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Affascinanti, misteriose, rappresentano una delle maggiori attrazioni carsiche del territorio. Stiamo parlando delle Grotte di Stiffe, delle caverne originatesi milioni di anni fa e modellate nel tempo dall’azione dell’acqua sulla roccia. Per sapere come si sono generate e cosa celano al loro interno abbiamo intervistato Vanja Kastelic, ricercatrice dell’INGV della sede dell’Aquila. 

Vanja, dove si trovano le Grotte di Stiffe?

Le Grotte sono situate a Stiffe, una frazione del comune di San Demetrio ne’ Vestini, nella provincia dell’Aquila e si trovano ai piedi dell'altopiano delle Rocche, all'interno del parco regionale Sirente - Velino. Sono una risorgenza, cioè il punto in cui il fiume torna alla luce dopo un tratto sotterraneo all’apice della gola che sovrasta l’omonimo paese.

Come si sono formate?

Queste grotte fanno parte dei fenomeni carsici detti ipogei, che si formano negli ambienti sotterranei. Si sono sviluppate in tempi geologici per via dell’interazione fra le rocce carbonatiche presenti nel territorio e l'azione delle acque provenienti dall'altopiano delle Rocche, che si infiltrano nei sotterranei tramite un sistema di inghiottitoi. Queste acque si arricchiscono di anidride carbonica sia dall’atmosfera, sia dal suolo su cui questi fiumi scorrono prima di entrare nei sotterranei. Essendo ricchi di CO2 corrodono la roccia carbonatica e, anche attraverso le fratture già presenti nelle rocce, si propagano nei sotterranei. In condizioni favorevoli questo processo è in grado di creare una vera e propria rete carsica, che si sviluppa sia in orizzontale che in verticale, composta da sifoni, canyon, caverne e sale. Inoltre lo scorrimento del fiume sotterraneo genera cascate e laghi.

In quanto tempo si sono formate?

Non conosciamo l’età esatta ma parliamo di milioni di anni. Quando le rocce carsiche sono in condizioni terrestri, quindi al di fuori dei mari, sono costantemente esposte alla corrosione chimica, specialmente se l’acqua piovana è ricca di anidride carbonica. Questo processo di corrosione è un processo molto lento, che inizia da una goccia che corrode una roccia carbonatica creando nel tempo un sistema sotterraneo.

Cosa sono le stalattiti e le stalagmiti?

Le stalattiti e le stalagmiti sono due delle forme calcaree presenti nelle caverne, si formano quando le acque ricche di anidride carbonica presenti in ambienti sotterranei, per via del cambiamento di temperatura e pressione, liberano il CO2. Ciò provoca la deposizione di carbonato di calcio, che in queste condizioni è insolubile: quando questa reazione avviene prima che le acque gocciolano dalla soffitta delle caverne si formano le stalattiti, che pendono dal soffitto verso il basso con una forma cilindrica. Se invece la precipitazione del carbonato di calcio avviene quando la goccia ha già raggiunto il suolo della grotta si formano le stalagmiti, le forme in questo caso crescono dal basso verso l'alto. Può anche capitare che stalattiti e stalagmiti si raggiungono creando delle vere e proprie colonne.

Cosa può vedere il visitatore all’interno delle grotte?

All'interno delle Grotte di Stiffe si può ammirare proprio questo gioco fra la roccia carbonatica e l’acqua, nelle sue diverse forme. Dall'ingresso, il percorso turistico risale lungo il fiume sotterraneo che, quando esce, assume il nome di Rio Gamberale. Il percorso segue questo corso d'acqua e conduce a una prima cavità. Qui sono stati rinvenuti resti archeologici come lo scheletro di un primitivo orso delle caverne. Una volta superata quest’area si giunge nella “Sala del silenzio” che prende questo nome proprio perché per la maggior parte dell'anno non ha un percorso d’acqua attivo al suo interno. Proseguendo si incontra la prima cascata, alta quasi venti metri, sviluppatasi lungo una parete rocciosa quasi verticale. Per superare il dislivello una scalinata conduce il visitatore su un belvedere. La “Sala delle concrezioni” dove le stalattiti pendono dal soffitto come a creare morbidi drappeggi e sinuose linee, generate dalla percolazione dell’acqua delle pareti. Proseguendo, si entra nella zona più antica della grotta e troviamo il “Lago nero”, tranquillo e calmo anche durante i mesi di piena. Alla fine della vostra visita, attraverso un tunnel, si arriva all’ultima cascata le cui acque, dopo un balzo di venticinque metri, acquistano una velocità tale che il fragore dell’impatto e lo spostamento d’aria provocato generano turbini d’acqua che rendono impossibile parlare anche a breve distanza.

terra2A quanto ammonta la lunghezza del percorso?

Si presume che l'intero complesso di Grotte di Stiffe sia lungo all'incirca 6.5 chilometri ma tante parti di questo sistema non sono ancora state esplorate: gli studi speleologici sono stati più attivi nel primo chilometro dall'entrata delle grotte e come percorso turistico sono stati allestiti i primi 700 metri. Considerando che per raggiungere l’uscita il percorso andrà fatto a ritroso, si percorrono all’incirca 1,4 chilometri.

Perché le Grotte di Stiffe sono un luogo da visitare almeno una volta nella vita?

Le Grotte di Stiffe sono un luogo da visitare perché rappresentano uno scenario di rara bellezza. L’ambiente è fortemente scenografico e rappresenta un laboratorio naturale dei processi che avvengono tra la roccia e l’azione dell’acqua. Laghetti, cascate, un fiume sotterraneo che poi risorge e continua il suo percorso superficiale, rendono l’ambiente molto dinamico. Inoltre all’interno c’è un particolare microclima dove si registrano in media dieci gradi centigradi durante tutto l'anno, quindi è anche molto piacevole durante l'estate trovare riparo all'interno di queste bellissime caverne.