Etna e Stromboli: due vulcani a confronto. Dall’attività di monitoraggio e previsione delle eruzioni a come cambia l’identikit del turista, dalla eruzione dell’Etna durante il TaorminaFilmFest del 2001 a Rossellini e la guerra dei due vulcani, fino ai recentissimi prestigiosi riconoscimenti a Samantha Engwell, Tomaso Esposti Ongaro e Mattia de' Michieli Vitturi, ricercatori della sezione di Pisa dell’INGV
Paesaggi lunari, mare cristallino, deserti di cenere e lava. Un viaggio fuori dal tempo per scoprire i vulcani più attivi d’Italia che da sempre affascinano scrittori, fotografi, scienziati e studiosi di tutto il mondo con la loro bellezza e varietà di paesaggi e scenari. Sono i due vulcani siciliani: Etna e Stromboli, per gli isolani “a Muntagna” e “Iddu”.
L’Etna con i suoi 3350 m di altezza, domina tutta la Sicilia Orientale; è il vulcano attivo più alto d’Europa. Le sue pendici arrivano fino al mare. L’ultima spettacolare eruzione si è verificata lo scorso mese di maggio, quando una vivace attività esplosiva è avvenuta dal cratere di Sud-Est, uno dei quattro crateri sommitali del vulcano, e colate laviche lunghe diversi chilometri si sono riversate nella Valle del Bove, imponente caldera sul versante orientale della montagna.
Non è da meno Stromboli, il vulcano più attivo delle isole Eolie, che dai suoi 900 m di altezza, regala ogni volta spettacoli emozionanti e unici a turisti e studiosi: dalle scorie e lapilli incandescenti che fuoriescono dalle bocche della terrazza craterica, fino alle colate di lava che solcano la Sciara del Fuoco, per finire a sfrigolare in mare.
I vulcani sono una delle manifestazioni più appariscenti e spettacolari dei processi geodinamici che operano all'interno della Terra e la vulcanologia è la scienza che ne studia il comportamento. La conoscenza dei vulcani e dei meccanismi che li governano riveste un ruolo di primaria importanza non solo per comprendere meglio l'evoluzione del nostro pianeta ma anche nella valutazione della pericolosità a essi associata. Sono almeno 10 i vulcani attivi in Italia, ovvero che hanno dato manifestazioni rilevate negli ultimi 10.000 anni: Colli Albani, Campi Flegrei, Vesuvio, Ischia, Stromboli, Lipari, Vulcano, Etna, Pantelleria, Isola Ferdinandea. Ma solo Stromboli ed Etna sono in attività persistente, ovvero danno eruzioni continue o separate da brevi periodi di riposo, dell'ordine di mesi o di pochissimi anni.
Tutti questi vulcani possono potenzialmente produrre eruzioni in tempi brevi, medi o lunghi. Per questo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), attraverso la Struttura Vulcani e operativamente, l’Osservatorio Vesuviano e l’Osservatorio Etneo - rispettivamente le sezioni di Napoli e Catania - svolge attività di sorveglianza h 24 con sistemi multiparametrici integrati per rilevare ogni possibile variazione e prevedere l'evoluzione del loro stato di attività. In questo sono coadiuvate dalla sezione di Palermo, soprattutto per il monitoraggio geochimico dei fluidi, dalla sezione di Pisa, soprattutto per la parte modellistica, dalla Sezione di Roma1 per i rilievi sul terreno e i laboratori, e infine da altro personale “sparso” per le altre sezioni. Le informazioni sullo stato di attività sono affiancate anche dallo studio dei dati raccolti nel corso di eventi eruttivi importanti. Gli studi geologici, geofisici, geochimici e vulcanologici sono essenziali sia per la comprensione dei sistemi vulcanici e il riconoscimento delle attività tipiche di ciascun vulcano sia per la stima della probabilità di ricorrenza nel tempo di un certo tipo di attività vulcanica. L’elevata frequenza delle eruzioni effusive nel nostro paese ha contribuito alla creazione della base di conoscenze necessarie alla previsione delle eruzioni di questo tipo e alla organizzazione di un adeguato e innovativo sistema di monitoraggio multiparametrico e multidisciplinare. Le recenti eruzioni laterali dell'Etna e dello Stromboli hanno fornito l’opportunità di testare direttamente i diversi metodi di sorveglianza per questo tipo di eventi.
La stagione estiva è appena iniziata. Per chi si reca in vacanza alle Isole Eolie, consiglio di visitare i centri operativi dell’INGV a Stromboli e Vulcano, pronti, come ogni anno, a fornire informazioni aggiornate e puntuali sullo “stato di salute” dei due vulcani.
Complimenti a Samantha, Tomaso e Mattiaper i riconoscimenti ricevuti. Che sia un viatico per la loro carriera e un ulteriore sprone per gli altri tanti bravi giovani (o meno) ricercatori, tecnologi e tecnici del nostro Ente.
Ci si rincontra a settembre. Buona lettura (e buone vacanze) a tutti!