Immagine della simulazione della nube eruttiva dell'eruzione del Calbuco avvenuta nel 2015. La simulazione è stata realizzata con il software ASHEE, sviluppato da INGV (vedi Cerminara et al., 2016). La nube contiene 11 classi piroclastiche con particelle da 16 micron fino a 16 mm. I gas vulcanici e le ceneri sottili vengono disperse in atmosfera, mentre i piroclasti più grossolani cadono nella zona prossimale al cratere. In figura sono rappresentate la distribuzione di cenere sottile (nube grigia) e la classe di particelle da 1 mm, 28 minuti dopo l’inizio dell'eruzione.”
Questa area tematica include studi mirati alla quantificazione della pericolosità vulcanica alle diverse scale spaziali e temporali; lo sviluppo di metodi probabilistici (e.g. alberi degli eventi) e deterministici per la definizione di scenari pre-eruttivi ed eruttivi e creazione di mappe di pericolosità; lo sviluppo di modelli e metodi finalizzati alla previsione dell’attività vulcanica e all’identificazione dei segnali precursori; la caratterizzazione dei fenomeni pericolosi associati (e.g. deformazioni del suolo, attività sismica, esplosioni freatiche, collassi di versante, frane, tsunami, lahar, degassamento naturale, vulcanismo secondario, ecc.); contributi alla stima del rischio vulcanico incluse indagini di vulnerabilità e d’impatto dei fenomeni.