Mancavano pochi minuti alle 22:00 di lunedì, quando la Sala Operativa dell’Osservatorio Etneo dell’INGV comunicava l’inizio di una debole attività al Cratere di Sud-Est, con il consueto graduale incremento del tremore vulcanico.
Dopo solo mezz’ora l’attività si è intensificata e le esplosioni sono diventate più frequenti con il lancio di lapilli e bombe ben oltre l’orlo craterico e, contestualmente, con l’intensificarsi del tremore.
Già verso le 23:00, i getti di lava raggiungevano l’altezza di 300 metri al di sopra del bordo del cratere, accompagnati dal tremore che aveva raggiunto ormai un livello alto. Dopo mezz’ora una seconda bocca, sempre all’interno del Cratere di Sud-Est, produceva una fontana di lava. Al contempo, un nuovo trabocco lavico si dirigeva verso la Valle del Bove.
Dopo la mezzanotte del giorno 23 febbraio, l’attività esplosiva si è progressivamente intensificata coinvolgendo diverse bocche del Cratere di Sud-Est. Si sono così generate fontane di lava alte circa un chilometro con una colonna eruttiva di gas e cenere che si innalzava per una decina di chilometri sopra la vetta del vulcano, per poi allargarsi a fungo ed espandersi verso Ovest-Nord-Ovest.
La fase più intensa è durata circa una mezz’ora. Infatti, poco prima delle ore 1:00 del 23 febbraio, la violenza delle fontane e l’ampiezza del tremore vulcanico sono bruscamente diminuiti, fino a cessare del tutto nel giro di pochi minuti.
Nelle ore successive, dalle 04:50 fino alla mattina del 23 febbraio, si è registrato un temporaneo incremento del tremore e dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est, con lancio di prodotti fino a 300 metri di altezza e formazione di due piccole colate, una in direzione della Valle del Bove ed una sull’altro fianco del cratere, verso Sud-Ovest. Questa attività ha prodotto anche delle momentanee dense nubi di cenere spinte dal vento verso Nord-Ovest.
L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. Sono in corso nuovi sopralluoghi dal personale dell’Osservatorio Etneo nell’area interessata, per prelevare campioni dei prodotti emessi durante il parossismo odierno e analizzarli in laboratorio.
L’INGV diffonde tempestivamente tutte le informazioni sui parossismi dell’Etna sui canali social dell’INGV. In particolare, i canali INGVVulcani di Facebook, Twitter e Instagram e il blog INGVvulcani sono continuamente aggiornati anche con i Comunicati emessi costantemente dall’Osservatorio Etneo dell’INGV e con foto e immagini significative dei fenomeni.