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Dal geomagnetismo alla fisica ionosferica, passando per il paleomagnetismo, la geofisica crostale e l’oceanografia. Il ventaglio di discipline di cui si occupano i ricercatori e i tecnici dell’INGV appartenenti alla Sezione Roma2 dell’Istituto è davvero ampio.

Una Sezione scientifica leader a livello mondiale nei campi di sua competenza, ma al tempo stesso pronta a offrire supporto e conoscenze anche ai colleghi esperti di discipline ‘sorelle’, come la sismologia e la vulcanologia.

Abbiamo intervistato Fabio Speranza, Direttore della Sezione Roma2 dell’INGV, per approfondire gli aspetti più importanti del lavoro che insieme al suo team svolge da ormai qualche anno e per conoscere qualcosa in più dell’uomo dietro al leader.

Fabio, da quanto tempo sei Direttore della Sezione Roma2 dell’INGV?

management1Sono Direttore dal 1° settembre 2019, quindi da quasi tre anni. Il mandato del Direttore di Sezione è di durata triennale, sono quasi in scadenza.

Pensi di candidarti per un secondo mandato?

Questo incarico prevede dei compiti non facili e, soprattutto, un Direttore non va mai in vacanza… Ma accanto a questi ‘oneri’ ci sono anche tanti aspetti fortemente positivi nel mio lavoro, quindi penso proprio di sì, presenterò nuovamente la mia candidatura. 

Quali sono le principali attività di cui si occupa la Sezione Roma2?

Mi piace raccontare la Sezione Roma2 dell’INGV come il “resto del mondo” rispetto al core business dell’Istituto, ovvero rispetto alla sismologia e alla vulcanologia. Noi, infatti, ci occupiamo di discipline geofisiche di complemento (ma non secondarie) rispetto a quelle principali dell’Ente: geomagnetismo, fisica ionosferica, paleomagnetismo, geofisica crostale e ricerca in campo marino oceanografico, tra tutte.

Quanti colleghi fanno parte della tua Sezione?

Circa un centinaio: più della metà sono ricercatori di ruolo nei livelli I-III, ma ci tengo a ricordare quanto per Roma2 siano estremamente importanti anche le attività tecnologiche.

Cosa significa per te ricoprire l’incarico di Direttore di una Sezione scientifica dell’INGV?management2

Come dicevo, è un onore e un onere. Un onore perché rappresento tanti colleghi di livello scientifico estremamente elevato: guido una Sezione che è ai vertici dell’Ente non solo per quanto riguarda la produzione scientifica, ma anche e soprattutto nel campo infrastrutturale, tecnologico e progettuale. È, d’altro canto, un onere perché le esigenze di gestione del personale e delle attività sono continue e non si stacca mai veramente, si è sempre pronti con il telefono in mano per dare un feedback a un collega o per risolvere un problema qualora dovesse presentarsi. 

In che modo la ricerca che svolgete tu e i tuoi colleghi è importante per lo sviluppo e la crescita dell’INGV? 

È importante perché come INGV siamo uno dei più grandi Istituti di ricerca nel campo geofisico al mondo e quindi, come tale, non possiamo limitarci allo studio della sismologia e della vulcanologia ma è nostro dovere rappresentare anche tutte le altre discipline geofisiche che fanno da ‘corollario’ a queste due. D’altro canto, poi, le nostre applicazioni in questi campi possono offrire un contributo fondamentale per risolvere problematiche inerenti proprio la sismologia o la vulcanologia. 

E che “applicazioni” hanno i vostri studi per la quotidianità dei cittadini?

management3Ne hanno diverse, alcune davvero cruciali: basti pensare che l’attività del campo geomagnetico e della ionosfera sono estremamente importanti per le comunicazioni. In caso di forte attività geomagnetica o ionosferica, infatti, le telecomunicazioni - che come sappiamo sono parte integrante della nostra vita quotidiana - possono essere seriamente disturbate, con serie conseguenze, ad esempio, sul corretto funzionamento di satelliti e telefoni cellulari a livello mondiale. I bollettini che emettiamo come Sezione in questo campo, quindi, risultano essere particolarmente importanti.

Per fare altri esempi, il nostro lavoro nella geofisica crostale può essere d’aiuto anche nell’identificazione di inquinanti nel terreno, oppure nell’identificazione di strutture sismogenetiche, vale a dire potenzialmente in grado di generare terremoti.

Ma più in generale vorrei fare una riflessione in tal senso: spesso dimentichiamo che noi ci occupiamo di ricerca di base, e la ricerca di base rappresenta le fondamenta imprescindibili per arrivare alla ricerca applicata che, a sua volta, ha le ricadute maggiori sul benessere dei cittadini. Senza decenni di ricerca di base, ad esempio, non avremmo mai avuto i vaccini a mRNA di cui tanto si parla in questo periodo.

Anche nei casi in cui sembrano meno “immediate”, le ricadute della nostra ricerca sulla quotidianità dei cittadini sono (e saranno in futuro, con gli sviluppi della ricerca applicata) di fondamentale importanza per il loro benessere.

Qual è stato, in questi anni da Direttore, l’episodio professionale più importante che ti piacerebbe raccontare?management1

Più che un singolo episodio professionale importante mi piacerebbe raccontare un aspetto della quotidianità del mio lavoro che per me è importante. Perché il mio lavoro mi impone di gestire un gruppo di colleghi molto ampio, che quando sono arrivato alla guida della Sezione era attraversato da tensioni forti e probabilmente anche da un po’ di ‘rivalità’ tra colleghi che si occupavano di materie simili. Un traguardo che sento di potermi ascrivere è quello di aver riportato in questi anni la tranquillità necessaria per lavorare bene in un clima di fiducia, cercando al tempo stesso di rimanere fermo davanti a richieste che avrebbero avvantaggiato troppo chi le stava avanzando. Ho imparato che per avere la leadership di un gruppo scientifico così grande ci vuole, sì, una credibilità scientifica (che è e deve essere la base fondamentale da cui partire), ma al tempo stesso servono anche carattere, fermezza, decisione e la consapevolezza che per il benessere generale di tanto in tanto può essere necessario ‘scontentare’ qualcuno. Questo perché, come dico sempre ai miei colleghi, si ‘governa’ a maggioranza: è impossibile farlo all’unanimità.

…e l’aneddoto più divertente?

Ce n’è uno che descriverei come divertente ma al tempo stesso toccante. Circa due o tre anni fa, all’inizio del mio mandato da Direttore, mi è capitato di ricevere una telefonata da parte di un vecchio professore che collaborava con noi e che era andato in pensione. Mi chiamava per liberarsi di un peso che aveva sulla coscienza: quando ancora lavorava e si trovava al Plateau Rosa, una località di alta quota vicino Cervinia, per fare uno scherzo aveva preso una conchiglia che aveva raccolto in spiaggia e l’aveva messa in mezzo a dei sassi che si trovavano lì accanto ad un osservatorio geofisico. A distanza di anni, era stato colto dal timore di aver ‘generato’ un grave errore scientifico e, sulla scorta della sua grande integrità scientifica e morale, aveva sentito il bisogno di liberarsi la coscienza. Naturalmente l’ho rassicurato, perché chi studia le rocce sa bene che non si analizzano mai frammenti che non provengano dalla roccia compatta, ma l’episodio mi ha colpito molto.

Ci sono dei progetti futuri riguardanti Roma2 che ti piacerebbe anticiparci?

management5Quando si parla di infrastrutture tecnologiche Roma2 è sempre in prima linea tra le Sezioni dell’INGV: abbiamo vari progetti infrastrutturali PON avviati già negli anni scorsi e siamo in campo anche sul fronte del PNRR recentemente varato dal Governo. Abbiamo in cantiere delle importanti realizzazioni tecnologiche nell’ambito delle tematiche di nostra competenza (il geomagnetismo, la fisica dell’atmosfera, la geofisica crostale, …).

La speranza è che queste infrastrutture tecnologiche ci consentano di fare un ulteriore salto di qualità per quanto riguarda le conoscenze di nostra pertinenza, ma anche per il supporto alla sismologia (penso ad esempio a un tema di cui si parla tanto ultimamente, quello dei precursori sismici).

In ogni caso il mio consiglio per chi è arrivato fin qui nella lettura è di dare un’occhiata anche al Blog INGVambiente (qui il link), dove è possibile trovare diversi focus e approfondimenti e rimanere sempre aggiornati sulle nostre ricerche e sui nostri progetti.