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Il museo dell’Osservatorio Vesuviano riapre con un Award

museo osservatorio vesuvianoIl primo Osservatorio vulcanologico al mondo, oggi sede storica della sezione di Napoli dell’INGV, ottiene dall’European Physical Society il riconoscimento di sito di rilevanza storica internazionale per la fisica. Con l’occasione il Reale Osservatorio Vesuviano riapre le porte al pubblico, dopo un periodo di restauro, e inaugura la nuova struttura museale Il Reale Osservatorio Vesuviano, oggi sede storica della sezione di Napoli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), riapre i battenti dopo 12 mesi di intensi lavori di ristrutturazione e restauro. L’occasione, anche l’inserimento tra i luoghi storici della Fisica Internazionale da parte dell’European Physical Society (EPS), un riconoscimento prestigioso per una pietra miliare della storia della fisica e vulcanologia italiane. Fondato 174 anni fa da Ferdinando II di Borbone per studiare l’attività del vulcano in modo continuo e inaugurato esattamente 170 anni fa (1845) con il prestigioso ‘Congresso degli Scienziati a Napoli’, il primo Osservatorio vulcanologico del mondo, situato a 608 metri di quota tra Ercolano e Torre del Greco (nel Comune di Ercolano), nel 2001 diventa parte integrante della sezione di Napoli dell’INGV. Lettere, telegrammi, taccuini di campagna, strumentazioni e attrezzature che venivano utilizzate per studiare i vulcani, spesso ideate e fatte realizzare dagli scienziati che lavoravano all’Osservatorio, come Melloni, Palmieri, sono solo alcune delle collezioni uniche al mondo che saranno esposte presso il nuovo percorso museale. Il recupero delle numerose collezioni storiche e documentarie dell’Osservatorio, razionalizzato e integrato nei percorsi espositivi, ha permesso di arricchire l’offerta didattica con oggetti e documenti fortemente legati alla storia dell’Osservatorio Vesuviano e alla sua attività. L’apertura del nuovo allestimento espositivo porterà non solo un ampliamento della fruibilità dei patrimonio storico-scientifico dell’Osservatorio Vesuviano, ma anche un arricchimento e diversificazione dell’offerta turistico-culturale.