Il mese di giugno contiene il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, evento che trasporta le giornate da una stagione all’altra, dove la semina della primavera trova i suoi frutti nei campi dell’estate. Anche il nostro giugno 2019 è stato intenso e, come la “porta” del solstizio d’estate, abbiamo ricordato il passato, rinnovato il presente, seminato il futuro.
Ricordato il passato:
Con un’intensa giornata a L’Aquila, sabato 15 giugno abbiamo ricordato l’evento sismico del 6 aprile 2009 che sconvolse l’Abruzzo. Ricercatori e professionisti di tutta Italia hanno discusso su quanto abbiamo imparato, le attività dell’epoca e ciò che oggi potremmo fare in un’esperienza simile. Ciò perché le attuali conoscenze scientifiche sono la naturale evoluzione degli eventi del passato e i temi della sismicità appenninica, della prevenzione, della normativa antisismica e della ricostruzione sono stati affrontati con la necessaria consapevolezza che si può far sempre meglio e che non dobbiamo mai abbassare la guardia sulla sensibilizzazione sociale della fragilità della nostra terra.
Terra che, per esempio, dai suoi vulcani è dispensatrice dell’oro nero dell’ossidiana. La nostra Sezione di Palermo, infatti, ha partecipato a un workshop che ci ha immerso nelle profondità del Mediterraneo, alla scoperta dei giacimenti geologici della pietra nera che costituì un importantissimo strumento di scambio commerciale fin dalle epoche più antiche della civiltà, costituendo oltretutto materia da plasmare per la creatività degli artisti.
Il passato, infine, è protagonista della storiografia sismica. Il sito dell’INGV, infatti, ha pubblicato online il Catalogo dei Forti Terremoti in Italia e nell’area Mediterranea che consente al lettore di muoversi a ritroso nei parametri di ogni singolo terremoto fino alla lettura delle fonti originali che ne hanno reso possibile lo studio. Una raccolta preziosa di oltre milleduecento terremoti italiani tra il 461 a.C. e il 1997.
Rinnovato il presente:
È indubbio che il web e i social media rappresentano un mezzo veloce e immediato di comunicazione ad ampio respiro. Nel corso del 2018, l’INGV inaugurò il canale Twitter @INGVterremoti dedicato alla localizzazione automatica dei terremoti in real time. Un’esperienza ampiamente positiva che ci ha portato a sviluppare la stessa applicazione anche sul web. Dal 19 giugno, infatti, il sito dell’INGV pubblica in real time le localizzazioni automatiche preliminari dei terremoti con magnitudo pari o superiore a 3, contestualmente alla comunicazione inviata dalla nostra Sala di Sorveglianza Sismica al Dipartimento della Protezione Civile. Un servizio ai cittadini che rientra sempre di più nel desiderio di far sentire la ricerca scientifica e il monitoraggio del territorio strumenti di conoscenza vicini alle persone.
L’ambiente marino, poi, è stato oggetto presso la sede romana di una due giorni di studio dei mari italiani e non solo, sulle emissioni dei gas, sulla sismicità rilevata dagli ocean bottom seismometer, sulle variazioni chimico-fisiche dei parametri della colonna d’acqua, sui vulcani sommersi, sulla struttura crostale e su tanti altri temi.
Seminato il futuro:
Nel Castello di Melfi e sotto l’egida di “Matera, capitale europea della cultura”, l’INGV è stato partecipe della formazione del "cittadino del futuro", facendo incontrare agli studenti delle scuole superiori la tecnologia e la consapevolezza dei rischi.
Nell’isola d’Ischia abbiamo inaugurato la Sezione Geologica del Museo di Pithecusae. Un fiore all’occhiello nell’isola verde che porterà i visitatori a scoprire la forza della natura e dei vulcani in uno spazio appositamente dedicato dell’incantevole Villa Arbusto.
Ci siamo dedicati ai piccoli esploratori del Kidsbit Festival di Perugia dove i nostri ricercatori hanno condotto il pubblico alla scoperta delle relazioni di causa-effetto tra il fenomeno del riscaldamento globale e lo scioglimento dei ghiacciai e accompagnato i visitatori nella “VR Experience”, un suggestivo viaggio all’interno del cratere di un vulcano reso possibile dalla realtà aumentata.
Con il programma “Agua Futura” dell’Agenzia italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo, l’INGV ha offerto le proprie competenze sui rischi sismico, vulcanico e da tsunami, sia in tempo di pace sia in emergenza a un team multidisciplinare proveniente dalle facoltà di medicina, psicologia e ingegneria dell’Università di El Salvador.
Infine, l’INGV ha acquisito quella che sarà la nuova sede della Sezione di Pisa, dove fare buona scienza e “innaffiare” nuove generazioni di ricercatori.
Questo è l’INGV, operativo da vent’anni, ma con l’esperienza di millenni di storia della Terra.