l volume racchiude i passi in avanti nell'approfondimento della comprensione dell’eruzione storica del 1971 e del ruolo cruciale svolto dalla scienza e dalla cultura nella gestione delle emergenze vulcaniche. Sarà inoltre inaugurata l’esposizione fotografica dell'archivio Salvatore Tomarchio sull’eruzione del 1971.
Sabato 25 maggio 2024, alle 10:30 presso la prestigiosa sede del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, sarà presentato il volume "Etna 1971 Tra storia e vulcanologia" pubblicato dalle Edizioni INGV, a cura del Direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV - OE), Stefano Branca e Daniele Musumeci dell’Università di Catania. L'evento rappresenta un importante momento di riflessione sull’eruzione del 1971 e il suo importante impatto sia in campo vulcanologico che storico.
Da non perdere l’esposizione fotografica, curata dal Carmelo Nicosia già direttore dell'Accademia di Belle Arti di Catania, che sarà inaugurata lo stesso giorno e durerà fino al 25 giugno, con ingresso libero, dove saranno esposte le principali fotografie dell'archivio Salvatore Tomarchio pubblicate nel volume.
L’evento, patrocinato dall’INGV, dal Conservatorio Bellini e dal Comune di Catania, vedrà la presenza del sindaco Enrico Trantino e del direttore del conservatorio, Carmelo Galati.
Il volume, realizzato in collaborazione con l'Università di Catania e il Parco dell'Etna, va oltre l'analisi dell'eruzione stessa, esplorando una vasta gamma di tematiche, tra cui epistemologia, vulcanologia, sismologia, vulcanospeleologia e gli aspetti antropologici delle relazioni tra l'uomo e il vulcano. Questo viaggio culturale è splendidamente illustrato attraverso le straordinarie fotografie di Salvatore Tomarchio (1922-2009), gentilmente fornite dalla sua famiglia, che coprono diversi aspetti trattati nel libro: l'eruzione, gli scienziati, il territorio che è cambiato nel corso del tempo, la popolazione e i suoi riti pagani, e la fede.
L'eruzione del 1971, diversamente dalle altre eruzioni laterali dell'Etna degli ultimi tre secoli, ha guadagnato gradualmente un significato di rilievo nel corso degli anni, rappresentando un evento di grande interesse sia dal punto di vista scientifico che storico. Questa eruzione, vissuta sul campo, nei laboratori di ricerca e intorno a un tavolo di lavoro che ha riunito vulcanologi italiani, francesi e inglesi, ha contribuito nei decenni successivi allo sviluppo di un sistema di monitoraggio multiparametrico, che in seguito è stato affiancato da un sistema di sorveglianza per la protezione civile nella gestione delle emergenze vulcaniche dell'Etna.
La creazione di contributi interdisciplinari di carattere divulgativo è parte integrante delle attività istituzionali della Terza Missione dell'INGV, in cui l'Osservatorio Etneo ha da sempre svolto un ruolo di primo piano attraverso il trasferimento delle sue conoscenze scientifiche, tecnologiche e culturali alla società. La divulgazione scientifica è uno degli obiettivi strategici dell'Osservatorio Etneo, che si impegna da tempo nella valorizzazione e nella diffusione del patrimonio storico, iconografico e documentaristico legato alla storia eruttiva dell'Etna, favorendo il dialogo con l'Università di Catania, la scuola, il Parco dell'Etna, le amministrazioni locali e le associazioni culturali del territorio etneo, con l'obiettivo di sviluppare una società basata sulla conoscenza.
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Pagina web dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)