Newsletter n.3
INGV, Sale Operative integrate e reti di monitoraggio del futuro
- Dettagli
- Scritto da Francesca Pezzella
Si è recentemente concluso FISR SOIR, il Progetto della durata pluriennale che ha coinvolto un centinaio di esperti dell’INGV di tutte le Sedi e Sezioni. Per conoscerne gli obiettivi e i risultati abbiamo intervistato Lucia Margheriti, coordinatrice del Progetto, che ci ha fornito delle interessanti informazioni in merito.
Lucia, il Progetto FiSR Sale Operative Integrate e Rete di monitoraggio futuro (SOIR Monitoraggio Futuro) è finalizzato all’integrazione del sistema di monitoraggio sismico, vulcanico e di allerta tsunami dell’INGV. Quali sono gli obiettivi che il progetto ha raggiunto?
L’obiettivo primario del progetto è stato quello di riuscire a far lavorare le sale di monitoraggio, sorveglianza e allerta in maniera più coordinata, fornendo in questo modo informazioni integrate al Dipartimento di Protezione Civile e al pubblico. Per fare ciò è stato coinvolto il personale turnista delle tre sale, quella di Roma dove avviene il servizio di sorveglianza sismica nazionale e il servizio di allerta tsunami per l’area mediterranea, quella di Napoli dove si svolge il monitoraggio e la sorveglianza vulcanica per Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia, e quella di Catania dove si effettuano la sorveglianza e il monitoraggio dell'Etna, delle Isole Eolie e di Pantelleria.
L’area operativa di sovrapposizione di queste tre sale è in primo luogo quella della sorveglianza sismica nelle aree vulcaniche: l’attività svolta mira quindi ad avere una totale integrazione delle analisi fatte in caso di terremoti sui vulcani. Grazie alle implementazioni dei servizi web e del software fatte, ogni Sala, responsabile determinazione dei parametri ipocentrali e della magnitudo di un evento sismico nella sua area di competenza, comunica in tempi rapidissimi alle altre, così come al DPC l’informazione che diviene quindi rapida e univoca.
Un secondo obiettivo è stato quello di garantire la piena operatività delle Sale anche nel caso in cui una abbia un problema, questo è stato iniziato attraverso la creazione di un sistema hardware che funziona come un cloud condiviso e che conterrà i software per gestire i servizi delle sale operative.
E non è tutto, il Progetto si è spinto oltre mi sembra di capire...
Infatti, il progetto si è posto altre due finalità! Il terzo obiettivo è stato quello di allargare gli orizzonti delle Sale di monitoraggio introducendo al loro interno dati, modelli e nuove tecniche che hanno visto il coinvolgimento del personale delle diverse Sedi e Sezioni dell'INGV. In questa parte ci siamo avvicinati alle tematiche di Spaceweather di cui si occupa il Dipartimento Ambiente. Sono stati elaborati prodotti che sfruttano il dato satellitare (SAR e GPS) in modo da mostrare la deformazione in superficie durante un terremoto in tempi rapidi, utili per definire meglio le caratteristiche di un evento sismico o di una eruzione vulcanica.
Infine si è sviluppata la rete di monitoraggio attraverso la messa a punto di stazioni multiparametriche dove, oltre sismometri e accelerometri per calcolare la velocità di scuotimento del terreno, sono state installate antenne geodetiche in grado di indicarci lo spostamento statico in area ipocentrale in caso di forte terremoto, e sensori in grado di rilevare la presenza di Radon. La geochimica in questo modo si è integrata con il resto della rete e, per rendere possibile questa integrazione, il sistema di alimentazione e di trasmissione delle stazioni è stato fortificato e riprogettato. La rete multiparametrica risulta in questo modo più robusta e meglio equipaggiata.
Alcuni degli strumenti sviluppati sono stati già utilizzati in caso di eventi sismici o vulcanici?
Sì, è stato il caso dell’eruzione dell’Etna avvenuta alla fine del 2018 (eruzione del 24 e terremoto del 26 dicembre 2018) quando alcuni strumenti del progetto sono stati utilizzati per studiare la deformazione del vulcano e la sismicità che ha prodotto. Il tutto è stato riprodotto su un sistema di mappatura che ha reso l’informazione facilmente consultabile, oltre che utile ai fini di Protezione civile per dipingere al meglio gli scenari che si evolvono durante l’eruzione di un vulcano.
Una migliore informazione, integrata e condivisa, presuppone una formazione ad hoc e nuovi strumenti?
Sì, perchè l’integrazione fosse operativa si è lavorato molto alla formazione del personale turnista e a quello coinvolto nella divulgazione scientifica attraverso i tre Blog dell’INGV, INGVvulcani, INGVterremoti e INGVambiente, al fine da rendere più omogenea la preparazione. Inoltre sono state prodotte delle infografiche che saranno stampate per essere consegnate ai visitatori; questo materiale rappresenta un riassunto delle attività svolte nelle Sale di Monitoraggio.
Facciamo un passo indietro: come è nato il progetto FISR S.O.I.R.?
Il progetto ha le sue radici, nel 2017, all'interno del tavolo tra le Sale Operative dell’INGV costituito dal Presidente Carlo Doglioni, che mirava a integrare meglio l'operato delle tre Sale e mettere a punto una sorveglianza sismica che potesse avvalersi di differenti parametri. Il progetto, proposto dai Direttori delle Sale monitoranti, è stato approvato dal MIUR e in quell’occasione mi fu data l’opportunità di coordinarlo.
Come è stato organizzato il progetto?
Il progetto si articola in sei Working Page. Il primo dedicato alla governance e all’interno del quale sono presente insieme ai Direttori degli Osservatori; il secondo, coordinato da Giovanni Scarpato, si è occupato dello sviluppo del cloud privato tra Sale. È stato anche messo a punto un sistema di videoconferenza tra le sale utilizzato sia in occasione di appuntamenti divulgativi che dai funzionari sismici e tecnici per mettersi in contatto con il DPC. Il terzo WP è quello relativo alle reti multiparametriche, coordinato da Sandro Rao, che come dicevo ha integrato diversi sensori alle stazioni sismiche mentre il quarto, coordinato da Francesco Guglielmino, si è occupati di tutti quei dati innovativi da ingegnerizzare di cui parlavo, una sorta di apertura delle sale a prodotti che normalmente non sono utilizzati.
Gli ultimi due WP sono stati coordinati da Ornella Cocina e Concetta Nostro e riguardano il primo la formazione del personale turnista e il secondo la comunicazione verso il pubblico. In questo wp si è curata la formazione del personale che contribuisce alla redazione dei Blog INGV e la creazione di infografiche caracee sull'operato delle Sale da distribuire.
La pandemia del Covid 19 ha avuto degli impatti sulla conduzione del progetto?
Sì, ci eravamo riproposti nella primavera 2020 di effettuare uno scambio di turnisti tra Sale differenti, cosa che non è stata possibile a causa della pandemia. Inoltre non è stato possibile installare parte della strumentazione, nonostante per questo obiettivo si sia riusciti ad operare nel mese di settembre 2020 nel corso di una maggiore apertura.
Sarebbe poi stato bello organizzare un incontro finale al termine del progetto. Anche questo non si è potuto fare ma il report sulla rivista Miscellanea dell’INGV ha rappresentato comunque una bella soddisfazione poiché al suo interno è sintetizzato gran parte del nostro operato. Sempre in ambito di pubblicazioni, ne sono in corso una sulla prestigiosa rivista Seismological Research Letters. La prima tratta della organizzazione della Sala Operativa durante il COVID-19, la Sala di Roma è finita sulla copertina del volume. La seconda, in pubblicazione è un lavoro che descrive il nostro servizio di sorveglianza sismica firmato da più di sessanta autori, in modo da riconoscere l’enorme lavoro di gruppo condotto in questo progetto e nelle sale operative in generale.
In cosa si traduce, in termini di novità, questo progetto per il cittadino?
è proprio l’ultimo WP, quello che si occupa della comunicazione al cittadino attraverso i nostri social e blog, ad interessare maggiormente il pubblico. Laddove la comunicazione e la rete di monitoraggio migliorano, l’utente riceve un servizio migliore con localizzazioni più accurate e comunicazioni omogenee riguardanti le diverse fenomenologie sia in caso di attività sismica sia durante un’eruzione vulcanica.
Per concludere, il progetto è terminato ma quali saranno i prossimi passi?
In primis la parte relativa alla condivisione del cloud tra Sale deve essere implementata e sarà una delle attività da portare avanti nei prossimi mesi. Inoltre va mantenuto il rapporto che si è creato tra colleghi di diverse Sedi e Sezioni dell’INGV, una sinergia tra i tre osservatori utile per proporre al DPC e ai cittadini dei servizi sempre innovativi.
Per approfondire:
http://web-ont.rm.ingv.it/index.php/giornata-ont-2020/2-uncategorised/124-giornata-1-2020-33
- gli appuntamenti appena trascorsi
- Terremoti ed effetti di sito: il Gruppo Operativo EMERSITO
- nel mese di Marzo
- Il terremoto di Tōhoku dell’11 marzo 2011: cosa sappiamo dieci anni dopo?
- L’UV Scanner FLAME (FLux Automatic MEasurements)
- Il Laboratorio di Elettronica di Catania
- Maria Grazia Ciaccio
- Ocean Literacy: cos’è e perché oggi è così importante
- Etna, lo spettacolare risveglio della “Muntagna”