Due enti che hanno segnato svolte epocali nelle geoscienze: il più antico presidio scientifico della geodinamica al mondo, l’Osservatorio Vesuviano (OV), fondato nel 1841, e l’Istituto Nazionale di Geofisica (ING), nato nel 1936 in seno al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), per disposizione presidenziale dell’allora presidente del CNR, Guglielmo Marconi. A ricordarne la nascita con un viaggio lungo ben 175 anni, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) con una due giorni a Roma, presso la Sala Conferenze dell’INGV, e a Napoli, presso il Centro Congressi della Stazione Marittima.
Molti gli interventi: dalla geofisica istituzionale in Italia prima dell’ING al geomagnetismo e fisica ionosferica, dal monitoraggio sismico, ai dati e modelli per le stime della pericolosità sismica in Italia, fino alla Ricerca e Monitoraggio dei vulcani dell’area napoletana e alla modellazione delle deformazioni del suolo che hanno preceduto l'ultima eruzione dei Campi Flegrei. In chiusura, il Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni con il progetto Working Earth (WE) e il direttore del GeoForschungs Zentrum di Potsdam, Onno Oncken con The Maule 2010 earthquake and the Andes. Ma in questo numero della newsletter si parlerà anche del Repetita Juvant di Giuseppe Mercalli sui problemi della sicurezza sismica, delle esperienze di Italia e Giappone in materia di rischio sismico volte a migliorare le conoscenze reciproche e l'efficacia della prevenzione. Andremo poi in Antartide per utilizzare i livelli delle ceneri vulcaniche come marker cronologici degli eventi geologici, paleoecologici e paleo climatici e le registrazioni in entrambe le stazioni italiane del terremoto di magnitudo 6.5 del 30 ottobre che ha colpito l’Italia Centrale, e infine sull’Etna per la misurazione del radon emesso dai suoli del vulcano, grazie a una rete di sensori. newsletter10 non solo reti 150Grande spazio ai Segni, da quelli lasciati dai terremoti a quelli delle eruzioni vulcaniche e del global change, in occasione della quattordicesima edizione del Festival della Scienza di Genova. E, per concludere, una full immersion nell’Oceanografia storica a bordo della Nave Scuola Amerigo Vespucci.
La redazione augura a tutti Buone Feste