Il giorno 7 marzo 2018 si è verificata una violenta sequenza esplosiva da una delle bocche poste nell’area settentrionale della terrazza craterica dello Stromboli. Una prima esplosione, avvenuta alle ore 13:48 locali, ha emesso abbondante cenere frammista a materiale incandescente e blocchi lavici che sono ricaduti in zona sommitale, soprattutto lungo la Sciara del Fuoco. La cenere ha raggiunto un’altezza di oltre 350 m sopra la bocca e ha formato un pennacchio che si è diretto verso nord-est, ricoprendo la parte settentrionale dell’area craterica. Circa 35 secondi dopo la prima, si è verificata una seconda esplosione di minore intensità, sempre dalla stessa bocca. In questo caso è stata emessa cenere e materiale più grossolano (lapilli e bombe) che hanno raggiunto un’altezza di circa 100 m sopra la bocca. La durata della sequenza è stata complessivamente di 40 sec circa.
Violente sequenze esplosive, come quella descritta, si sono verificate nel recente passato (26 luglio, 23 ottobre, 1 novembre, 1 dicembre 2017). Si tratta di esplosioni più violente di quelle dell’attività stromboliana ordinaria, durante le quali viene emesso materiale grossolano e cenere, che ricade in zona sommitale.
Questi eventi, occasionali e imprevedibili, interrompono bruscamente l’attività stromboliana ordinaria. Fanno comunque parte della fenomenologia vulcanica tipica dell’attività sommitale di Stromboli caratterizzata da esplosioni di variabile energia.
L’attività dello Stromboli è continuamente monitorata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) mediante le sue Sezioni di Catania, Napoli e Palermo.
Emissione di cenere durante la sequenza esplosiva del 7 marzo vista dalla telecamera di videosorveglianza dell'INGV-Osservatorio Etneo ubicata a a quota 400 m s.l.m. Si osserva anche la scia di materiale fine sollevata dal rotolamento dei prodotti vulcanici lungo la Sciara del Fuoco