RETE SISMICA MOBILE
Stazione sismica temporanea installata a Sillano, in provincia di Lucca, a seguito della sequenza sismica verificatasi in Lunigiana nel 2013.
Stazione sismica temporanea installata a Bolognola, in provincia di Macerata, durante la lunga sequenza sismica verificatasi in Italia Centrale dopo il terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016.
Stazioni sismiche temporanee installate a Guglionesi, a Lupara e a San Martino in Pensilis, in provincia di Campobasso, a seguito del terremoto di Mw 4.9 del 16 agosto 2018.
Il monitoraggio sismico e vulcanico del territorio nazionale è uno dei principali compiti istituzionali dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’INGV svolge tale importante funzione attraverso la gestione e la manutenzione di reti permanenti di diversa tipologia e a differente scala. In alcune aree la densità di tali reti, oltre a garantire il monitoraggio dell'attività sismica e vulcanica, rende anche possibile la registrazione e la precisa localizzazione di eventi di bassa magnitudo, permettendo di studiare in dettaglio il rilascio sismico della zona.
Per aumentare temporaneamente la densità delle reti permanenti migliorandone la qualità e la capacità di detezione sismica, l’INGV dispone di una infrastruttura di Rete Sismica Mobile composta da oltre 100 stazioni che possono essere equipaggiate con sensori velocimetrici, accelerometrici ed infrasonici con diverse caratteristiche tecniche che consentono di controllare in maniera estesa lo spettro di frequenze emesse dalla sorgente sismica. Il forte sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha inoltre consentito l’implementazione dei sistemi di monitoraggio sismico temporaneo in tempo reale (i.e. in telemetria UMTS o satellitare) di particolare rilievo per l’analisi di una sequenza sismica a seguito di un forte terremoto o durante uno sciame sismico persistente.
Il parco strumentale della Rete Sismica Mobile INGV viene utilizzato da ricercatori, tecnologi e tecnici dell’INGV nell’ambito di progetti scientifici finalizzati e durante le emergenze sismiche, all’interno delle attività previste dal gruppo operativo SISMIKO. In aree vulcaniche la Rete Sismica Mobile può contribuire ad una più dettagliata osservazione dei fenomeni in atto, in particolare migliorando ove necessario la registrazione del segnale continuo e dei transienti legati al degassamento vulcanico.
Unità di Rete Sismica Mobile sono presenti presso l’Osservatorio Nazionale Terremoti nelle diverse sedi a Ancona, Grottaminarda, Palermo, Rende e Roma, l’Osservatorio Etneo a Catania, l’Osservatorio Vesuviano a Napoli, la Sezione di Pisa e la Sezione di Milano.
Anno | Nome Esperimento/area geografica
● 2000-2001 | Città di Castello
● 2001 | Progetto SERAPIS (Sismica attiva)
● 2003-2005 | Progetto FIRB Abruzzo
● 2004-2005 | Progetto FIRB Cansiglio
● 2004-2005 | Val D'Agri
● 2005-2006 | Colli Albani
● 2006 | Stromboli (Sismica attiva)
● 2008-2009 | Alto Lazio
● 2009-2010 | Canarie
● 2010 | Progetto AIRPLANE
● 2010 | Progetto OMBRA
● 2008-2010 | Progetto Messina 1908-2008
● 2012 | Puglia (Sismica attiva)
● 2012 -2013 | Monte Amiata
● 2014 | Progetto DIONYSUS (Sismica attiva)
● 2014-2015 | ENI Val D'agri
● 2014-2016 | TOTAL Val D'Agri
● 2014-2015 | Progetto EASI
● 2015-2016 | Sardinia Passive Array
● 2015-2019 | Progetto AlpArray
● 2016 | Selve Di Nirano
● 2016-2017 | Caira
● 2016 - in corso | Sulcis
Anno | Nome emergenza/area geografica
● 2009- 2010 | L'Aquila
● 2009-2010 | Frusinate
● 2010 | Fermano
● 2011 | Montefeltro
● 2011-2013 | Pollino
● 2012-2013 | Emilia
● 2013 | Lunigiana
● 2013-2014 | Matese
● 2014 | Chianti
● 2014 | Roccadaspide
● 2016-2017 | Campobasso
● 2016 -2018 | Italia Centrale (Amatrice-Visso-Norcia)
● 2017-2018 | Isola di Ischia
● 2018 | Molise
CAMPI FLEGREI

Figura - Reti di monitoraggio multiparametriche dei Campi Flegrei

Ricercatori INGV-OV al lavoro presso il cratere de La Solfatara di Pozzuoli per il campionamento dei gas alla fumarola “Bocca Grande” (Foto di INGV sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano).

MONITORAGGIO SISMICO
Il monitoraggio sismico dei Campi Flegrei viene svolto mediante l’uso congiunto di una Rete Sismica Permanente e una Rete Sismica Mobile, gestite dalla sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano. Tali reti consentono di individuare e classificare segnali sismici legati a terremoti o altri fenomeni naturali e artificiali; nell’area della Solfatara viene anche studiata l’ampiezza media del noise (rumore) sismico. L’array sismico ARF consente, inoltre, di caratterizzare tutto il campo d’onda allo scopo di individuare possibili sorgenti sismiche persistenti e correlate (es. tremore vulcanico). Gli eventi sismici rilevati e localizzati sono poi archiviati in specifici cataloghi, consultabili anche online (vedi Banche dati).
Rete Sismica Permanente
La Rete Permanente di monitoraggio sismico dei Campi Flegrei conta 27 siti di installazione terrestre e marina. In ogni sito possono essere allestite diverse tipologie di stazioni e di sensori. Complessivamente, costituiscono la rete 5 stazioni di tipo analogico con sensori da 1Hz e 22 stazioni di tipo digitale a larga banda. Le stazioni sismiche digitali terrestri sono basate sull’acquisitore GILDA, progettato e prodotto presso l’INGV Osservatorio Vesuviano; quelle marine sono basate su acquisitori Guralp DM24 e Quanterra Q330. Ai sensori della rete sismica si aggiungono 5 microfoni infrasonici Infracyrus, progettati e prodotti dall’INGV Osservatorio Vesuviano, e un array infrasonico costituito da 4 elementi. Tutti i segnali rilevati dai sensori indicati sono trasmessi in tempo reale alla Sala di Monitoraggio dell’INGV Osservatorio Vesuviano a Napoli, dove vengono analizzati ed elaborati.
Rete Sismica Mobile
Nell’area dei Campi Flegrei sono operative 17 stazioni sismiche stand-alone, dotate di sensori sismici a larga banda, di cui 4 dotate anche di accelerometro, una stazione accelerometrica, una stazione a corto periodo e un tiltmetro. E’ presente inoltre un array di 10 stazioni a corto periodo (ARF). Questa strumentazione funziona in modalità di acquisizione locale.
MONITORAGGIO GEODETICO
Il monitoraggio delle deformazioni del suolo dei Campi Flegrei è basato su un approccio integrato di misure in continuo e campagne periodiche, effettuate con reti strumentali relative a diversi parametri, gestite dalla sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano. Le tecniche di misura e osservazione utilizzate sono il GPS, la mareometria, la tiltmetria, la gravimetria, la dilatometria, l’interferometria SAR e la livellazione geometrica di precisione. Sono installate reti fisse GPS, mareometrica e tiltmetrica. Sono invece svolte periodicamente campagne di livellazione di precisione su una rete altimetrica costituita da circa 370 capisaldi, e campagne di misure gravimetriche su una rete costituita da 38 capisaldi. L’analisi dei dati acquisiti viene effettuata separatamente per i segnali delle diverse Reti e successivamente integrata in un unico data-base.
Rete GPS
Le stazioni permanenti GPS operanti nell’area dei Campi Flegrei sono 25, di cui 21 ubicate in siti terrestri e 4 in siti marini, attrezzati con vari tipi di ricevitori GPS della Leica. I dati rilevati vengono trasmessi alla sede operativa dell’INGV Osservatorio Vesuviano con varie tecnologie, in funzione della logistica del sito. I sistemi di trasmissione attualmente in uso utilizzano la rete Wi-Fi dell’Osservatorio Vesuviano, linee ADSL e UMTS/4G. La maggior parte di queste stazioni sono alimentate mediante rete elettrica, e batteria a tampone, per garantire una continuità di funzionamento in caso di blackout elettrico. Altri siti tra cui le quattro mede nel Golfo di Pozzuoli sono alimentati mediante pannelli solari. Il sistema di gestione e trasmissione dati è basato su software specifico.
Rete Mareometrica
Le Rete Mareografica dei Campi Flegrei consta di 4 stazioni. Il monitoraggio del livello mareometrico è realizzato mediante sensori a galleggiante (in tubo di calma) collegati ad un encoder digitale. I segnali, campionati ogni minuto, vengono acquisiti e trasmessi via modem GSM. L'alimentazione è del tipo solare con pannelli fotovoltaici. Le stazioni sono installate in cabine metalliche e contenitori in vetroresina. L'ubicazione in ambiente marino condiziona notevolmente le strutture di alloggio, pertanto, è indispensabile una frequente manutenzione. In prossimità delle stazioni mareometriche sono ubicati anche capisaldi della rete di livellazione dell'Osservatorio Vesuviano.
Rete Tiltmetrica
La Rete Tiltmetrica dei Campi Flegrei consiste di 10 stazioni, di cui 4 attrezzate con sensori analogici di superficie, mod. 702 (Applied Geomechanics Instruments), 3 attrezzate con sensori da pozzo analogici mod. 722 (Applied Geomechanics Instruments) e 3 attrezzate con sensori da pozzo digitali mod. Lily (Jewell Instruments). Le stazioni trasmettono quotidianamente alla Sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano i file di dati registrati.
Rete Dilatometrica
La Rete Dilatometrica dei Campi Flegrei consiste di 4 stazioni, equipaggiate con dilatometri Sacks-Evertson e coinstallate con stazioni della Rete Sismica Permanente. Di queste sono operative due stazioni.
Rete Gravimetrica
La Rete Gravimetrica dei Campi Flegrei è composta da 38 stazioni di misura relativa e da 24 stazioni di misura assoluta.
SAR
Il monitoraggio interferometrico delle deformazioni dei Campi Flegrei sfrutta i dati Radar ad Apertura Sintetica (SAR) acquisiti dalle principali costellazioni satellitari attualmente operative: TerraSAR-X (TSX) dell’Agenzia Spaziale Tedesca, COSMO-SkyMed (CSK) dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Sentinel-1 (S1) del programma europeo Copernicus, gestita dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). La sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano effettua l’analisi dei dati TerraSAR-X (TSX). I dati acquisiti dalle altre costellazioni sono utilizzati da altri istituti di ricerca.
MONITORAGGIO GEOCHIMICO
Le attività di monitoraggio geochimico dell’area dei Campi Flegrei consistono nell’acquisizione in continuo della misura del flusso di CO2 dal suolo, della temperatura delle fumarole e del suolo, del gradiente termico del suolo e dei principali parametri ambientali che hanno effetto sul processo di degassamento dell'area craterica della Solfatara di Pozzuoli e della zona dei Pisciarelli, nonché nella raccolta e analisi chimica e isotopica di campioni di gas nel corso di campagne di misura periodiche. Queste attività vengono svolte dalla Sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano. La Sezione di Roma1 acquisisce in continuo le temperature del suolo lungo profili verticali mediante stazioni installate nelle aree della Solfatara e di Pisciarelli. Lo studio delle variazioni chimico-fisiche dei fluidi di queste aree fornisce importanti indicazioni sulla circolazione dei fluidi e sulle dinamiche magmatiche in atto nel sistema vulcanico.
Reti geochimiche
La Rete Geochimica dei Campi Flegrei dell’Osservatorio Vesuviano è costituita da quattro stazioni automatiche multiparametriche in registrazione continua: FLXOV1, GTS1 e FLXOV5 installate nell’area della Solfatara e FLXOV3 nell’area di Pisciarelli. E’ inoltre stata installata ed è al momento in fase di test una nuova stazione in area Pisciarelli del tipo GEMMA che andrà a sostituire la stazione FLXOV3. Le stazioni inviano i dati rilevati in tempo reale al Centro di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano con collegamento wi-fi. Su punti fissi prestabiliti (circa 60 punti nell’area craterica della Solfatara e 28 punti nell’area di Pisciarelli) vengono effettuate misure del flusso di CO2 e di temperatura del suolo. Si effettuano inoltre campionamenti periodici dei gas emessi dalle fumarole presenti nel cratere della Solfatara e di Pisciarelli.
La Rete Geochimica in continuo delle temperature del suolo della Sezione Roma 1 è costituita da due stazioni (PSC e SLF) per la misura delle temperature su profili verticali nel suolo (da 10 a 70 cm).
MONITORAGGIO VULCANOLOGICO
Le attività di monitoraggio vulcanologico vengono svolte dalla Sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano con una Rete Permanente di Telecamere Termiche e con campagne di misure effettuate con Telecamera Termica Mobile e Termocoppia. Il monitoraggio con telecamere termiche ha come principale obiettivo l’individuazione di variazioni nel tempo e nello spazio dei valori di temperatura misurati al suolo in punti significativi dell’area craterica.
Rete Permanente Monitoraggio Termico ad Immagine
La Rete TIRNet (Thermal InfraRed Network) per la sorveglianza vulcanica continua a lungo termine dei Campi Flegrei tramite acquisizione di immagini all’infrarosso termico è attualmente costituita da 5 stazioni permanenti, di cui due ubicate all’interno del cratere della Solfatara (SF1, SF2), una in località Pisciarelli (PS1), la quarta (OBN) è posizionata alla base del versante SE del duomo lavico di monte Olibano e la quinta (IR-SOB) è situata sul bordo sud-orientale del cratere della Solfatara. Tali stazioni sono attrezzate con termocamere FLIR. Le immagini termiche sono trasmesse mediante collegamento wi-fi e UMTS e sono disponibili nella sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano.
Monitoraggio Discreto con Telecamere Termiche Mobili (TTM) e Termocoppia
I rilievi sono eseguiti su 16 punti fissi con cadenza mensile, di notte e comunque in condizioni di non irraggiamento solare, utilizzando una termocamera portatile FLIR SC640 ad alta risoluzione e sensibilità. La termocoppia utilizzata è di tipo K. Le misure ottenute con la termocamera sono confrontate, quando possibile, con quelle eseguite con termocoppia rigida.
Approfondimento
ISCHIA
Figura - Reti di monitoraggio multiparametriche di Ischia

Figura dati tiltmetrici - Deformazioni tiltmetriche cosismiche, permanenti, osservate alle stazioni ISC (freccia rossa) e FOR (freccia verde). La stella in blu indica l’epicentro del terremoto del 21 Agosto (immagine ed elaborazione a cura di a cura di Ciro Ricco, Vincenzo Augusti, Giovanni Scarpato e Ida Aquino, INGV-Osservatorio Vesuviano).
MONITORAGGIO SISMICO
Il monitoraggio sismico di Ischia viene svolto mediante l’uso congiunto di una Rete Sismica Permanente e una Rete Sismica Mobile, gestite dalla sezione INGV di Napoli Osservatorio Vesuviano (Fig. 1). Tali reti consentono di individuare e classificare segnali sismici legati a terremoti o altri fenomeni naturali e artificiali. Gli eventi sismici rilevati e localizzati sono poi archiviati in specifici cataloghi, consultabili anche online (link Banche dati).
Rete Sismica Permanente
La Rete Permanente di monitoraggio sismico di Ischia conta 8 siti di installazione permanente sull’isola più un sito sull’isola di Procida. In ogni sito possono essere allestite diverse tipologie di stazioni e di sensori. Complessivamente, costituiscono la rete 3 stazioni di tipo analogico con sensori a corto periodo e 8 stazioni di tipo digitale a larga banda. Le stazioni sismiche digitali sono basate sull’acquisitore GILDA, progettato e prodotto presso l’Osservatorio Vesuviano, e su acquisitori Guralp DM24. Ai sensori della rete sismica si aggiungono un microfono infrasonico Infracyrus, e un microfono broadband Chaparral. Tutti i segnali rilevati dai sensori indicati sono trasmessi in tempo reale alla Sala di Monitoraggio dell’INGV Osservatorio Vesuviano a Napoli, dove vengono analizzati ed elaborati.
Rete Sismica Mobile
Nell’isola d’Ischia sono operative 6 stazioni sismiche mobili, dotate di sensori sismici a larga banda. Tre stazioni trasmettono i segnali presso la sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano, mentre il resto della strumentazione funziona in modalità di acquisizione locale.
MONITORAGGIO GEODETICO
Il monitoraggio delle deformazioni del suolo dell’isola d’Ischia è basato su un approccio integrato di misure in continuo e campagne periodiche, effettuate con reti strumentali relative a diversi parametri gestite dalla sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano. Le tecniche di misura e osservazione utilizzate sono il GPS, la tiltmetria e la livellazione geometrica di precisione. Sono installate una rete fissa GPS, una rete altimetrica, una rete tiltmetrica e una rete gravimetrica (Fig. 1). Periodicamente, il personale dell’Osservatorio Vesuviano esegue campagne di livellazione di precisione su una rete altimetrica costituita da circa 250 capisaldi, e campagne di misure gravimetriche su una rete costituita da 25 capisaldi. L’analisi dei dati acquisiti viene effettuata separatamente per i segnali delle diverse Reti e successivamente integrata in un unico data-base.
Rete GPS
Le stazioni GPS permanenti ed operanti sull’isola d’Ischia sono 6; una stazione GPS è inoltre presente sull’isola di Procida. Per tutti i siti sono utilizzati ricevitori di ultima generazione Leica GR10 o della serie GRX1200PRO. I dati rilevati vengono trasmessi alla sede operativa dell’INGV Osservatorio Vesuviano con varie tecnologie, in funzione della logistica del sito. I sistemi di trasmissione attualmente in uso utilizzano connessioni Wi-Fi, linee ADSL, UMTS/4G e GSM. La maggior parte di queste stazioni sono alimentate mediante rete elettrica. Solo due siti sono alimentati mediante pannelli solari. Il sistema di gestione e trasmissione dati è basato su software specifico.
Rete Mareometrica
Le Rete Mareografica di Ischia consta di una stazione. Il monitoraggio del livello mareometrico è realizzato mediante sensore a galleggiante (in tubo di calma) collegati ad un encoder digitale. I segnali, campionati ogni minuto, vengono acquisiti e trasmessi via modem GSM. L'alimentazione è del tipo solare con pannelli fotovoltaici. La stazione è installata in una cabina metallica e contenitore in vetroresina. L'ubicazione in ambiente marino condiziona notevolmente le strutture di alloggio, pertanto, è indispensabile una frequente manutenzione.
Rete Tiltmetrica
La Rete Tiltmetrica di Ischia consiste di 3 stazioni, attrezzate con sensori da pozzo digitali modello Lily (Jewell Instruments). Le stazioni trasmettono quotidianamente alla Sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano i file di dati registrati (Fig. 2).
MONITORAGGIO GEOCHIMICO
Le attività di monitoraggio geochimico a Ischia consistono nella raccolta e analisi chimica e isotopica di campioni di gas e acque termali nel corso di campagne di misura periodiche. Queste attività vengono svolte dalla Sezione INGV di Palermo in collaborazione con l’Osservatorio Vesuviano. Le caratteristiche chimico-fisiche dei campioni prelevati permettono di ricavare indicazioni sullo stato del sistema geotermico dell’isola.
Reti geochimiche
Non sono presenti reti di stazioni in continuo per la misura di parametri geochimici. Sono individuati 16 punti di campionamento per le acque termali (in pozzi e sorgenti) e 3 punti per le emissioni gassose. Oltre ai siti che fanno parte della Rete di Sorveglianza, sono campionati i gas emessi da 6 fumarole sottomarine.
MONITORAGGIO VULCANOLOGICO
Le attività di monitoraggio vulcanologico sull’isola d’Ischia vengono svolte dalla Sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano mediante campagne di misure effettuate con Telecamera Termica Mobile e Termocoppia. Il monitoraggio con telecamere termiche ha come principale obiettivo l’individuazione di variazioni nel tempo e nello spazio dei valori di temperatura misurati al suolo in punti significativi dell’area craterica.
Monitoraggio Discreto con Telecamere Termiche Mobili (TTM) e Termocoppia
I rilievi termici sono eseguiti su 9 siti con cadenza mensile, di notte e comunque in condizioni di non irraggiamento solare, utilizzando una termocamera portatile FLIR SC640 ad alta risoluzione e sensibilità. La termocoppia utilizzata è di tipo K. Le misure ottenute con la termocamera sono confrontate, quando possibile, con quelle eseguite con termocoppia rigida.
VESUVIO
Figura - Reti di monitoraggio multiparametriche del Somma-Vesuvio

Localizzazioni ipocentrali al Vesuvio nel corso di 12 mesi: da novembre 2017 a novembre 2018. La dimensione dei simboli è proporzionale alla magnitudo, come indicato nel riquadro in basso a destra (modificato dal Bollettino di Sorveglianza INGV/OV – VESUVIO NOVEMBRE 2018).
MONITORAGGIO SISMICO
Il monitoraggio dell’attività sismica del Vesuvio viene svolto mediante l’uso congiunto di una Rete Sismica Permanente e una Rete Sismica Mobile, gestite dalla sezione INGV di Napoli Osservatorio Vesuviano (OV). Tali reti consentono di individuare e classificare segnali sismici legati a terremoti o altri fenomeni naturali e artificiali. Gli eventi sismici rilevati e localizzati sono poi archiviati in specifici cataloghi, consultabili anche online (vedi Banche dati).
Rete Sismica Permanente
La Rete Permanente di monitoraggio sismico del Vesuvio conta 19 siti di installazione. In ogni sito possono essere allestite diverse tipologie di stazioni e di sensori. Complessivamente, la rete è costituita da 7 stazioni di tipo analogico con sensori da 1Hz e 13 stazioni di tipo digitale a larga banda basate sull’acquisitore GILDA, progettato e prodotto presso l’INGV Osservatorio Vesuviano. Presso il sito OVO, ubicato in prossimità della sede storica dell’Osservatorio Vesuviano, sono presenti due diverse stazioni sismiche, di cui una in pozzo. Ai sensori della rete sismica si aggiungono 6 microfoni infrasonici Infracyrus, progettati e prodotti dall’INGV-OV, un microfono broadband e un accelerometro. Tutti i segnali rilevati dai sensori indicati sono trasmessi in tempo reale alla Sala di Monitoraggio dell’INGV-OV a Napoli, dove vengono analizzati ed elaborati.
Rete Sismica Mobile
Nell’area del Vesuvio sono operative 7 stazioni sismiche stand-alone, dotate di sensori sismici a larga banda, un accelerometro e un tiltmetro. Questa strumentazione funziona in modalità di acquisizione locale.
MONITORAGGIO GEODETICO
Il monitoraggio delle deformazioni del suolo del Vesuvio è basato su un approccio integrato di misure in continuo e campagne periodiche, effettuate con reti strumentali gestite dall’OV, che misurano vari parametri. Le tecniche di misura utilizzate sono il GPS, la mareometria, la tiltmetria – dotate di reti fisse – ed anche la gravimetria e la livellazione geometrica di precisione. Per queste ultime, le campagne di misure sono svolte periodicamente su reti costituite da 37 capisaldi per la gravimetria e da circa 350 capisaldi per la livellazione di precisione. L’analisi dei dati acquisiti viene effettuata separatamente per i segnali delle diverse Reti e successivamente integrata in un unico data-base.
Rete GPS
Le stazioni permanenti GPS operanti nell’area vesuviana sono 11, con ricevitori GPS della serie GRX1200PRO. I dati rilevati sono trasmessi alla sede operativa dell’INGV Osservatorio Vesuviano con varie tecnologie, in funzione della logistica del sito. I sistemi di trasmissione attualmente in uso utilizzano la rete Wi-Fi dell’OV, linee ADSL e GSM. Tre siti sono dotati di pannelli fotovoltaici da 100W e alimentati con energia solare. Per gli altri siti, collegati alla rete elettrica, sono disponibili batterie a tampone per estenderne l’operatività in caso di blackout. Il sistema di gestione e trasmissione dati è basato su software creato ad hoc e su software Spider della Leica Geosystem.
Rete Mareometrica
Le Rete Mareografica del Vesuvio consta di 5 stazioni. Il monitoraggio del livello mareometrico è realizzato mediante sensori a galleggiante (in tubo di calma) collegati ad un encoder digitale. I segnali, campionati ogni minuto, sono acquisiti e trasmessi via modem GSM. L'alimentazione è del tipo solare con pannelli fotovoltaici. Le stazioni sono installate in cabine metalliche e contenitori in vetroresina. L'ubicazione dei sensori in ambiente marino condiziona notevolmente le strutture di alloggio e pertanto è indispensabile una frequente manutenzione. In prossimità di queste stazioni sono ubicati anche capisaldi della rete di livellazione dell'OV.
Rete Tiltmetrica
La Rete Tiltmetrica del Vesuvio consiste di 7 stazioni, di cui 3 attrezzate con sensori analogici di superficie, mod. 702 (Applied Geomechanics Instruments) e 4 attrezzate con sensori digitali da pozzo, mod. Lily (Jewell Instrument). Sei stazioni trasmettono quotidianamente i file di dati alla Sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano. Per la stazione di Trecase, distrutta dagli incendi di luglio 2017, si provvede con l’acquisizione locale e lo scarico periodico dei dati.
MONITORAGGIO GEOCHIMICO
Le attività di monitoraggio geochimico al Vesuvio consistono nell’acquisizione in continuo di dati del flusso di CO2 dal suolo, della temperatura e del gradiente di temperatura del suolo nei campi fumarolici presenti sia nell’area del bordo craterico che sul fondo craterico; nell’esecuzione di campagne periodiche di misura del flusso di CO2 e della temperatura del suolo a 10 cm di profondità, su una maglia di 40 punti fissi ubicati nell’area del fondo cratere; nel campionamento e nell’analisi chimica e isotopica di campioni di gas delle fumarole di fondo cratere e bordo cratere. Inoltre vengono effettuate misure periodiche del flusso di CO2 e della temperatura del suolo in punti fissi in area craterica. Queste attività sono svolte dall’Osservatorio Vesuviano. La Sezione INGV di Palermo svolge campionamenti periodici delle acque di alcuni pozzi e sorgenti, in gran parte sul fianco sud-occidentale del vulcano, e misure continue della temperatura della falda acquifera.
Reti geochimiche
La Rete Geochimica del Vesuvio dell’Osservatorio Vesuviano è costituita da due stazioni automatiche multiparametriche in registrazione continua: FLXOV6, installata in area bordo cratere (settore SW) e FLXOV7 installata in area di fondo cratere, entrambe per la misura in continuo del flusso di CO2 dal suolo, della temperatura della fumarola principale e del gradiente di temperatura del suolo. Le stazioni inviano i dati rilevati in tempo reale al Centro di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano con collegamento wi-fi. Su punti fissi prestabiliti vengono effettuate misure discrete del flusso di CO2 e di temperatura e campionamenti di gas.
Per il monitoraggio geochimico delle acque la Sezione di Palermo si avvale di una rete costituita da due stazioni, relative alla misura della temperatura delle falde sotterranee, installate in un pozzo e in una sorgente, con registrazione locale dei dati. A questi si aggiungono altri 5 siti in cui si effettuano campagne periodiche di campionamento della falda acquifera, per un totale di 7 siti.
MONITORAGGIO VULCANICO
Le attività di monitoraggio vulcanologico vengono svolte dalla Sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano con una Rete Permanente di Telecamere Termiche e con campagne di misure effettuate con Telecamera Termica Mobile e Termocoppia. Il monitoraggio con telecamere termiche ha come principale obiettivo l’individuazione di eventuali variazioni nel tempo e nello spazio dei valori di temperatura misurati al suolo in punti significativi dell’area craterica.
Rete Permanente Monitoraggio Termico ad Immagine
Sul bordo del cratere del Vesuvio è operativa una stazione permanente per l'acquisizione di immagini all’infrarosso termico. Tale stazione è attrezzata con termocamera FLIR e inquadra il versante interno sud-occidentale del cratere del Vesuvio. Le immagini termiche, trasmesse mediante collegamento wi-fi, sono disponibili nella sala di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano.
Monitoraggio Discreto con Telecamere Termiche Mobili (TTM) e Termocoppia
I rilievi sono eseguiti su due punti fissi con cadenza mensile, di notte e comunque in condizioni di non irraggiamento solare, utilizzando una termocamera portatile FLIR SC640 ad alta risoluzione e sensibilità. La termocoppia utilizzata è di tipo K. Le misure ottenute con la termocamera sono confrontate, quando possibile, con quelle eseguite con termocoppia rigida.
RETI MULTIPARAMETRICHE DEI VULCANI SICILIANI

L’attività di monitoraggio strumentale dello stato di attività dell'Etna , dei vulcani attivi delle isole Eolie e di Pantelleria è svolta dalla dalle Sezioni INGV di Catania, Osservatorio Etneo, e di Palermo, per quel che riguarda il monitoraggio geochimico e si avvale di reti strumentali tecnologicamente avanzate - sia permanenti che mobili - che misurano parametri sismici, geodetici e geochimici e raccolgono dati vulcanologici.
