sono parte della nostra storia di cittadini della Terra. L’entusiasmo che riceviamo quando iniziamo la promozione degli eventi sul territorio è una bellissima ricompensa per costruire narrazioni della ricerca scientifica sempre più coinvolgenti. Quest’anno, poi, gli strumenti della realtà virtuale che abbiamo presentato hanno reso possibile “vedere” ciò che scopriamo con il lavoro di ricerca. La nostra promessa è di lavorare sempre per proporre il meglio, affinché la scienza non sia sempre la materia “astrusa” dei banchi dei licei.”