Il ritorno alla straordinaria “normalità” sembra avvicinarsi, ma la prudenza ci obbliga ancora a mantenere alcune delle misure finalizzate alla salvaguardia della salute di tutto il personale dell'INGV. Anche se auspicabilmente sembra vedersi la luce in fondo al tunnel, nulla sarà come prima, almeno per diverso tempo. Rimarrà in noi la consapevolezza di aver attraversato un periodo drammatico che però ci ha uniti e rafforzati.
Nonostante ciò, l’INGV non sta certo fermo, anzi corre: stanno finalmente partendo i progetti dipartimentali finalizzati allo studio dei precursori sismici e vulcanici, alla ricostruzione e dinamica della crosta e del mantello sotto l’Italia, alle variazioni climatiche.
Il bilancio consuntivo del 2019, appena approvato assieme al Piano Triennale delle Attività 2020-2022, fotografano un istituto in salute economica e di programmazione scientifica ambiziosa.
L’INGV ha varato l’istituzione di un Centro per l’Osservazione dallo Spazio della Terra, finalizzato a valorizzare le tante competenze e infrastrutture cresciute negli anni e che, messe a sistema, daranno più efficacia all’azione dell’istituto nello studio del pianeta e della sua atmosfera.
In relazione a questo difficile periodo, in questo numero de INGVNewsletter, l’ultimo prima della pausa estiva, abbiamo desiderato incontrare un ricercatore che dedica la sua attività nella ricerca di cure che sembrano impossibili: Andrea Ballabio, fondatore e Direttore del Tigem - Telethon Institute of Genetics and Medicine, che nel racconto della realizzazione di un’idea che sembrava assolutamente ardita, ha trovato tutta la genialità e la forza dei ricercatori italiani.
E noi, che abbiamo scelto come materia di studio la nostra Terra, abbiamo visto nel corso di un periodo lungo oltre due mesi fenomeni mai osservati prima forse semplicemente perchè “non osservabili”. Ed ecco, quindi, che il viaggio de INGVnewsletter di questo mese inizia nei luoghi simbolo dell’emergenza sanitaria, dove i sismologi dell’INGV attraverso i dati raccolti dalla Rete Sismica Nazionale hanno misurato il silenzio antropico delle nostre città, ovvero la diminuzione del rumore ambientale prodotto dai mancati spostamenti nelle settimane di lockdown, fino al “risveglio” a partire dalle prime settimane di maggio.
Poi, percorrendo la nostra penisola, siamo giunti in Sicilia alle pendici dell’Etna, per scoprire i vulcani di fango di Paternò, un fenomeno estremamente interessante in grado di offrire ai ricercatori nuovi spunti per l’approfondimento delle conoscenze geotermiche del vulcano attivo più alto d’Europa.
Tappa obbligata del viaggio di giugno, l’Osservatorio Etneo dell’INGV, dove i ricercatori del Laboratorio di analisi chimiche e fisiche delle vulcaniti custodiscono la storia eruttiva dei vulcani siciliani ed effettuano sofisticate analisi per il monitoraggio e la ricerca petrologica.
Sempre in Sicilia, abbiamo navigato fino all’arcipelago delle isole Eolie, dove l’INGV è punto di riferimento con i due Centri Informativi di Stromboli e Vulcano: qui abbiamo scoperto la loro storia e le loro attività, che nel tempo li hanno resi nuclei fondamentali per la conoscenza dei vulcani del territorio sia per la popolazione locale che per le migliaia di turisti che ogni estate approdano sulle isole.
Ma oltre il “calore” dei vulcani abbiamo desiderato concludere questo viaggio al freddo del Polo Nord scoprendo MOSAiC, la missione scientifica internazionale che si propone di contribuire alla conoscenza del sistema climatico del nostro Pianeta attraverso la raccolta e l’inclusione dei dati di una delle regioni più remote e ostili della Terra.
Inoltre, continuano sui nostri canali social le attività di divulgazione delle geoscienze attraverso i seminari che i ricercatori dedicano al grande pubblico che ci segue sempre con grande attenzione.
Oggi, forse più di ieri, abbiamo compreso il vero peso delle parole “restare uniti”. Solo uniti, infatti, si superano le notti più burrascose. E il nostro augurio per le settimane che verranno è quello di riprendere per mano le nostre città e il meraviglioso territorio con tutta la prudenza richiesta, ripartendo nello studio della Terra per proteggerlo, apprezzarne sempre più le meraviglie, ma anche per quel cambio culturale di passo richiesto per l’improcrastinabile necessità di mettere in atto tutte le azioni necessarie di prevenzione per difenderci dai rischi naturali. Lo Stato ha lanciato il Sismabonus, approfittiamone tutti. Casa Italia è un Dipartimento che lavora incessantemente per aumentare la resilienza del patrimonio edilizio nazionale, dei beni culturali, ma anche a tutela della nostra incolumità ed economia.
Concludo queste righe con un evento istituzionale che si è concretizzato proprio qualche giorno fa. Il nostro Direttore Generale, Maria Siclari, è stata chiamata a rivestire il ruolo di Vice Capo della Protezione Civile al fianco di Angelo Borrelli. Un riconoscimento alla sua professionalità e dedizione che inorgoglisce tutto il personale dell’Istituto. A lei i nostri migliori auguri! Buon lavoro anche al nuovo Direttore Generale facente funzioni dell’INGV Dott. Massimo Bilotta.