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L’INGV ha maturato competenze riconosciute a livello mondiale nelle ricerche di sismologia storica e macrosismologia e nella realizzazione e gestione delle relative banche dati online, tutte pubblicamente accessibili. Queste competenze affondano le radici nella lunga tradizione italiana di studi in questo settore.

Lo schema che segue spiega le principali differenze tra le banche dati e le relazioni esistenti tra di esse.

 
Il CFTI contiene i risultati della ricerca finalizzata a ricostruire l’impatto dei forti terremoti storici che hanno causato danni; tali risultati e le fonti storiche su cui sono basati sono presentati in modo dettagliato e armonizzato tramite un’unica banca dati.
 
L’archivio ASMI raccoglie i dati del CFTI e di altre banche dati e li integra con centinaia di altri studi sismologici sui terremoti – anche minori – che hanno prodotto effetti in Italia; in questo modo l’utente può confrontare studi alternativi e indipendenti sullo stesso terremoto, se disponibili. Si noti che la disponibilità di studi indipendenti – e quindi di quadri descrittivi diversi per lo stesso evento – è sempre un valore, mai una limitazione.
 
Per ciascun terremoto a partire da magnitudo 4.0 viene scelto lo studio più completo tra quelli archiviati in ASMI. Le stime dell’intensità macrosismica desunte da tale studio per ogni località confluiscono nel DBMI. Infine, i dati di intensità disponibili per ciascun terremoto sono elaborati per ottenerne i parametri energetici ed epicentrali. Tali parametri, insieme a quelli strumentali dei terremoti più recenti, sono poi raccolti nel CPTI.
screenshot cfti
Copertura temporale: 461 a.C. - 1997
Numero di terremoti: 1.167
CFTI è il primo e tuttora unico “catalogo analitico della sismicità storica” del mondo. Accoglie i risultati di quattro decenni di ricerche originali, in particolare sui forti terremoti, con una impostazione metodologica che garantisce la trasparenza dei risultati e l’oggettività della loro interpretazione sismologica.
Per ogni terremoto presenta sintesi descrittive degli effetti in ogni località colpita e dell’impatto sociale ed economico complessivo; tali sintesi sono basate su molte migliaia di fonti originali, oltre la metà delle quali accessibili dall’utente on-line.
Consente di confrontare i parametri e gli effetti territoriali di ciascun terremoto con la distribuzione delle sorgenti sismogenetiche della banca dati DISS e con la sismicità strumentale dal 1985 a oggi.

         
screenshot asmi
Copertura temporale: 461 a.C. - 2021
Numero di terremoti: 6.566
ASMI archivia e rende accessibili informazioni provenienti dagli studi sismologici sui terremoti storici e recenti con effetti in Italia. Per ciascun terremoto sono consultabili parametri, dati di intensità e informazioni di diversa origine, che forniscono una panoramica sulla molteplicità delle informazioni disponibili.
Oltre a considerare le banche dati dell’INGV (CFTI, CMTE, Amerigo) e delle nazioni confinanti, sono anche raccolte centinaia di pubblicazioni scientifiche e i rilievi post-terremoto del gruppo operativo QUEST dell’INGV.
ASMI è consultabile per terremoto e per studio, e i dati sono scaricabili in diversi formati anche tramite servizi web.
ASMI è il nodo italiano dell’analogo archivio europeo AHEAD (Archive of Historical Earthquake Data).

         
Copertura temporale: 1000 - 2020
Numero di terremoti: 4.894
CPTI è la fonte più estesa di localizzazioni epicentrali e magnitudo per i terremoti di magnitudo ≥4.0 o intensità massima ≥5 avvenuti tra il 1000 e il 2020 nell’area italiana.
I parametri, sempre aggiornati e verificati, sono ottenuti omogeneizzando quelli di origine macrosismica, ottenuti dai dati di intensità contenuti in DBMI con quelli strumentali, derivati dalle più aggiornate banche dati nazionali e internazionali.
Per ogni terremoto che presenta parametri sia macrosismici che strumentali, la localizzazione proposta da CPTI è scelta in funzione dell’epoca di accadimento del terremoto, mentre la magnitudo è ottenuta dalla media pesata delle due stime, macrosismica e strumentale.