Da qualche anno è sempre più attribuito agli Enti Pubblici di Ricerca il compito di promuovere il rapporto tra Ricerca Scientifica e Società.
Questa nuova prospettiva, che va sotto la definizione di “Terza Missione” e interessa anche aspetti gestionali e organizzativi, riconosce agli enti il ruolo di attore per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica, come pure per la realizzazione di una strategia integrata dove ricerca, divulgazione e comunicazione convergono in un solo progetto.
Nell’attuale “società della conoscenza”, infatti, una comprensione pubblica della scienza consente agli individui un miglioramento delle decisioni personali e della vita quotidiana, ma anche un miglioramento delle performance economiche e delle politiche pubbliche a vantaggio del benessere collettivo nazionale.
L’INGV, Ente Pubblico di Ricerca cui è affidata la sorveglianza della sismicità del territorio nazionale e dell'attività dei vulcani italiani, promuove differenti tipologie di interventi di comunicazione rivolti alla cittadinanza, in grado di favorire la diffusione dei risultati dell'attività di ricerca affinché questi contribuiscono all’aumento della conoscenza di fenomeni naturali come, per esempio, i terremoti e le eruzioni vulcaniche.
La comunicazione della scienza alla società non avviene solo negli ambiti della didattica e della divulgazione ma cerca una platea più ampia al fine di sviluppare un approccio dove gli enti assumono un fondamentale obiettivo accanto a quelli tradizionali della ricerca scientifica e tecnologica: il dialogo con la società civile non specializzata.
Questo tema molto importante è stato, tra gli altri, oggetto del convegno annuale di “Donne e Scienza”, dedicato ad Ambiente e Clima: il presente per il futuro. Non potevamo mancare all'appuntamento a cui è dedicata, in questo numero di INGVNewsletter, l’intervista a Giuliana Rubbia, fisica e vice presidente dell’Associazione. Si parlerà di ambiente e società anche nell'intervista a Fabrizia Buongiorno, geologa dell'Istituto, che ci illustra ARCH, programma di Horizon 2020 nato per preservare il patrimonio culturale delle aree storiche dai rischi di calamità naturali.
Ospite d’onore di questo mese sarà, poi, il biologo Carmelo Isgrò, Direttore del MuMa - Museo del Mare di Milazzo, che nel 2017 ha deciso di costruire un luogo di incontro tra arte e scienza attorno allo scheletro del capodoglio Siso, recuperato sulle spiagge di Capo Milazzo dopo essere rimasto impigliato in una rete da pesca illegale al largo delle Isole Eolie.
Memoria geologica e memoria umana sono scandite da tempi molto diversi ed è anche per questo che è importante conoscere la storia del proprio territorio.
In questo numero Dante Mariotti, ricercatore della Sezione di Bologna racconterà il terremoto-maremoto calabro messinese del 1908, una delle più grandi catastrofi che ha colpito il nostro Paese nel secolo scorso.
È invece recentissima la scoperta di un complesso vulcanico sottomarino ormai estinto nel Mar Tirreno, a soli quindici chilometri dalle coste tirreniche della Calabria, di cui ci parlerà Riccardo De Ritis, ricercatore dell’Istituto e primo autore della ricerca che ha portato a questo importante risultato.
Il sismologo Lauro Chiaraluce, invece, ci parlerà dell'eccellenza della ricerca scientifica dell’INGV riconosciuta da una classifica dei migliori scienziati al mondo stilata dalla rivista Plos Biology.
Visiteremo, infine, il Laboratorio di petrologia e vulcanologia nella nuova Sede di Pisa, dove i ricercatori cercano di ricostruire i processi fisici che avvengono prima e durante un’eruzione, analizzano aspetti fisici e chimici inerenti alla genesi e risalita dei magmi, e molto altro.
Questo è solo un anticipo della Newsletter di novembre. Buona lettura!